La Sir si proietta sul campionato

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La Sir si proietta sul campionato

La Sir si proietta sul campionato, dopo la parentesi della Coppa Italia. E’ il nuovo beniamino del pubblico perugino Massimo Colaci ad incitare la squadra

 

E’ tempo di campionato, dopo la qualificazione alla Final Four di Coppa Italia. Niente classiche ventiquattrore di riposo per i “block devils” che si ritrovano subito al PalaEvangelisti per un allenamento tecnico. Lo stesso nella giornata di domani, prima della partenza sabato mattina alla volta di Verona.

Proprio per questo lo staff tecnico perugino sta già lavorando alacremente per sviscerare le caratteristiche tecnico-tattiche degli avversari della Sir. Massimo Colaci, al pari di tutti i suoi compagni, ha già la testa sui prossimi appuntamenti di Superlega. Il libero bianconero chiude definitivamente la parentesi di ieri di Coppa Italia:

Abbiamo portato a casa la partita e la qualificazione, che era la cosa più importante. I primi due set credo li abbiamo giocati molto bene un po’ in tutti i fondamentali, nel terzo invece abbiamo sofferto a tratti in fase di cambio palla e non sfruttato a dovere qualche contrattacco. Però insomma, abbiamo vinto 3-0. Il nostro obiettivo era qualificarci, Perugia non poteva non andare alla Final Four.

Ci rituffiamo nuovamente nella Superlega. Ci aspettano due gare dure a Verona e Piacenza, bisognerà sudare e saper soffrire perché sono due squadre molto forti e due trasferte difficili. Ma se vogliamo diventare una squadra con la mentalità vincente dobbiamo andare anche su questi campi ed imporre il nostro gioco. Questo dovrà essere il nostro obiettivo.

Quattro gare ufficiali appena alle spalle e Colaci è già diventato un beniamino del PalaEvangelisti.

Io idolo della curva? Macchè” – conclude Max – in squadra ce ne sono tanti che sono qui da anni e che meritano l’affetto del pubblico. È chiaro, il fatto che la gente mi inciti e che i tifosi mi facciano complimenti può solo farmi piacere. Ma devo meritarmi ogni volta tutto questo nel rettangolo di gioco arancione. C’è poco da fare, è sempre il campo che parla alla fine e questa è l’unica cosa che conta.