La squadra ha “un verso”: non è il momento di mollare

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Grifo e Nesta nel segno della continuità. Con Ngawa ancora out sarà riconfermato lo stesso undici di Livorno

La squadra ha “un verso”: non è il momento di mollare. Da una parte speranza per i progressi di gioco del Grifo, dall’altra preoccupazione per la classifica. E al Curi arriva una squadra simile al Carpi di Castori

 

Oggi – a due giorni dalla sconfitta di Verona – sono un crogiuolo di sensazioni.

Da una parte continuo ad essere speranzoso di quello che ho visto dal secondo tempo col Cosenza ad oggi: una squadra che ha un gioco, un’idea, un’impostazione.

Insomma, come diciamo noi perugini, una squadra che ha dimostrato di avere “un verso”.

Una squadra che per lunghi tratti impone il proprio gioco, volitiva.

D’altra parte sono molto, ma molto preoccupato.

Preoccupato perché alla nona giornata abbiamo solo 8 punti.

Perché siamo ad un solo punto dalla zona play out.

Ma soprattutto perché ora che abbiamo “un verso” abbiamo fatto gli stessi punti (4) di quando – prima di Cosenza – non l’avevamo.

E, quindi, in concreto poco è cambiato.

É lapalissiano che nel calcio sia inutile dominare, senza capitalizzare il dominio con il risultato ed i punti.

Nel calcio contano i gol fatti e quelli subiti, non contano le azioni, i tiri in porta, il possesso palla.

É quindi giusto sostenere che questo Grifo ci piace e ci piace l’impegno che i ragazzi ci mettono in campo.

Che continuando così anche i risultati arriveranno.

Ma purtroppo non c’è più tanto tempo.

Quest’anno ci sono 6 partite in meno e quindi ben 18 punti in meno in palio, ma soprattutto ben 3 squadre in meno.

In un torneo a 19 squadre com’è abbastanza facile entrare nei play off è ancor più facile – soprattutto in attesa dei risultati che ancora non arrivano – ritrovarsi improvvisamente impantanati nel fondo della classifica a rischio retrocessione.

E rendere ogni gara – da qui a maggio – come l’ultima spiaggia.

Giocare un campionato in costante affanno.

E per un Gruppo giovane ed inesperto come questo è la peggior cosa che possa capitare.

Non c’è più tempo, NON SI PUÒ MOLLARE!

Ora proprio no.

Siamo veramente ad un punto di svolta.

Il gioco c’è ora devono assolutamente arrivare i risultati.

Risultati che darebbero convinzione a tutto il Gruppo.

Ho sentito tante motivazioni: non c’è un regista, non c’è un interditore, il centrocampo è debole, la difesa disattenta, alcuni non stanno rendendo in base alle aspettative.

Per quanto mi riguarda e per quello che ho visto, il problema non è tanto in fase di costruzione, ma in fase di interdizione/difensiva.

Creiamo tanto ed anche se non finalizziamo in proporzione, non vedo grandissimi problemi in avanti.

Melchiorri e Vido sono forti e l’hanno dimostrato, anche se Vido dovrebbe sospettare che ormai i portieri si studiano i suoi rigori e – magari – cercare di essere un po’ meno prevedibile…

Anche le alternative in attacco sono buone, sia per Mustacchio e Terrani (che però Nesta per ora “vede” poco), sia per i rientranti Han e Bianchimano.

Ma anche il centrocampo, quantomeno in fase di costruzione, non appare così “povero”, senza un regista di ruolo.

Tutto cambia in fase difensiva.

In effetti l’interdizione a centrocampo, i raddoppi, l’aggressione dell’avversario appare insufficiente, permettendo troppe volte all’avversario di entrare in area.

Anche la difesa appare poco attenta e concentrata, con ogni partita un paio di “amnesie” che ci costano altrettanti gol decisivi.

Con un Gabriel che appare colpito anche lui dal virus che da anni infetta ogni portiere che si affaccia a Pian di Massiano.

Poi possiamo “attaccarci” pure agli episodi: la punizione di Henderson che – in realtà – era fallo di Di Carmine.

Lo stesso Di Carmine che nel raddoppio veronese ha colpito “male” la palla e gli è uscito quel fortunoso pallonetto vincente.

Ma nel primo gol scaligero – come Silvestri ha studiato i rigori di Vido – i nostri difensori avrebbero dovuto studiare i movimenti di Di Carmine.

Sapendo che egli si libera sempre nello stesso modo, usando le braccia… e magari non ci sarebbe stata la punizione vincente.

Lo stesso nel secondo gol gialloblu, quando Cremonesi – fino ad allora uno dei migliori – si è “perso” Di Carmine dietro di lui.

Cremonesi corresponsabile con Felicioli che non ha fatto la diagonale.

Ed è già il terzo gol che prendiamo st’anno perché qualcuno si è dimenticato la diagonale difensiva.

Appare bizzarro che una squadra allenata da uno dei più forti difensori italiani, abbia problemi proprio in difesa.

Io non vorrei, poi, che questa sia una squadra “costretta” a tenere palla, ad attaccare, perché non è strutturata per sostenere l’avversario che impone il proprio gioco.

In ogni caso – per tirare quella “riga” che piace tanto al Presidente Santopadre – fino ad oggi non abbiamo fatto nulla.

Giocare bene e perdere è perfettamente identico a giocare male e perdere.

Seppur il bel gioco ci faccia sperare per il meglio, la speranza non produce punti, non ci fa procedere in classifica.

Dobbiamo assolutamente fare punti a cominciare da domani col Padova.

Una squadra, però, che gioca in maniera pericolosamente simile al Carpi di Castori, che ci ha punito duramente al Curi.

Ma in difetto di punti l’alternativa – seppur dolorosa – sarebbe solo una.

Cambiare.

Avv. Gian Luca Laurenzi