La partita vista dal tifoso: Cesena – Perugia

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Grifo: al Manuzzi avrai una marcia in più. Previsto un esodo biancorosso per la trasferta di Cesena, si va verso una 'carovana' di 1500 tifosi
 

Cesena - PERUGIAI commenti e le analisi tecnico-tattiche sul match in terra romagnola si sono ampiamente sprecate. Mettiamo per un attimo da parte quelle che sono le disamine di una sconfitta dolorosa per come maturata ed esaminiamo la partita dal punto di vista di un qualsiasi tifoso del Grifo, presente al “Manuzzi” di Cesena.

La partenza L’esodo dei tifosi del Perugia è cosi quantificabile: 17 pullman e poco più di un centinaio di auto che hanno raggiunto Cesena, per un totale di 1503 sostenitori al seguito. Una carovana incredibile che per tutta la tarda mattinata di sabato 13, ha occupato la E-45: la giornata è bella, la presenza e la gioia non mancano e ci sono tutte le premesse per poter passare un pomeriggio di pura “passione”.

L’arrivo Ore 13,30: iniziano ad arrivare i primi bus da Perugia. Piano piano, col passare dei minuti, il settore ospiti dello stadio cesenate, va riempendosi. I gruppi ultras perugini espongono i loro stendardi sul secondo anello ed al riscaldamento delle due squadre iniziano a dare spettacolo con la loro voce. Il “Manuzzi” è uno stadio all’inglese con tribune e curve totalmente coperte (primo in Italia ad essere dotato di coperture per gli spalti): insomma, è un suggestivo e piccolo “catino” dove il Cesena ha costruito la maggior parte del proprio campionato.  Il clima inizia a surriscaldarsi e anche i romagnoli si accingono a riempire i gradoni di tutti i settori. Iniziano gli “sfottò di rito” fra le due curve, mentre il grido “…  Siam sempre qui, insieme a te, per il Perugia combatterem …” si fa sempre più forte, fino ad arrivare al fischio d’inizio della partita.

Fischio d’inizio Il settore ospiti è una vera e propria bolgia: al cospetto dei supporter di casa, c’è una tifoseria massiccia e compatta. Da segnalare uno striscione dei padroni di casa riservato al loro ex tecnico Bisoli, che testimonia la stima verso un uomo che ha dato tante gioie alla piazza romagnola. Il match si infuoca subito negli spalti, dopo che il grifone Del Prete rimedia un giallo al secondo minuto; il muro rosso dei 1500 si fa sentire, palesando un arbitraggio apparso immediatamente abbastanza “casalingo”.  Il Cesena impensierisce Rosati con una punizione molto insidiosa che l’estremo difensore devia miracolosamente in corner. I tifosi del Grifo tirano un sospiro di sollievo, ma continuano a cantare ininterrottamente in ogni istante della contesa; un tifo talmente intenso, tale da sopraffare quello dei cesenati. Non succede tanto nella prima frazione di gioco, ma l’episodio che segna la gara avviene proprio a tre minuti dall’intervallo: il centrocampista Prcic viene espulso per somma di ammonizioni. Un’espulsione apparsa troppo severa per i 1500 perugini che iniziano ad intimare i canonici cori di disapprovazione verso l’operato dell’arbitro.

Intervallo e considerazioni L’intervallo è una pausa di riflessione nella quale ognuno incomincia ad esprimere le proprie impressioni sulla partita. Un Perugia brutto, bloccato e privo di spunti che non ha impensierito il portiere di casa Gomis. Tuttavia, la preoccupazione di dover passare l’intero secondo tempo in inferiorità numerica, non abbatte il morale della legione umbra, che ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, di essere una tifoseria veramente importante ed all’altezza di un campionato di massima serie. Non mancano di certo i mugugni verso un giocatore o un altro: “Ardemagni non tiene un pallone”, sussurra qualcuno, “Nella fascia destra subiamo troppo con Del Prete e Belmonte”, suggeriscono altri tifosi. Ma ancora c’è la voglia di lottare e di stare al fianco dei Grifoni fino al novantesimo ed oltre.

Secondo tempo Si riprende col secondo tempo. Dagli spalti della curva ospiti il grido “… gol Perugia gol …”, si alza sempre di più e al 9’ minuto della ripresa, in una delle poche sortite offensive degli uomini di Bisoli, avviene ciò che in pochi si sarebbero aspettati: il cross di capitan Del Prete, dalla destra, è di quelli ficcanti e pericolosi, che chiunque abbia giocato a calcio, sa quanto possano essere pericolosi. Ardemagni si tuffa di testa su quel pallone e passa un istante infinito dove i supporter perugini trattengono il respiro. La palla è dentro la rete, contro ogni pronostico. Esplode la felicità di un intero settore: chi salta, chi perde l’equilibrio tra i gradoni, chi trattiene a stento lacrime di gioia. Il caos mistificatore prevale sull’ordine: un gesto tecnico che palesa una vita di sacrifici per i 1500 gladiatori del “Manuzzi”. L’anziano, il giovane, la ragazza e il bambino si abbracciano indistintamente e si stringono in un urlo che gela la tifoseria di casa. Il gol di Ardemagni restituisce vigore e speranza a tutti: squadra, tifosi e mister, nessuno escluso. Ma ancora c’è tanto da sudare e tanto da soffrire tra gli spalti.

Il pareggio e la beffa La sostituzione di Aguirre con Molina, schiaccia inevitabilmente il Perugia nella propria metà campo ed il Cesena sfiora il pari più volte; pari che arriva comunque a circa 12 minuti dal fischio finale, con un fendente dell’ex Bologna Falco. I 1500 eroi non si abbattono e perseverano nel cantare e nel sostenere i propri beniamini. Passa ulteriore tempo ed il pareggio sarebbe ciò che quasi tutti si sarebbero aspettati ed auspicati a quel punto della partita. Ora però l’ago della bilancia pende verso i ragazzi di Mister Drago, che allo scadere dei novanta minuti, trovano il vantaggio con Ciano. Una doccia fredda per tutti i Biancorossi. La nobile speranza accesa dal gol di Ardemagni, ora si tramuta in amarezza: iniziano i primi mugugni verso l’operato del tecnico Bisoli, reo di aver sbagliato i cambi per poter gestire il gol del vantaggio. Fischio finale e beffa per i 1500 tifosi che hanno vinto comunque il confronto con la tifoseria di casa. Qualcuno applaude lo stesso la propria squadra, mentre in molti abbandonano delusi gli spalti del “Manuzzi”.

La delusione ed il ritorno Il resto è solo critica verso mister Bisoli, considerato dalla maggior parte, il primo responsabile della sconfitta. I 170 kilometri da percorrere per tornare a casa sono davvero pesanti, mentre tra il popolo del web si accendono subito i primi dibattiti più o meno accesi su ciò che si è visto in quei novanta minuti. La sensazione è che, per quanto compatto ed inarrestabile, il fulcro della tifoseria biancorossa, che ha sempre sostenuto in ogni occasione la squadra  (anche nel pesante passivo della gara interna contro il Pescara), stia incominciando a perdere la pazienza dopo la decima sconfitta in campionato ed i play-off che si allontanano. Il silenzio che accompagna molti dei supporter verso le proprie auto o pullman la dice lunga. Ma quella del Perugia è una tifoseria che sa davvero bene che, come nella vita, bisogna essere forti. E pazienza se qualche critica di troppo, nel post-partita, sia stata forse troppo veemente o affrettata, perché pur con pensieri più o meno differenti e con analisi più o meno discostanti, tutti i tifosi vogliono il bene del Perugia in una stagione nata male sin dall’inizio, ma che ancora si potrebbe raddrizzare.

Note postive Restano gli ennesimi attestati di stima verso la prova e lo spettacolo che gli “ultras” umbri hanno offerto. Da sottolineare anche uno striscione esposto dalla “Curva Mare” per ricordare la morte dell’indimenticato “pirata” Marco Pantani, di cui il 14 Febbraio ricorre l’anniversario. Dal settore ospiti si è alzato un lungo applauso e i tifosi del Cesena hanno di certo gradito. Un momento davvero toccante.

Nicolò Brillo