La partita vista dal tifoso: Hellas Verona – Perugia

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La sfida in Coppa Italia contro il Genoa ha testimoniato alcune cose: il Perugia c’è ed è in grando di mostrare ottime cose con la maggioranza degli interpreti presenti in rosa, i tifosi sono con la squadra e la seguono in massa anche in una partita infrasettimanale e che, in campionato, in casa della capolista Hellas Verona, si sarebbe potuto puntare anche al massimo risultato. La vittoria alla fine non è arrivata ma, per come maturato, il 2-2 del Bentegodi ha un sapore piuttosto dolce sul palato dei tifosi biancorossi.

In seicento a Verona Dopo il massiccio esodo del Marassi, al Bentegodi si presentano circa seicento tifosi perugini rianimati dalla splendida prestazione fornita in Coppa Italia. L’ideale di vincere ovunque si va è sempre valido, ma ognuno, in cuor suo, sa bene le insidie che può presentare un match contro una squadra del genere. Nel pre-partita le due tifoserie si beccano ripetutamente a distanza: anche dalla Tv i supporter del Grifo sono ben audibili.

Doppio patatrac L’inizio non è certo dei migliori per la squadra di Bucchi: dopo un paio di conclusioni piuttosto velleitarie, il Verona trova il gol con Luppi. “E se il buongiorno si vede dal mattino…”, pensa ironicamente il tifoso medio. Nonostante ciò il Perugia gioca e convince senza però creare grossi pericoli. Pazzini sfrutta la seconda ingenuità di Di Chiara per piazzare il colpo del quasi k.o.. Quasi. Perchè la squadra, nel momento peggiore, sembra rianimarsi. E quando gli uomini di Bucchi decidono di fare la voce grossa in uno splendido connubio con i propri tifosi, non ce n’è per nessuno. Nicastro, prima della fine del primo tempo, riapre le contese.

Belmonte arma letale Nella ripresa è il Perugia a sembrare la vera capolista: ci provano Dezi, Di Chiara e Di Carmine, ma senza risulati. Il subentrato Drolè coglie il palo dopo una serpentina ubriacante. I minuti passano ed i cuori biancorossi iniziano  mettersi l’anima in pace, ma non è ancora tempo di resa, non finchè Belmonte decide di mettere l’ultima parola sulla contesa. Il gol di testa negli ultimi minuti è ormai storia recente quasi impossibile da descrivere: la gioia che ne è scaturita è inconenibile, sia sul campo, sia sugli spalti che nelle case della gente che segue con passione i propri beniamini dal televisore. Questo 2-2, sintomo che i giocatori stanno bene e si stanno ben comportando, è un forte segnale lanciato a tutte le altre pretendenti: il Grifo c’è e non vuole fare la comparsa in questo campionato.

Nicolò Brillo