La partita vista dal tifoso: Perugia-Pro Vercelli

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La splendida giornata sportiva di sabato 10 dicembre, caratterizzata da una nebbia mattuttina svanita nel primo pomeriggio, ha visto il Perugia trionfare sulla Pro Vercelli e cogliere il settimo risultato utile consecutivo. Vittoria netta che la squadra di Bucchi ha legittimato con tante occasioni oltre al gol di Guberti. Diciamo che se fosse arrivato il 2-0 sarebbe stato ancora meglio: il colpo di testa di Mustacchio, che ha dato l’illusione del pareggio, ha sicuramente tolto qualche anno di vita ai tifosi biancorossi. Ma il perugino ci è abiituato, va comunque bene così. Va però assolutamente sottolineato che, esclusa la Nord, negli altri settori si manifesta sempre una troppa scarsa affluenza di pubblico. Questi giocatori, per quello che stanno dimostrando sul campo, meriterebbero assolutamente il cosidetto pubblico delle grandi occasioni.

Leo Cenci sotto la Nord Prima che le squadre scendessero in campo per il calcio d’inizio, si è verificata la graditissima passerella sotto la Nord di un personaggio speciale: si tratta del mitico Leonardo Cenci, sfilato sotto i tifosi con la medaglia ricevuta per l’impresa alla New York Marathon dello scorso novembre. Il sorriso e la gioia di vivere sono ciò che lo contraddistinguono in ogni momento. Il pubblico del Curi lo saluta e lo omaggia con più di uno striscione.

Il match Possiamo tranquillamente affermare che la partita è stata quasi a senso unico: gli uomini in biancorosso sono partiti subito a mille con Dezi e Nicastro, ma senza fare male. Due gol annullati al Grifo scatenano la rabbia del popolo del Curi che vuole assolutamente il vantaggio visti i fantasmi che vedono la squadra di Bucchi terminare i match casalinghi pareggiando troppo spesso. L’agognata rete arriva, ma solo nel secondo tempo, con un colpo di testa di Guberti, precedentemente criticato da qualche tifoso a causa di alcune giocate troppo forzate nelle quali l’ex Roma ha costantemente perso il possesso palla. Ma si sa, il gol fa dimenticare tutto questo. Il raddoppio servirebbe come il pane, ma il Perugia spreca e rischia qualcosina nel finale. Alla fine però arrivano tre punti d’oro visti i contemporanei risultati delle rivali. Plauso particolare per Belmonte che, oltre ad essere stato protagonista di una prestazione magnificente, ha infiammato la gente sui gradoni con un sombrero su Mustacchio alla “Cafù”. Invece un bocca al lupo per una pronta guarigione a Gianluca Mancini, uscito anzitempo per infortunio.

Non va bene Senza andare alla ricerca delle motivazioni (che sarebbero numerose), il Curi, a partire dall’anno scorso, ha perso qualche migliaio di spettatori in media. Bucchi e la sua band stanno sicuramente ben figurando e l’attuale quinto posto lo testimonia. Questa squadra ha bisogno di più gente sugli spalti, se lo merita: i circa 7600 spettatori presenti contro la Pro Vercelli sono troppo pochi. Il Perugia ha giocato bene e ha vinto: “tutto molto interessante” direbbe il fenomeno dello web Fabio Rovazzi nella sua ultima canzone-tormentone, ma se poi è solo la Nord a trascinare il tifo, con la gradinata quasi deserta ed una tribuna con poco più di mille persone, tutto ciò assume connotati differenti. Insieme si vince. Insieme ci si emoziona. Insieme si fa ancora più grande questo Perugia.

Nicolò Brillo