L’impatto del coronavirus sul Tennis Tavolo

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L’impatto del coronavirus sul Tennis Tavolo. Il Presidente Regionale Fitet John Ippoliti fa il punto della situazione: “Necessario lo stop della stagione agonistica. Ci saranno molte difficoltà, soprattutto per la sanificazione delle strutture e per le competizioni individuali, ma ripartiremo”

 

È arrivata l’ufficialità: dopo la pallavolo e la pallacanestro, anche il Tennis Tavolo ha messo la parola fine alla stagione 2019/2020. Dopo la consulta dei presidenti regionali del 28 aprile scorso, la Federazione nazionale ha stabilito che, almeno fino a settembre, non verrà disputata alcuna gara ufficiale, né individuale né a squadre. Inoltre, per non vanificare l’attività svoltasi fino ad ora, la stessa Federazione ha decretato la cristallizzazione dei campionati nazionali. Annullate quindi le retrocessioni e allargate a 2 le promozioni in ogni categoria. Non è stato assegnato nemmeno lo scudetto nella massima serie, ma mantenute valide le posizioni in classifica ai fini del merito sportivo per la prossima stagione. Ma quale impatto avrà questo stop sul movimento? A parlare e ad illustrarci la situazione attuale è John Ippoliti, Presidente del Comitato regionale umbro della Fitet.

“C’è una sospensione totale – conferma Ippoliti –  a livello internazionale e nazionale. All’inizio, sembrava dovesse essere uno stop momentaneo, ma poi, con il tempo, ci si è resi conto che non sarebbe stato possibile proseguire la stagione agonistica. Diverso sarà per gli allenamenti. A livello regionale, ci riuniremo nei prossimi giorni, ma la linea è quella di seguire le direttive nazionali e di chiudere anche noi tutti i campionati”.

Il Presidente si è poi soffermato sul futuro del Tennis Tavolo che, ad oggi, appare molto incerto.

“Attualmente, viste le numerose difficoltà, nessuno ha ancora provato a programmare la stagione agonistica 2020/2021, perché bisogna ancora prestare assoluta attenzione all’andamento della curva epidemica e, in questo senso, il prossimo mese sarà decisivo. Tuttavia, siamo consapevoli che il vero problema sarà organizzare competizioni individuali, poiché coinvolgono un elevato numero di persone. Minori difficoltà ci saranno, paradossalmente, per le gare a squadre. Nel concreto: una gara a squadre si disputa 3 contro 3 e coinvolge inoltre almeno un arbitro e, quasi sempre, 2 riserve. Quindi, 9 persone in tutto, un numero molto contenuto. Per un torneo individuale, invece, parliamo di 40-50 atleti, come minimo. Pertanto, ci troveremo costretti a dover rivedere sia i calendari che le formule dei tornei. Tuttavia, come in ogni periodo di crisi, si potrebbero aprire nuove possibilità e non escludo novità. Quello che è certo è che le gare a squadre saranno l’asse portante dal quale ripartire, mentre, per le competizioni individuali, ho timore che si debba attendere primavera 2021. Un discorso diverso quello degli allenamenti che, probabilmente, dal 18 maggio potranno essere ripresi, in mini gruppi e, ovviamente, sempre nel massimo rispetto delle norme. Mi auguro comunque che nelle regioni in cui si registrano meno contagi si possa riaprire anche prima. Mi riferisco, oltre alla nostra, anche a Basilicata, Molise e Sardegna, ma sempre senza abbassare la guardia”.

Il Presidente Ippoliti ha tenuto ad illustrare tutti i – numerosi – problemi che il Tennis Tavolo si trova costretto ad affrontare e le difficoltà per riavviare le attività, pur sottolineando e riconoscendo il massimo sostegno da parte della Federazione Nazionale.

“Anche se non sembra, i dubbi legati alla ripartenza sono tanti. Ritengo che la principale difficoltà riguarderà le strutture. Il decreto prevede una sanificazione alla primissima riapertura dell’impianto e una dopo ogni utilizzo dello stesso. Questo, sicuramente, comporterà ingenti costi per le società. Inoltre, non più scontata sarà la disponibilità degli spazi di gioco: il 90% dei nostri affiliati, per la pratica del nostro sport, utilizza palestre scolastiche e non sappiamo ancora quando e se ci sarà consentito disporne. Poi, gli altri due grandi problemi, di grossa rilevanza per il movimento, sono la pallina, considerata un potenziale vettore del virus, e il fatto che il nostro sport si pratica al chiuso. Purtroppo, è triste dirlo, ma credo che saremo tra gli ultimi a ripartire. Ci fa ben sperare, invece, il sostegno che stiamo ricevendo dalla Federazione Nazionale che ha adottato misure economiche veramente importanti, mai prese in precedenza: ha infatti messo a disposizione delle società circa 500.000 euro in più rispetto ai normali standard e questo, nel breve termine, rappresenta  una boccata d’ossigeno per i nostri affiliati. Inoltre, tutta l’attività a squadre 2020/2021 sarà gratuita e verrà rimborsato il 30% di quanto versato nella stagione passata. Sono disposizioni importanti che ci permettono, almeno per ora, di sopravvivere e anche il comitato regionale farà tutto il possibile in merito”.

Michele Mencaroni