La partita vista dal tifoso: Vicenza-Perugia

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Non era facile parlare di calcio dopo gli eventi sismici che hanno devastato Norcia e scosso tutto il perugino. Non lo è tutt’ora. Eppure, nel posticipo domenicale di Vicenza, Bucchi e i suoi “terribili” ragazzi hanno saputo regalare una rotonda vittoria ai propri sostenitori. Una vittoria che sicuramente avrà garantino almeno novanta minuti di spensieratezza nei cuori biancorossi. Tre punti importantissimi per le ambizioni più o meno esplicite del Perugia di Bucchi che si riproietta al quinto posto.

Applausi ai tifosi vicentini Nel pre-partita di Vicenza-Perugia, i tifosi locali si sono distinti positivamente per uno striscione di vicinanza verso le popolazioni colpite dal forte terremoto delle 7:40 di domenica mattina. Un gesto di grande umanità prima ancora che di solidarietà che fa sicuramente onore ai veneti. I circa trecento perugini presenti nel settore ospiti (belli, rumorosi e massicci) gradiscono e ricambiano con un applauso.

Un ex che ha fatto parlare Il Vicenza, oltre Rizzo e Fabinho, presenta un ex che a Perugia ha fatto molto discutere: si tratta di mister Bisoli che nella passata stagione ha condotto ad una salvezza il Perugia dopo un anno sportivamente brutto fatto di infortuni, episodi a sfavore e polemiche incessanti. Inutile ripetere che a Perugia c’è chi lo ha amato e chi no: la frattura della tifoseria nello scorso anno deriva proprio da questo. La partita diventa subito a senso unico: Brighi apre le danze, Di Chiara raddoppia con un eurogol che gli frutta l’ovazione dei suoi tifosi e Dezi fa il tris. Tutto incredibilmente troppo facile, specie quando proprio gli ex Rizzo e Bisoli si fanno cacciare dal direttore di gara. L’ultima volta che si era dominato in questa maniera in trasferta era nell’annata 2013/2014 di Lega Pro, precisamente nel campo di Gubbio.

Patos e sigillo sui tre punti Nella ripresa il Perugia, per non farsi mancare un pizzico di adrenalina, scende in campo con troppa leggerezza sbagliando qualcosina di troppo. Giustamente, la vittoria pulita, priva di una minima sofferenza, non ci piace: ecco che il Vicenza, complice la sfortuna, riesce a fare il 3-1 e a riaprire i giochi. Squadra e tifosi sono costretti a rimettersi l’elmo da battaglia per evitare la clamorosa rimonta: nel momento di massimo sforzo vicentino ecco però sbucare in contropiede il gladiatore Samuel Di Carmine che, da bomber vero, non si fa ipnotizzare da Benussi e sigilla il trionfo. Esplode il settore ospiti. Le continue strigliate dalla panchina di Bucchi ai suoi sono servite, pensano i più. Fischio finale e fischi per i padroni di casa. Il Grifo torna da Vicenza con il sorriso, grazie anche allo sguardo “sornione” del baffuto Renato Curi che, nel 39esimo anniversario della sua scomparsa, dimostra di assistere benevelmonte dal cielo quella squadra per cui aveva dato tutto, forse anche troppo. Questi segnali per molti non direbbero nulla, per un tifoso d.o.c. hanno un significato immensamente rilevante.

Bisoli non si smentisce Ci spiace perchè non vogliamo creare alcun polverone, ma va assolutamente riportato come la maggioranza del popolo perugino non abbia certo gradito le parole dell’ex Bisoli nel post-partita. Inutile stare qui a dire quali parti della sua intervista abbiano causato la rabbia dei suoi ex tifosi: non vogliamo giudicare le qualità da allenatore o la sua professionalità, ma certe dichiarazioni si sono rilevate quantomeno inopportune. L’importante era però che la Bucchi band vincesse e così è stato. Questa è l’unica cosa che conta.

Nicolò Brillo