Il regalo di Natale

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Il regalo di Natale. Un Perugia incolore, salvato a Trapani nel finale dal secondo rigore regalato da Marini, retrocede al sesto posto perdendo l’ennesima occasione per avvicinarsi alla promozione diretta

“Regalo di Natale” è un bellissimo film del regista Pupi Avanti degli anni 80′, con protagonisti due mostri sacri come il compianto Carlo Delle Piane e Diego Abatantuono. E al Perugia più brutto del campionati il regalo di Natale lo ha fortunatamente confezionato, con ventiquattrore di ritardo, l’arbitro di Trapani-Perugia, Marini di Roma che, dopo aver giustamente assegnato il primo rigore al Perugia ed aver espulso, altrettanto giustamente, per fallo da ultimo uomo il difensore Strandberg, ha “inventato” un secondo calcio di rigore a favore dei grifoni, quello del definitivo pareggio, a pochi minuti dalla fine, salvando i grifoni da una meritata sconfitta.

Ma non è il punticino arraffato che può soddisfare, perchè contro la penultima in classifica, con una difesa colabrodo, la peggiore del campionato visti i trenta gol subiti fino alla vigilia della gara, bisognava giocare in tutt’altra maniera per cercare di portare a casa una vittoria che, alla luce della sonante sconfitta del Pordenone a Salerno e di quella di misura del Frosinone in casa col Crotone, avrebbe permesso al Perugia di installarsi al terzo posto, a sole due lunghezze dal secondo, occupato dal Pordenone.

Ed invece il Perugia, dopo la deludente prestazione offerta al “Provinciale” di Trapani contro la squadra di Castori che, come da tradizione, è stato bravo nel riuscire ad ingabbiare ancora una volta i grifoni, si ritrova nuovamente fuori dalle prime tre, quattro posizioni, quelle che erano e rimangono l’obiettivo iniziale della società e che permettono, le prime due con certezza, le altre al 90 %, il terzo, al 40% il quarto, di fare il grande salto.

Il Grifo adesso è infatti scivolato adesso al sesto posto, per la peggior differenza reti rispetto all’Ascoli, a quattro lunghezze dal Pordenone secondo, cinque con lo scontro diretto sfavorevole difficilmente recuperabile se non con un problematico quattro a zero casalingo e a due dal terzo posto del Cittadella, tre anche qui per lo scontro diretto sfavorevole, recuperabile solo con un clamoroso, quanto difficilissimo tre a zero al “Tombolato”, senza ormai più contare i sedici punti di distacco dal Benevento capolista, cui basteranno poco più di venti punti nelle altrettante venti partite rimanenti per salire in A.

Perugia che, come a Cremona (a proposito, la squadra di Baroni dopo il successo sul Grifo è tornata subito al suo solito tran tran da squadra mediocre, pur con Piccolo in formazione, pareggiando in casa con la Juve Stabia) ha sbagliato l’approccio, subendo la ritrovata velocità dei ragazzi di Castori, senza mai impensierire il portiere Carnesecchi per tutto il primo tempo, anche se Buonaiuto si è divorato un gol fatto ciccando malamente il pallone a pochi metri dalla porta nell’unica occasione creata.

La ripresa, se pur leggermente migliore, non ha registrato conclusioni pericolosi nello specchio della porta avversaria da parte dei grifoni, se non in occasione dei due rigori, nonostante la parziale superiorità numerica avuta, durante la quale il Perugia è stato invece capace di subire addirittura il secondo gol, solo due minuti dopo aver pareggiato, anche a causa di uno svarione di Vicario.

Poi, come accennato, ci ha pensato l’arbitro a creare l’occasione del definitivo pari biancorosso concedendo il secondo rigore per un “fallo di spalla” di un difensore siciliano. Rigore che Iemmello ha lasciato tirare a Falcinelli che ha così ha potuto cancellare lo zero dalla casella dei gol segnati. Ma la giornata negativa del Perugia non era finita lì’ perchè Gyomber, mentre tutti erano in attesa del tiro di Falcinelli, aveva la poco brillante idea di dire un’inutile parolina di troppo al quarto uomo col risultato di farsi espellere, cancellando la superiorità numerica che avrebbe aiutato i grifoni a provare a vincere negli ultimi tredici minuti, recupero compreso, mancanti.

Insomma, siamo alle solite, il Perugia non riesce a fare il salto di qualità e la media di 1,23 punti a partita, da salvezza risicata, tenuta dalla squadra di Oddo nelle ultime tredici partite non è una media di una squadra che deve e vuole puntare al grande salto. Tra due giorni si chiude il girone d’andata con la gara casalinga contro il Venezia, partita assolutamente da vincere anche se ai biancorossi mancheranno certamente lo squalificato Gyomber e Di Chiara, infortunatosi al ginocchio al “Provinciale”, con Falcinelli uscito dal terreno zoppicando, in forse.

Fortunatamente il Venezia, terzultimo dopo l’ennesima sconfitta casalinga, sarà privo del suo uomo più in forma, il trequartista Aramu, espulso durante gara del “Penzo” contro il Cittadella. Ma occorrerà fare molta attenzione perchè il rendimento esterno della squadra di Dionisi è assolutamente diverso da quello deficitario tenuto in casa. Alla luce degli undici punti conquistati i lagunari sono, infatti, quarti nella particolare classifica delle gare esterne. Tre punti fondamentali per la classifica del Perugia, quelli da conquistare contro il Venezia, per poter chiudere il girone d’andata almeno al quarto posto prima della lunga sosta e prima che la la palla passi al mercato di riparazione di Gennaio.

Danilo Tedeschini