La partita vista dal tifoso: Lanciano – Perugia

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Niente può fermare l’amore, in questo caso verso la propria squadra. 250 eroi, nella vigilia pasquale, si sono recati allo stadio “Biondi” di Lanciano ed hanno dato ancora una volta prova di attaccamento verso i colori, verso la maglia e verso la città, prima ancora che verso la squadra ed il gioco del pallone in sé. Il pareggio casalingo contro gli ex “amici” salernitani, per come maturato, non era stato accolto in maniera molto lungimirante, ma ciò non toglie che i ragazzi di Bisoli non meritino ancora sostegno: la perseveranza e la voglia di centrare qualcosa di più importante rispetto ad una tranquilla salvezza, anima focosamente il cuore di ogni tifoso della Nord, a prescindere da chi era a Lanciano (onore a loro) o a chi ha seguito la partita dalla Tv.

Minuto di silenzio Questa volta ci sembra giusto esordire cosi, raccontando il toccante minuto di silenzio osservato in tutti i campi della B per la tragica scomparsa delle ragazze italiane in “erasmus” in Spagna, ma soprattutto per gli ennesimi attentati di stampo terroristico maturati questa volta in Belgio, all’aeroporto di Bruxelles. Ogni tanto è anche giusto dare uno sguardo fuori dallo stadio e vedere cosa accade nel mondo. Ad ogni modo, durante il minuto di silenzio, la tifoseria biancorossa e quella abruzzese si sentono una cosa sola: un momento anche di commozione e non solo di commemorazione, dove la mente di ognuno ragiona da essere umano prima che da tifoso di una squadra di calcio. Chiunque voglia toglierci il nostro divertimento e la nostra tranquillità quotidiana attraverso la morte e l’odio in nome di un presunto Dio, si sbaglia di grosso. I perugini si stringono ancor di più con un lungo applauso dopo il minuto di silenzio.

bandiera belgio

Calcio d’inizio “Ora bando alle ciance, accendiamo i motori e gas a martello!!” direbbe il folkloristico commentatore della moto gp Guido Meda; e infatti il Perugia oggi sembra aver messo da subito il turbo ed i tifosi se ne accorgono immediatamente alzando la loro voce. Se vogliamo fare ancora un paragone motociclistico, la squadra di Bisoli, che fino a questo momento è sembrata una discontinua Ducati, oggi sembra essersi lanciata a fionda come una Yamaha di Lorenzo o di Rossi. Nonostante una squadra ancora una volta rimaneggiata e falcidiata dalle assenze, i biancorossi giocano palla a terra con ottime trame e conclusioni che infiammano il settore ospiti. Il tanto “temuto” Lanciano, al cospetto di un Perugia spensierato e voglioso ma soprattutto seguito da una tifoseria con gli attributi, sembra veramente poca cosa. La sensazione del tifoso è che oggi si può riuscire a compiere un passo importante.

Intervallo La prima frazione termina comunque a reti inviolate, con un Grifo che meriterebbe il vantaggio, ma che non riesce mai a trovare la ciliegina sulla torta. Intanto, nel settore ospiti, sventola fiero il mega-bandierone con la rappresentazione della squadra di Castagner dell’annata ‘78/’79 che ha raggiunto il record dell’imbattibilità: il passato non si dimentica e questo evento ormai lontano già 37 anni, va ricordato a tutte le tifoserie d’Italia. Perché il tifoso perugino è depositario di una nobile storia centenaria che in alcune annate ha saputo davvero impressionare tutta l’Italia calcistica e non solo.

Lanciano - Perugia (1)

Dentro l’uovo di Pasqua … Fabinho!! Riparte con gli stessi ritmi e con lo stesso copione il secondo tempo; alcuni si lamentano per qualche contropiede che la banda di Bisoli gestisce male. L’unica vera paura della giornata, è quando Marilungo, su schema in calcio piazzato, riesce a smarcarsi e ad arrivare a tu per tu con Rosati: ma quest’anno, a difendere i pali del Grifo, c’è un “omone” che ha sposato in piena causa le sorti di questa squadra e che è presto diventato un leader dello spogliatoio ed un beniamino della Nord. Insomma, “Sant’Antonio Rosati” dice ancora una volta no all’attaccante di turno. Il gol mangiato da Marilungo fa scattare qualcosa nella testa dei giocatori con il Grifo nel petto. Nonostante la sostituzione di Aguirre, che ha letteralmente preso “na bella capoccièta” dopo uno scontro di gioco con un giocatore della Virtus Lanciano, tutto l’ambiente perugino sembra crederci ancor di più ed il gol arriva proprio dal subentrato Ayres Fabinho, che trova al ’28 minuto, un destro ravvicinato, che prima colpisce la traversa e poi si insacca in rete. Tripudio dei 250 giunti dall’Umbria. Un giusto premio per Fabinho che, da poco rientrato dopo un serio infortunio, incarna in pieno la resurrezione del Perugia, essendo in tempo pasquale.

Finale e gioia immensa Il Lanciano non produce vere e proprie occasioni, ma finché non arriva il triplice fischio, i tifosi del Grifo hanno un nodo sulla gola che non va né su, ne giù. La vittoria alla fine arriva e Bisoli incomincia ad abbracciare in quà ed in là i propri uomini. Applausi sotto il settore ospiti dell’ex “velodromo” di Lanciano. I tifosi, e non solo quelli presenti al “Biondi”, possono passare una Pasqua con un sorriso a 32 denti. E se la speranza è sempre l’ultima a morire, perché non crederci ancora al sogno play-off ? Chi vivrà, vedrà.

Nicolò Brillo