Le partite storiche del Grifo: Wolfsburg-Perugia 0-2

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Le partite storiche del Grifo: Wolfsburg-Perugia 0-2. Quando il blitz dei biancorossi in Germania consegnò Intertoto e qualificazione alla Coppa Uefa…al tramonto della Serie A

 

La stagione 2003-04 fu la stagione che, al suo epilogo, segnò la parola fine alla militanza dei grifoni nella Serie A dopo tredici campionati, gli ultimi sei addirittura consecutivi.

Galeotto fu l’inedito spareggio per stabilire la quarta retrocessa tra la quartultima della Serie A, il Perugia e la sesta del campionato cadetto, la Fiorentina.

Un playout inedito e mai più ripetuto, dovuto all’allargamento della Serie A da diciotto a venti squadre, con quattro retrocessioni dalla A e sei promozioni dalla B.

Nella gara d’andata un Perugia fermo da un mese per attendere la fine del campionato di B, si fece infilare inizialmente da un gol di Fantini e non riuscì più a pareggiare.

Nel ritorno del “Franchi” ancora Fantini, ad inizio ripresa, gelò i grifoni, tornati in partita con la rete di Do Prado nel finale.

Ma il gol dell’uno a due, che avrebbe sancito la salvezza, non arrivò e il Perugia retrocesse tra molte polemiche, con Cosmi che concluse lì il suo prestigioso ciclo sulla panchina biancorossa e con Luciano Gaucci che si defilò, lasciando le redini della società al figlio Alessandro.

Eppure la stagione era iniziata in tutt’altro modo.

Il Perugia, grazie al decimo posto dell’anno precedente, si era guadagnato ancora una volta, l’accesso al Trofeo Intertoto, prestigiosa competizione che, in caso di vittoria, regalava l’accesso alla Coppa Uefa.

Il Perugia entrò in scena, grazie al buon ranking Uefa del calcio italiano, nel terzo turno, incontrando i finlandesi dell’Alliansi, squadra modesta ma più in palla, sotto il profilo atletico, dei grifoni che, il 20 Luglio, quando si giocò l’andata, avevano iniziato solo da un paio di settimane il loro ritiro estivo, mentre i finlandesi erano nel pieno del loro campionato.

La formazione di Cosmi, comunque, non ebbe problemi a superare il turno, infliggendo un doppio due a zero, prima a Perugia e poi in Finlandia, all’Alliansi.

A Ze’ Maria e compagni, in semifinale, capitarono i forti francesi del Nantes, squadra blasonata, otto volte Campione di Francia, l’ultima solo due anni prima di incontrare il Perugia, arrivata nona nel campionato precedente.

Nella gara d’andata, un gol di Di Loreto nella ripresa permise ai grifoni di compiere l’impresa di espugnare lo “Stade de La Beaujoire”, con l’uno a zero che, grazie allo zero a zero nel ritorno del “Curi”, fu sufficiente ai grifoni per approdare alla doppia, prestigiosa finale contro i temibili tedeschi del Wolfsburg, che si laureeranno Campioni di Germania quattro anni più tardi.

Se la Juventus, in Italia è da sempre la squadra della Fiat, ancor più il Wolfsburg, cittadina nel nord della Germania, è la squadra del colosso automobilistico tedesco Volkswagen che, proprio nella cittadina tedesca ha la sua sede e il suo stabilimento principale.

E proprio la Volkswagen aveva costruito e inaugurato l’anno prima il nuovo stadio del Wolfsburg, un bellissimo impianto a due piani, tutto coperto, senza pista d’atletica, da 30.000 posti a sedere, il “Volkswagen Arena”, dove il Perugia giocherà la gara di ritorno.

La gara d’andata, infatti, fu giocata in un “Curi” ribollente del tifo di ventimila spettatori, la calda sera del 12 Agosto 2003.

E il Perugia riuscì a sovvertire il pronostico che, alla vigilia, vedeva favorita la squadra dell’astro nascente del calcio argentino D’Alessandro, riuscendo a bloccare le iniziative tedesche e colpendo nella ripresa con un gol di testa, in mischia, dell’attaccante inglese Jay Bothroyd, uno degli acquisti estivi di Gaucci.

E col minimo vantaggio, impreziosito però dal fatto di non aver fatto segnare gol in trasferta ai tedeschi, la truppa di Serse Cosmi, la sera del 26 Agosto 2003, approda alla “Volkswagen Arena”, consapevole di avere due risultati su tre dalla sua parte, con un’eventuale sconfitta per uno a zero che avrebbe rimandato il tutto ai supplementari e poi ai rigori.

Ma i biancorossi non fanno l’errore di chiudersi a difesa del risultato dell’andata e, con l’atteggiamento giusto, fin dall’inizio, controbattono alle iniziative tedesche.

E al 16′, Ze’ Maria si conquista e batte una punizione dalla trequarti e la sua precisa pennellata arriva puntuale sulla testa di Tedesco che la gira imparabilmente nell’angolino destro dell’incolpevole Jentzsch.

Il Perugia ha adesso il doppio vantaggio e per essere eliminato deve subire tre gol senza segnarne alcuno, impresa difficile, a questo punto, per la formazione di mister Roeber, contro un Perugia tonico, ordinato e galvanizzato.

E infatti i grifoni controllano bene le sfuriate del Wolfsburg, con Kalac che devia sul palo una punizione di Petrov nell’unica occasione veramente pericolosa costruita dai tedeschi nel primo tempo, nel finale del quale il Wolfsburg rimane in dieci per l’espulsione di Thiam.

Nella ripresa il Perugia, in superiorità numerica, controlla bene la gara, sfiorando anche il raddoppio.

Due a zero meritato che arriva proprio in chiusura di gara grazie ad Emanuele Berrettoni che, con un micidiale destro di prima dal limite, infila imparabilmente nel sette, perfezionando al meglio la bellissima ripartenza imbastita da Vryzas e favorita dal magistrale velo di Diamoutene.

Il tutto proprio sotto lo spicchio di Curva Nord occupato dagli oltre cinquecento tifosi del Perugia, ebbri di gioia, che, due minuti più tardi, al fischio finale dell’olandese Van Egmond, possono festeggiare insieme alla squadra il trionfo nel trofeo Intertoto e il ritorno in Coppa Uefa a distanza di ventiquattro anni.

Allora, era il 7 Novembre del 1979, fu l’Aris di Salonicco, nel secondo turno, dopo che nel primo, all’esordio internazionale, i grifoni avevano eliminato la Dinamo Zagabria, che eliminò l’allora “Perugia dei Miracoli” di Paolo Rossi, vincendo tre a zero a Perugia, rovinando la serata dell’inaugurazione della Curva Sud, completata, dopo l’uno a uno dell’andata in Grecia.

Dopo la vittoria dell’Intertoto il Perugia superò due turni di Coppa Uefa, eliminando nel primo gli scozzesi del Dundee con un doppio successo e prendendosi poi la rivincita a distanza sui greci dell’Aris nel secondo, pareggiando in Grecia e vincendo due a zero al ritorno.

Solo il fortissimo Psv Eindhoven del maestro Guus Hiddink e dei vari, Robben, Van Bommel, De Jong, Bouma, solo per citare qualcuno, estromise i grifoni dalla Coppa Uefa ai sedicesimi di finale, dopo lo zero a zero del “Curi” all’andata e l’immeritato 3-1 al ritorno.

Ma l’impresa, la data e il luogo della vittoria del Trofeo Intertoto rimangono e rimarranno per sempre scolpiti a grandi lettere nella storia del Perugia: Wolfsburg, 26 Agosto 2003. Trofeo Intertoto, vincitore PERUGIA!

WOLFSBURG – PERUGIA 0-2 (0-1)

WOLFSBURG: (4-4-2) Jentzsch; Rytter, Thiam, Schnoor, Franz; Streit (1′ st Hrgovic), Weiser, Petrov, D’Alessandro; Topic (13′ Muller, 15′ st Kahran), Klimovicz. All.: Roeber

PERUGIA: (3-5-2) Kalac; Diamoutene, Di Loreto, Alioui; Zé Maria, Tedesco, Obodo, Fusani, Grosso (15′ st Loumpoutis); Vryzas (45′ st Do Prado), Bothroyd (19′ st Berrettoni). All.: Cosmi

ARBITRO: Van Egmond (Olanda)

MARCATORI: 17′pt Tedesco (Pg) 45′ st Berrettoni (Pg)

NOTE: spettatori 12.000 (di cui più di 500 provenienti da Perugia). Espulsi: 40′ Thiam (Wo), 46′ st Klimovicz (Wo). Ammoniti: Franz, (Wo), Hrgovic (Wo), Klimowicz (Wo) 2, Schnoor (Wo), Bothroyd (Pg), Obodo (Pg) e Vryzas (Pg)

Danilo Tedeschini