La partita vista dal tifoso: Perugia – Ternana

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Oggi partiamo cosi, descrivendo cosa significa per i tifosi perugini il derby contro i cugini rossoverdi. Il derby dell’Umbria è quasi un pronostico rovesciato, una partita che sfugge da qualsiasi logica razionale; una gara che va vinta a tutti i costi, con le buone o con le cattive. Perugia – Ternana non potrà mai essere una partita come le altre: ci sono due città che per una settimana trattengono il respiro e vivono le giornate che precedono la contesa con ansia e nervosismo. La posta in gioco è davvero alta: vincere il derby può salvare una stagione poco esaltante come quella delle due compagini umbre. Il derby umbro è più di un semplice confronto sportivo. Si sfidano due realtà totalmente diverse sotto tutti i punti di vista. Due città differenti per storia, geografia, dialetto, contesto economico e sociale. Questo è il vero significato del derby per entrambe le parti in causa.

Febbre da derby Archiviata la vittoria contro il Latina, il tifoso si tuffa con corpo ed anima nella partita più attesa dell’anno. Tra i perugini c’è chi vive in maniera diversa la “settimana del derby”. C’è il tifoso ansiogeno, che passa nottate in cui fatica a prendere sonno; c’è il tifoso sfegatato, che non perde l’occasione per fomentare l’ambiente e postare sui “social” qualche immagine-sfottò nei confronti dei ternani; c’è poi il tifoso scaramantico, che improvvisa strane macumbe e riti propiziatori … Ma in ogni singolo tifoso c’è una costante, un qualcosa che lo accomuna a tutti gli altri: la notte prima del grande evento, ha sempre lo stesso pensiero nella testa, quello di vincere in qualsiasi modo il match, anche di misura, senza badare al bel gioco o al “tiki-taka”. Venerdì sera, molti tifosi si sono ritrovati dietro i cancelli della Nord per vivere un momento conviviale con tanto di vino e porchetta: una maniera per stemperare la grande pressione che comporta questa sfida.

Il grande giorno Sabato 5 marzo, il grande giorno è arrivato. Molti si precipitano allo stadio già a mezzogiorno, con largo anticipo. Il pre-partita è ricco di emozioni: la Nord inizia a riempirsi e a cantare, mentre i tifosi ospiti, ad un’ora dal calcio d’inizio, cominciano piano piano ad arrivare. Circa 1200 i tifosi ternani, al cospetto di 11mila cuori biancorossi. Belle e simpatiche le sfide in due campi ridotti tra i giovanissimi calciatori dei vivai delle due società, prima dell’ingresso delle due formazioni per il riscaldamento. Nonostante tutte le polemiche passate, la Nord si compatta ancora una volta e si fa sentire da subito.

panoramica perugia- ternana

Calcio d’inizio La tensione è alle stelle. C’è Taddei al posto di Prcic tra i titolari. Sciarpe al cielo e fuori la voce per l’inno del Perugia; lo speaker del “Curi” fomenta la tifoseria con la lettura delle formazioni. Per ovvi motivi non possiamo riportare testualmente i cori che ora si lanciano prepotentemente le due tifoserie, ma potrete sicuramente immaginarli. Squadre in campo: sciarpata della curva biancorossa, mentre gli ospiti espongono un mega striscione con un drago che affianca la scritta “solo fere”. L’arbitro Pairetto da il via al big match: c’è un forte vento, il cielo è nuvoloso ed i Grifoni attaccano subito sotto la Nord. La partita è impacciata e dettata dalla paura di prendere gol. Poche occasioni, tanta lotta e qualche palla messa in mezzo all’area che fa sussultare il pubblico. Ceravolo sbaglia a tu per tu con Rosati: sospiro di sollievo per gli 11mila del “Curi”.

Intervallo Dopo tante “legnate” vere e proprie in mezzo al campo e poche idee da parte di entrambe le squadre, termina il primo tempo a reti inviolate. Durante l’intervallo, in curva c’è ancora batticuore e palpitazione. Una pausa per far riposare la voce e per rifocillarsi. In pochi sorridono e scherzano come fanno solitamente.

Secondo tempo Si parte con la seconda frazione. Bisoli, dopo aver già sostituito capitan Del Prete con Milos per infortunio, mette in campo il bosniaco Prcic al posto di uno spento Taddei. Come i tifosi scopriranno più avanti, questo è l’ingresso del vero “deus ex machina” della sfida. Il copione non cambia: partita brutta ma combattuta “centimetro per centimetro”, per citare una parte del celebre discorso di Al Pacino nel film “Ogni maledetta domenica”.

La gioia che non ti aspetti 38° minuto della ripresa. Match scialbo che sembra essere il prologo di un insignificante 0-0, con la Ternana in dieci uomini per l’espulsione di Valjient. Qualcuno già borbotta: “Con la Ternana in dieci, non riuscimo a combinà niente!!”. “Mai una gioia!”, pensa qualcun’altro, ma solo perché ancora non sanno che in campo c’è un eroe inaspettato che deve ancora recitare la sua parte. Ma si sa: il protagonista che non ti aspetti fa parte di un derby. Accade che Rossi crossa disperatamente dalla fascia in mezzo all’area. Ardemagni è in traiettoria, ma non riesce ad impattare; sarebbe scontato un suo gol, ma questa volta il “Dio del pallone” ha scelto un altro ruolo per lui. Meccariello colpisce di testa il pallone, spazzandolo pericolosamente in una zona libera a ridosso della riga che delimita l’area di rigore. Momenti che pesano come macigni: Prcic, smarcato, si avventa sulla sfera e lascia una rasoiata sull’angolino basso sinistro, sulla quale nulla può Mazzoni.

Delirio La palla è veramente dentro. Con un solo tiro in porta abbiamo segnato. Esplode il tifo biancorosso: uomini e donne di ogni età si rispettano e si abbracciano reciprocamente. Gioia allo stato puro, un momento di libidine per il tifoso del Grifo. Ora le nostre mediocri vite possono realmente aspirare a qualcosa di più elevato. I supporter biancorossi, come già detto dopo le sconfitte di Cesena e Trapani, sanno bene che, come nella vita, non bisogna mai mollare e crederci sempre, proprio come oggi. Triplice fischio dopo un’inconsistente reazione degli ospiti. Prcic era l’uomo che nessuno si aspettava e che ora passerà inevitabilmente alla storia del Perugia. Sfottò e saltelli a tutto andare tra i gradoni del “Renato Curi”. Settore ospiti gelato. Finalmente, tutti insieme, anche coloro che magari stanno passando momenti difficili per cause di vario genere, possono gioire come sarebbe giusto che lo fosse nella vita di tutti i giorni. Il meritato premio per una tifoseria che, nonostante alcune giuste critiche verso squadra e società, non ha mai abbandonato la “nave”.

Arde-selfie e ultime considerazioni Ardemagni, fischiatissimo dai ternani, si erge a capo-popolo e si diletta con un altro selfie sotto la curva, con la Nord inebriata di felicità. Una città intera in estasi. Ora la gente sorride e si sente libera dal fardello di questa impegnativa e fondamentale partita. Partita brutta, è vero; forse non meritavamo il vantaggio, vero. Ma come ha ribadito qualcuno in settimana: “Un derby non si gioca, si vince”. Un derby che sta tutto in un abbraccio dopo il gol di Prcic. Delusione totale sulla sponda rossoverde, con la squadra pesantemente contestata dopo il ritorno a Terni.

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Show della Nord Tantissimi striscioni goliardici esposti dal cuore del tifo perugino. Da segnalare un’altra coreografia dei tifosi delle fere prima dell’inizio del secondo tempo. Una giornata di vera passione, dove a prevalere è stato il Perugia e Perugia: questo è quello che conta per il tifoso.

Nicolò Brillo