La triade “GPS” rinnova la sfida

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La triade

La triade “GPS” rinnova la sfida. Nonostante i rumors Goretti è stato ufficialmente confermato, così come Pizzimenti. Ma l’allenatore continua a cambiare ogni anno…

 

È di qualche giorno fa la notizia del rinnovo contrattuale del direttore dell’area tecnica Roberto Goretti e del direttore sportivo Marcello Pizzimenti.

In casa Perugia si è scelto di puntare ancora sui due maggiori artefici delle scelte di mercato degli ultimi anni.

Una decisione senza dubbio in contrasto con le “pepate” parole post-preliminare di Verona di Goretti (“…dall’anno zero all’anno 1? Questo lo dovrà dimostrare la società nei prossimi due mesi…”).

Dichiarazioni che lasciano presagire a determinati scenari all’interno della gestione sportiva del Grifo che il dirigente vorrebbe cambiare, salvo poi ritrovarlo allo stesso posto nel ruolo di manager esecutore.

Dunque, in questi di giorni di fermento per la scelta del nuovo tecnico, i tifosi si chiedono giustamente se la prossima stagione corrisponderà realmente ad un anno 1.

O meglio, se nell’annata appena conclusa il Perugia sia riuscito a porre almeno una valida base di giocatori da cui ripartire per la costruzione della rosa.

E le premesse non sono delle migliori. Nesta, per motivi ancora non meglio precisati (Richiesta di garanzie tecniche? Scelte personali?) ha prontamente salutato la piazza biancorossa, mentre Santopadre, come accade da qualche anno a questa parte, ha rinnovato completamente la fiducia in Goretti e Pizzimenti.

Cambiano gli allenatori, vorticosamente, ogni anno, ma i due massimi dirigenti rimangono sempre in sella.

Quali sono dunque i veri meriti della dirigenza in questi 5 anni di B?

Ogni stagione, in fin dei conti, è stata sempre un anno zero. Si è sempre smantellata più o meno la squadra precedente per ricostruirne una nuova.

Dopo l’avvento di Camplone, lasciato a spasso anche per dei dissidi con una parte dell’area tecnica, il Grifo non è mai riuscito a trovare una certa continuità.

Nemmeno con tecnici che hanno senza dubbio ottenuto risultati di rilievo (vedi Bucchi e Breda oltre Nesta).

Qualcuno potrebbe obiettare che Goretti e Pizzimenti, con un budget relativemtne basso, sono stati gli artefici di felici scoperte quali Politano, Spinazzola, Goldaniga, Mancini, Di Carmine, Carraro…

Tutto vero. Ma parliamo per la maggior parte di giocatori in prestito che hanno vissuto Perugia unicamente come rampa di lancio.

E quel che conta, alla fine, è il risultato sportivo ottenuto a fine stagione.

Basti guardare cosa sta facendo il Cittadella con il budget più basso della B ma con idee, quelle del ds Marchetti e di mister Venturato, che sono destinate a fare scuola.

Oppure basterebbe citare le esperienze di Carpi, Crotone, Spal e Lecce, le quali, senza alcun paracadute economico e senza tesoretti di fantomatici sceicchi o magnati, hanno umilmente e meritatamente conquistato la diretta promozione in A.

Dunque, se in 5 anni di Serie B il Perugia non è mai andato oltre a delle fallimentari esperienze play-off, è a nostro avviso più che lecito chiedersi quali possano essere i veri meriti della triade GPS (Goretti-Pizzimenti-Santopadre).

Senza tralasciare il fatto che ancora non comprendiamo a fondo le mansioni specifiche dell’ex Foligno Pizzimenti.

Ha una reale voce in capitolo nelle sorti della prima squadra oppure ha compiti che riguardano maggiormante la Primavera ed il settore giovanile in generale?

Anche lì le cose non vanno meglio… Dalla “cantera” biancorossa non è ancora arrivato un solo giocatore in pianta stabile in prima squadra che abbia fatto tutta la trafila delle squadre giovanili (Zebli, Kouan e Ranocchia sono stati prelevati da altre società).

Senza contare i risultati non certo di rilievo ottenuti negli ultimi anni dalla Primavera (che, ricordiamo, può sempre vantare ben due titoli di campione d’Italia).

Anche lì i tecnici cambiano quasi ogni stagione a ritmi impressionanti. Anche Giovanni Pagliari, come il collega Nesta, ha già salutato.

E come ci insegnano i club che meglio lavorano con i loro settori giovanili, la continuità tecnica, anche in questo ambito, è fondamentale. Guardate per esempio l’esperienza della Roma con Alberto De Rossi…

Non ce ne vorranno i protagonisti di questo articolo se abbiamo pensato di sollevare qualche dubbio sul loro operato.

La gestione tecnica del Grifo e i risultati ottenuti sul campo tuttavia lo imponevano.

Con l’auspicio che questi interrogativi possano trovare pronte risposte e smentite con i fatti.

E che il “GPS” possa finalmente illuminare la strada verso un campionato con prospettive e possibilità maggiori.

Lo merita la tifoseria, prima di tutto e di tutti.

La redazione