L’ex Grifo Sarri è il nuovo tecnico della Juventus

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L'ex Grifo Sarri è il nuovo tecnico della Juventus. Il ricordo del nostro direttore Sonaglia che ha avuto l'occasione di conoscerlo e collaborarci:

L’ex Grifo Sarri è il nuovo tecnico della Juventus. Il ricordo del nostro direttore Sonaglia che ha avuto l’occasione di conoscerlo e collaborarci: “Maurizio nel calcio ora è il top, ma quello che mi è rimasto di lui è l’aspetto umano”

 

L’ex Perugia Maurizio Sarri è ufficialmente il nuovo tecnico della Juventus.

La notizia è di oggi pomeriggio e arriva dopo lunghe settimane di attesa per quanto riguarda la scelta del successore di un altro ex Grifone alla guida dei bianconeri, Massimiliano Allegri.

Il nostro direttore Andrea Sonaglia, che ai tempi dell’esperienza di Sarri sulla panchina del Grifo ricopriva il ruolo di responsabile della comunicazione del club biancorosso, ha voluto regalarci alcuni pensieri ed aneddoti riguardo il neo allenatore dei piemontesi.

“Sono molto contento per Maurizio che ho avuto la fortuna di conoscere nell’autunno 2008 – dice il direttore di questo giornale – Parlo di fortuna perchè lui si è dimostrato sempre una persona straordinaria sotto l’aspetto umano. Sapeva sorprendere anche per le grandi capacità e conoscenze che aveva aldifuori del pallone. Con lui e il suo staff ho subito instaurato un ottimo rapporto. Appena arrivato a Perugia si è approcciato con grande serietà e senso del lavoro. Gli chiedevo spesso se voleva uscire per mangiare una pizza, ma lui garbatamente rispondeva che non poteva perchè doveva guardare delle partite per preparare il match del week-end. Ero entrato pienamente nel meccanismo del suo metodo di lavoro e con i suoi collaboratori si era instaurato un rapporto molto collaborativo: provvedevo a fornirgli quanto prima possibile i dvd con le partite delle squadre avversarie. Si capiva già da allora che aveva una marcia in più dal punto di vista calcistico. A Perugia non fu apprezzato perchè probabilmente le sue metodologie di lavoro erano fin troppo professionali per un calcio di Serie C, senza offendere nessuno. Ricordo con simpatia un lungo ritiro a Camerino, da lui voluto nella fase invernale, che forse poi gli costò anche il successivo esonero. Lì alcuni giocatori andarono un po’ in difficoltà per quelli che erano i suoi metodi di lavorare. Per esempio sosteneva la ripetizione quasi maniacale di esercizi o schemi finchè tutto non riusciva alla perfezione. Ma quello che mi è rimasto di Sarri è soprattutto l’aspetto umano: dietro a quell’atteggiamento un po’ burbero e a quell’alone di fumo c’è un uomo dallo straordinario profilo umano. Una volta si era presentato un turno infrasettimanale di Coppa Italia a Foggia. Lui non amava queste gare perchè pensava che avrebbero distolto l’attenzione sua e della squadra dalla partita di campionato di domenica. In questa trasferta mandò il suo vice Calzona con la squadra a partire da lunedì. Lui li raggiunse la mattina stessa della gara in macchina assieme a me e all’allora direttore generale Bignone. Nel viaggio verso la Puglia, tra andata e ritorno, fumò una quantità impressionante di sigarette. Tornai a casa che sembravo proprio una sigaretta per quanto ero impregnato dal suo fumo. Ero affumicato dalla testa ai piedi. In quella giornata abbiamo però parlato anche di altre cose oltre il calcio, tra cui vicende personali della mia e della sua vita. Fu una bella esperienza. Anche dopo Perugia l’ho seguito sempre con affetto. Da Sorrento, in cui fu esonerato in maniera incredibile, fino al Napoli in cui ha spiccato il volo. Poi il Chelsea e ora la Juventus. Credo che dal punto di vista di conoscenza del calcio Sarri ora rappresenti il top, ma non avrei mai creduto potesse andare ai bianconeri. Non perchè non se lo meriti, ma perchè il suo modo di essere e di allenare pensavo fosse distante dallo stile Juventus. A volte invece anche due mondi diversi possono trovare un punto di incontro. La speranza è che la sete di vittoria della Juventus possa collimare col tempo che Sarri necessita per farsi apprezzare e per trasmettere il suo credo calcistico. Se questo accadrà per la Juve ci sarà la possibilità di cogliere nuove gioie e traguardi”.

Nicolò Brillo