Melchiorri al miele: “Qua a Perugia anche per la storia e per la tifoseria”

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Il Perugia

Melchiorri al miele: “Qua a Perugia anche per la storia e per la tifoseria”. Il nuovo attaccante del Grifo: “Io e Di Carmine giocatori di movimento, saremo una grande coppia. Totalmente guarito dall’ultimo infortunio”

 

Tempo di presentazione alla stampa anche per l’ultimo acquisto del Perugia Federico Melchiorri, prelevato a titolo definitivo dalle fila del Cagliari. Dopo una brevissima introduzione del direttore sportivo Marcello Pizzimenti, spazio alle domande dei giornalisti presenti alla sala conferenze del Museo del Grifo.

“Ho scelto Perugia perchè è tra le squadre di B con un livello di storia più importante – ha subito dichiarato la punta – Mi auguro che questo che viene possa essere un anno importante dato che il Perugia ha sempre raggiunto i play-off senza vincerli.

La scorsa stagione il Grifo, all’inizio, era una delle formazioni che mi piaceva di più e che ritenevo più accreditata per la promozione. Così non è stato per tante vicissitudini”.

Poi l’accostamento fra lui e Cerri per ricomporre una coppia d’attacco di valore come quella dell’utlima stagione.

“Cerri è più una prima punta di peso capace di sfruttare il gioco aereo e fisico. Io prediligo più la velocità e la ricerca della profondità. Direi che come giocatori siamo molto differenti.

Essendo io e Di Carmine attaccanti di movimento, si prospetta un cambio ed una diversificazione nei movimenti. Di solito nel calcio queste caratteristiche vanno molto bene insieme.

Mi piace sia fare gol che farli fare. Non disdegno gli assist per i compagni”.

Spazio poi ad altre domande di rito, tra cui il ricordo rispetto al preliminare play-off del 2015 quando Melchiorri indossava la maglia del Pescara.

“La partita col Pescara? Me la ricordo benissimo. L’impressione di entrare in campo e trovare la curva piena, ammetto che fa la sua parte. Quell’anno lo stadio di Perugia e la sua tifoseria è stata tra quelle che più mi è piaciuta. Non vedo l’ora di giocare al Curi.

Non ho giocatori a cui mi ispiro, cerco di catturare cose buone da una parte e da un’altra provando a creare una mia identità di calciatore.

L’ultimo infortunio? Reputo di esser totalmente guarito. Ringrazio Cagliari e Carpi per aver puntato su di me e avermi permesso di rimettermi in mostra.

Con Nesta ancora non ho avuto modo di parlare di campo e di tattica. Come allenatore mi sembra brillante e preparato, di buone prospettive”.

Melchiorri ha già conquistato la A con il Cagliari dopo averla sfiorata con il Pescara.

Ad avere la ricetta per la A sarebbe tutto molto più semplice. C’è bisogno di una squadra rodata e adatta a rialzarsi nei momenti più difficili. Anche la quantità dei giocatori in rosa può dare una mano per ovviare alcuni problemi che si presentano durante l’anno.

Come numero di maglia ho scelto il 18. Lo stesso di Marco Negri? Preferisco non essere accostato a lui che è stato una grandissima punta”.

Nicolò Brillo