Le pagelle finali: Rosati e Volta sono solide certezze

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Le pagelle di fine anno. A cura di Nicolò Brillo

ROSATI 9: Il migliore in assoluto. Arrivato tra qualche perplessità, visto che non giocava stabilmente da almeno tre anni, si è dimostrato un giocatore fondamentale che con le sue parate ha salvato più di una volta il Grifo e ha portato in cascina tanti preziosi punti. Non prende 10 solo a causa di qualche piccola sbavatura. Altra nota a suo merito: è l’unico giocatore in rosa a non aver saltato nemmeno una partita.

ZIMA S.V. – PIACENTI S.V.

VOLTA 8: Con lui difficilmente si passa. Un vero combattente che ha saputo comportarsi da leader con le sue doti carismatiche. Uno che non si è mai tirato indietro e ha spesso stretto i denti pur di scendere in campo titolare. Di testa le ha prese tutte e spesso non ha disdegnato avanzare nei calci piazzati per una spizzata che potesse portare al gol, come a Crotone tanto per fare un esempio.

BELMONTE 7: Lotta, grinta, professionalità e grande applicazione: questi sono i pregi di Nicola Belmonte, altro pilastro della difesa perugina. Spesso costretto ad adempiere al ruolo di terzino destro, se l’è sempre cavata. Peccato per qualche errore individuale in qua ed in là che ha leggermente abbassato il suo voto finale rispetto a quello del compagno di reparto Massimo Volta.

ROSSI 6,5: Lo stopper ex Bari è stato utilizzato più volte come terzino sinistro piuttosto che centrale, spostato in un ruolo nel quale si è dovuto adattare ed arrangiarsi al meglio. Se la cava con grande professionalità e senso del dovere. Riesce nel mascherare al meglio quelli che sono i suoi limiti tecnici. Viene costretto spesso a fermarsi nel girone di ritorno a causa di una fastidiosa tendinite.

MANCINI 6,5: Arrivato come una giovane meteora dalla Fiorentina, è autore di un percorso di grande crescita dove pian piano è riuscito a ritagliarsi un po’ di spazio. Nel finale di stagione riesce a mettere in mostra anche molta qualità; il ragazzo classe ’95 ha ancora ampi margini di miglioramento.

MONACO 6: Arrivato dall’Arezzo nel mercato di gennaio, inizialmente ha perso molto tempo nel dover curare una forma di mononucleosi. Viene catapultato dalla Lega Pro alla Serie B in un battibaleno. Gioca le ultime due partite della stagione da titolare lasciando ben sperare per il futuro. La stazza fisica depone fortemente a suo favore.

DEL PRETE 6: Da uno come lui ci si sarebbe aspettato molto di più. Sempre alle prese con qualche guaio muscolare, non riesce a mostrare in pieno quelle che sono le sue doti da “galoppatore di fascia”. Lascia spesso vacante il ruolo di terzino destro, mettendo più volte Bisoli in seria difficoltà. Non sono mancati gli errori sia in fase difensiva che offensiva, ma nonostante ciò è il difensore che ha segnato di più, con le sue 4 marcature.

MILOS 5: Arrivato a gennaio come vice-Del Prete, viene schierato spesso titolare visto le continue emergenze di formazione. Il croato ha mostrato poca spinta sulla fascia ed è stato protagonista di errori in quantità industriale. Il suo voto non può di certo essere sufficiente.

ALHASSAN 5: Purtroppo si becca un 5 in pagella. Il ghanese, arrivato con grandi aspettative e con il compito di ricoprire stabilmente il ruolo di terzino sinistro, ha giocato pochissime partite a causa delle precarie condizioni del ginocchio. Una stagione dannata e sfortunata assolutamente da dimenticare. Negli scampoli di partite giocate ha mostrato luci ed ombre.

SPINAZZOLA 6,5: Arrivato come ala d’attacco, viene reinventato da Bisoli terzino principalmente sinistro. All’inizio fatica e non poco, ma lentamente ha saputo migliorarsi garantendo un’ottima proposizione in fase di spinta. Nel girone di ritorno viene tartassato cronicamente da un problema all’anca.

COMOTTO 7: Nonostante il poco minutaggio a disposizione nel quale si è fatto comunque valere, il capitano si è comportato da vero signore mettendosi da parte nel mercato di gennaio a causa della regola degli “under 18”, anticipando la fine della sua carriera. Questo gesto vale da solo il 7 in pagella. Chapeau.

RIZZO 5: Confermato con grande fiducia da parte della società ed insignito di grandi attestati di stima da parte dei tifosi, è stato uno dei più grandi flop della stagione. Tanta determinazione,ma anche numerose distrazioni e strafalcioni che hanno compromesso molte partite del Perugia. Nessun gol per lui: questo dato è significativo.

SALIFU 5: Doveva essere l’uomo in più in mediana che avrebbe dovuto garantire grande copertura ma anche grandi capacità da regista. Dopo uno scoppiettante pre-campionato, con l’arrivo dei primi problemi muscolari sparisce dai radar e viene “riesumato” solo nella sfortunata partita casalinga contro il Pescara a causa delle troppe assenze. Passa al Brescia nella finestra invernale di mercato.

DELLA ROCCA 4,5: Utilizzato un po’ da regista, un po’ da mezz’ala, un po’ da mediano ed in un paio di partite persino da trequartista: non convince in nessuno di questi ruoli. La sensazione è che sia arrivato alla corte di Bisoli solo per ricoprire una casella vuota a centrocampo. Spiace dover essere cattivi nel voto finale, ma obbiettivamente non è mai stato davvero incisivo.

TADDEI 6: Passa un’estate ed una prima parte di campionato ai margini della rosa. Viene però rispolverato nella partita interna contro il Lanciano per poi diventare quell’uomo di qualità che al Perugia tanto mancava a centrocampo. Nonostante l’età si faccia sentire e nonostante alcuni problemi fisici, è stato comunque professionale e diligente. Riesce a strappare una sufficienza.

ZEBLI 7: La nota più positiva di quest’annata. Zebli, classe ’97 e passaporto ivoriano, si è messo in mostra già dal ritiro di Sarnano; bravo Bisoli a dargli fiducia e a schierarlo senza paura anche da titolare in più di una partita. Mette in evidenza una personalità incredibile per la sua giovane età, abbinata a giocate di classe. Senza di lui il Perugia avrebbe davvero stentato. Nel girone di ritorno viene lasciato costantemente in panchina per 5 gare a causa di un non meglio precisato ritardo ad un allenamento infrasettimanale; una punizione forse troppo eccessiva dato che in quel momento le sue doti balistiche servivano come il pane ad un Perugia con l’acqua alla gola.

PRCIC 6,5: Il nazionale bosniaco, sbarcato a fine gennaio in prestito dal Torino per ricoprire il ruolo di regista, si mette a disposizione della squadra e del mister con grande umiltà. Quel gol nel “derby” di ritorno gli ha permesso di diventare un vero beniamino dei tifosi. Anche lui si concede occasionalmente qualche sporadico errore, ma le qualità ci sono eccome. L’unico centrocampista del Grifo ad andare in gol (precisamente per tre volte).

MOLINA 5: A fine stagione è normale chiedersi a cosa sia realmente servito l’approdo di questo ragazzo nel mercato di gennaio. Arrivato a Perugia con il compito di ricoprire il ruolo di mezz’ala, finisce per fare più comparse da terzino destro. Colleziona tante panchine senza mai evidenziare grandi doti da uomo di centrocampo.

JOSS DIDIBA S.V.

LANZAFAME 5: Forse è proprio lui la più grande delusione di questo campionato. Viene schierato prima come ala del 4-2-3-1, poi nel suo ruolo naturale di trequartista ma il risultato non cambia. Doveva essere il giocatore in grado di far compiere il salto di qualità alla squadra di Bisoli, ma è stato autore di troppe prove sottotono nelle quali è rimasto quasi impalpabile. Nessun gol all’attivo per lui. Quando Bisoli decide di passare al 4-3-3, finisce irrimediabilmente ai margini del progetto e chiede alla società la cessione del suo cartellino nella finestra di mercato, finendo così al Novara. Da “top player” a riserva, questa la parabola di Lanzafame.

FABINHO 5: Il suo anno è stato costellato da guai fisici e questo bisogna dirlo, ma nelle sue comparse ad inizio e a fine stagione mette in luce grandi lacune e difficoltà. Non riesce più a fare la differenza come due anni fa in Lega Pro. Il blitz di Lanciano porta la sua firma: questa è l’unica partita dove veramente si è fatto valere.

ZAPATA 5,5: Il baby-colombiano non riesce mai ad esprimere in toto quelle che sono le sue qualità balistiche. Toppa più di una prestazione, ma almeno è autore di un paio di gol decisivi, precisamente contro Pro Vercelli e Livorno.

DROLE’ 6,5: La sua storia ha davvero dell’incredibile: da profugo sbarcato in Sicilia a giocatore professionista in Serie B, con Bisoli che gli fa quasi da padre adottivo. Viene aggregato alla prima squadra già nel pre-campionato e mostra dribbling ubriacanti e giocate da applausi già nelle amichevoli di Agosto. Debutta da titolare in B contro il Cesena nella quinta di campionato tra lo scetticismo generale, ma a fine partita lascia tutti a bocca aperta: giocate ubriacanti e slalom tra i difensori romagnoli che nessuno si sarebbe aspettato. Non dimentichiamo che anche lui è solo un classe ’97. Anche lui cala inevitabilmente con il passare delle partite, commettendo qualche ingenuità comprensibile vista la sua giovane età. Sfortunato nel girone di ritorno quando in allenamento si frattura le ossa di un braccio cadendo in malo modo dopo un contrasto aereo.

GUBERTI 6,5: La grazia della Federazione che annulla la sua squalifica arriva solo a metà campionato, quando incorre puntualmente in un infortunio. Lentamente riesce a riconquistare una maglia da titolare e a sprazzi mostra di essere ancora quel giocatore che ha militato in Serie A con le maglie di Roma e Sampdoria. Il suo gol a Novara è forse il più bello della stagione del Grifo.

PARIGINI 6,5: Quando sembra aver spiccato il volo nel 4-3-3 disegnato dal tecnico romagnolo, incorre pure lui in un infortunio muscolare molto serio che lo tiene fuori causa per più di tre mesi. Peccato, perché il ragazzo era nel pieno di un processo di grande maturazione caratteriale e tecnica. Rimangono comunque alcune ottime prestazioni come in casa contro Brescia e Modena ed in trasferta contro l’Avellino. Quattro gol per lui.

AGUIRRE 6,5: L’uruguagio arriva alla corte perugina nel mercato di gennaio via Udinese e si mette subito in mostra. Agisce come rifinitore tra la linea di centrocampo e quella di attacco, fungendo spesso da supporto di Ardemagni. Molta qualità allo stato grezzo, ma ha ampi margini di miglioramento. Mostra una buona freddezza sotto porta.

DI CARMINE 6: Viene utilizzato dapprima come trequartista quando il suo ruolo è quello di prima o seconda punta. Dal momento in cui viene schierato come terminale offensivo del 4-3-3, mette a segno due gol fondamentali ai quali abbina ottime prestazioni. Inspiegabile la sua cessione alla Virtus Entella nel mercato di Gennaio.

ARDEMAGNI 6,5: Uomo derby nel girone d’andata e grande combattente. Il 4-2-3-1 non esalta le sue caratteristiche da bomber d’area di rigore, nonostante alcuni suoi limiti tecnici siano evidenti. L’unico giocatore del Perugia ad andare in doppia cifra nonostante qualche esclusione di troppo e qualche difficoltà a livello fisico. Si ritrova a guidare la squadra fuori dalle paludi dopo essere stato ad un passo dalla cessione a gennaio.

BIANCHI S.V.: Sempre fuori causa per un problema alla caviglia. Un solo gol all’attivo contro il Crotone, poi solo qualche brevissima comparsa.

BISOLI 5,5: Costretto a lavorare tra mille difficoltà e tra tanti infortuni che decimano costantemente la sua rosa. Non sappiamo quanta colpa abbia sui troppi infortuni muscolari, ma in alcune occasioni ha sbagliato totalmente la formazione o la lettura della partita. Il gesto di dare le dimissioni nel post-Trapani è più che apprezzabile: un uomo di grande professionalità e grande carisma, ma come allenatore è più che discutibile.

SOCIETÀ’ 6-: Stagione ampiamente al di sotto delle ricorrenti dichiarazioni. Non è sempre possibile correggere a gennaio ciò che si sbaglia a luglio. Come sarebbe auspicabile per il futuro trovare un amalgama tra la stessa dirigenza e il tecnico di turno, che non deve restare un mero esecutore di direttive.

Nicolò Brillo