La classifica piange: urge abbassare l’asticella

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La triade
 

L’Agro Pontino, del quale Latina è capoluogo, fino agli anni ‘30 era un luogo malsano, paludoso, dove le pericolose zanzare portatrici di malaria proliferavano. Poi, negli anni ‘30 arrivò la bonifica, la zanzara anofele e la malaria vennero fortunatamente debellate ma la natura pianeggiante e umida del posto, evidentemente, favorisce tuttora la presenza di qualche specie, fortunatamente innocua ma pur sempre fastidiosa, di questo insetto, evocato in settimana, che ieri sera, sotto le sembianze di Acosty e Ammauri, ha punzecchiato un Perugia già malato, facendone pericolosamente aumentare la temperatura e facendolo sprofondare in classifica, ora veramente allarmante. Si, perché con la sconfitta di ieri sera, il Perugia è precipitato in terzultima posizione, a pari punti con la Ternana, alla quale renderà visita sabato in un delicatissimo derby-salvezza. Sette punti in otto partite, questo lo scarno bottino conquistato da Bisoli e dalla sua truppa. Per trovare un’annata peggiore di questa, in Serie B e Lega Pro, bisogna addirittura risalire al campionato 1963-‘64, dove tale mister Domenico Bosi totalizzò una vittoria e due pareggi nelle prime otto gare (cinque punti attuali). Bosi venne poi esonerato e sostituito da Aroldo Collesi e il Perugia si salvò e Ilario Castagner, centravanti di quel Grifo, riuscì anche a vincere la classifica cannonieri del Girone. Anche aggiungendoci, poi, le tredici stagioni della Serie A, dove però gli obiettivi erano ben diversi, solo nell’ultimo anno di Cosmi si è fatto peggio! Questo Perugia riesce a sorprendere in negativo anche quando ritrova, anche se con un “gollonzo”, la via della rete, interrompendo il lungo digiuno perché contemporaneamente la tanto sbandierata solidità difensiva viene sgretolata dalle due reti del Latina, subite entrambe per gravi errori di piazzamento, oltre che di uscita da parte del portiere, sui due calci d’angolo battuti da Scaglia. Purtroppo i nodi stanno venendo al pettine, vedi mercato estivo incompleto e assolutamente inadeguato per quello che era l’obiettivo della società, quello di migliorare il sesto posto dello scorso anno, brillantemente raggiunto al primo anno di cadetteria. In estate, dopo aver, durante il girone di ritorno, continuamente alzato l’asticella a Camplone, si è pensato di lasciarlo a casa ingaggiando un tecnico dalle caratteristiche completamente opposte. La scommessa, purtroppo, non è stata, al momento, vinta e, anzi, urge al più presto abbassare l’asticella per cambiare gli obiettivi, vista la desolante classifica. Il presidente, in settimana ha ribadito che il ciclo Camplone era chiuso, noi siamo di opinione diversa perché un secondo posto in C1 al primo anno, un primo al secondo, davanti al Frosinone, che ora sta facendo bella figura in Serie A con due terzi di quella squadra e con lo stesso allenatore e un brillante sesto posto al primo anno di B, non chiudono un ciclo. Santopadre, Goretti e Pizzimenti hanno optato decisamente per il cambiamento e il giocattolo si è rotto e la classifica più brutta di oltre mezzo secolo di storia del Perugia è lì a dimostrarla. Singolare anche il fatto che Mister Battistini,  dopo due campionati vinti su due, venne esonerato dal Presidente Santopadre alla decima giornata quando aveva quattordici punti, traguardo che l’attuale allenatore neanche vincendo a Terni e col Cagliari potrà matematicamente raggiungere.

Danilo Tedeschini