La strada giusta del Perugia? Il tratto appenninico dell’A1 in inverno

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Se, come continua ad affermare Bisoli, il Perugia ha imboccato l’autostrada, trattasi probabilmente del tratto appenninico della A1 in inverno, quando gelate, nevicate e Tir di traverso rallentano notevolmente la velocità in un percorso già di per se in salita e ricco di curve. Si, perché anche a Trapani il Perugia, al terzo zero a zero nelle ultime quattro gare, ha proseguito nel suo andamento lento,  confermando i pregi, pochi, come la solidità della difesa, anche se il Trapani, cogliendo due legni, ha fatto correre più di un pericolo a Rosati che ha salvato il risultato nel finale con una gran parata e la conferma della buona tenuta atletica, ma anche i soliti difetti, come l’assoluta sterilità in zona gol, il Perugia con tre sole reti all’attivo è il peggior attacco del campionato. Sterilità dovuta principalmente all’assetto della squadra di Bisoli che continua a schierare un centravanti, Ardemagni, da solo a combattere contro un’intera difesa senza una seconda punta vicino, esponendo lo stesso numero nove biancorosso a figuracce e reazioni esagerate al momento della sostituzione. Anche col 4-3-3 del “Provinciale”, infatti, per un tempo e mezzo gli esterni erano più preoccupati ad allinearsi sulla linea di centrocampo che ad assecondare Ardemagni e, sull’evidente calo fisico del Trapani a metà ripresa a nostro parere Bisoli avrebbe dovuto osare di più, inserendo Di Carmine al posto di uno dei due esterni d’attacco invece di limitarsi al classico cambio scolastico di una punta per una punta. Il gioco, ancora una volta, ha latitato per almeno settanta minuti, durante i quali si è quasi esclusivamente badato a contenere lo spuntato attacco della squadra di Cosmi. C’è poi la classifica che, nonostante il punto conquistato che interrompe la sequenza di sconfitte in trasferta, vede il Perugia dopo sei partite con soli sei punti al sestultimo posto della graduatoria, con una sola lunghezza di vantaggio sulla zona calda, a ben quattro punti dall’ottavo posto e a ben cinque da quel quinto posto, obiettivo minimo dichiarato dal presidente ad inizio campionato. E’ la peggiore fase iniziale del Perugia nell’ultimo quarto di secolo, sia in Serie B, che in Lega Pro. Solo con il bistrattatissimo, compianto mister Ferruccio Mazzola, nel lontano torneo di C1 1989-‘90, si fece peggio, con una vittoria e due pareggi nelle prime sei gare mentre lo stesso deludente “score” del Perugia di Bisoli venne realizzato soltanto dal Perugia di Papadopulo in C1, poi sostituito da Buffoni, da quello di  Novellino in B qualche stagione più tardi, l’anno che, con l’arrivo di Galeone, il Perugia raggiunse la Serie A con un’eccezionale e spettacolare rimonta e da quello in C1 con Pagliari in panchina, poi sostituito da Sarri, sotto la gestione Covarelli. Insomma, nonostante il primo punto in trasferta, come si dice a Perugia, “gli atti n’en belli”.

Danilo Tedeschini