Nesta e Breda “paradisiaci”, l’inferno è tutto per Bisoli e Bucchi

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Il Grifo torna all'Inferno. Bucchi, come la mettiamo? Il Perugia mastica amaro dopo la brutta prestazione col Cittadella culminata con una brutta sconfitta. L'Empoli perde ancora e la posizione del suo tecnico è in bilico

Nesta e Breda “paradisiaci”, l’inferno è tutto per Bisoli e Bucchi. Il Grifo si guadagna un 8 e scaraventa negli inferi il Padova ed il suo tecnico. Il Livorno non è più outsider, Benevento in calo

 

Paradiso, Inferno e Purgatorio di Dan.Te.

Paradiso

10 – Spezia

Grande impresa dello Spezia che riapre la lotta per il quinto e il sesto posto, che sembrava quasi chiusa, andando ad espugnare alla grande il “Vigorito” di Benevento, con Okereke, autore della rete che ha chiuso la gara, in grande spolvero. La squadra di Marino rimane però ancora al nono posto a causa della peggior differenza reti nei confronti del Cittadella, con la quale condivide quota quaranta.

9 – Ilija Nestorowski

La doppietta dell’attaccante macedone permette al Palermo di liquidare la pratica Carpi e di gudagnare punti preziosi sulla terza, il Verona confermando il proprio secondo posto a quota quarantanove e di riportarsi a due sole lunghezze dalla capolista Brescia che ha riposato. Nestorowsky, da parte sua, con queste due segnature raggiunge quota nove nella classifica marcatori.

8 – Perugia

Quarto successo esterno consecutivo del Perugia che prosegue nell’altalenante girone di ritorno che lo ha visto perdere altrettante gare in casa. L’uno a zero di Padova permette alla formazione di mister Nesta di salire al settimo posto della graduatoria con quarantuno punti e, particolare non di poco conto, di riavvicinarsi alla quinta e alla sesta posizione, distanti adesso quattro e due punti

7 – Livorno

Continua il grande girone di ritorno della formazione di Breda, che supera di misura la Salernitana al “Picchi” e consolida il suo sestultimo posto, che significherebbe salvezza diretta, con trenta punti. Impensabile prima dell’avvento in riva al Tirreno del bravo tecnico veneto. I labronici sono addirittura terzi nella speciale classifica del girone di ritorno, dietro Brescia e Verona.

Purgatorio

6 – Lecce, Cosenza, Cittadella, Ascoli e Cremonese

Purgatorio affollatissimo per i ben cinque pareggi di questa nona giornata. Spettacolare quello del posticipo dello “Scida”, dove il Lecce, dopo aver ribaltato lo svantaggio iniziale, viene raggiunto nel finale dal Crotone. Salentini quinti con quarantacinque punti per lo scontro diretto negativo col Pescara. Tutti per uno a uno, invece, gli altri quattro pareggi, come quello colto dal Cosenza sul difficile terreno del Pescara, con i silani che raggiungono a quota trentaquattro la Salernitana, rimanendone però alle spalle, all’undicesimo posto, sempre per la peggior differenza reti. Un rigore subito nel finale impedisce al Cittadella di fare bottino pieno allo “Zaccheria” contro il Foggia. Veneti che con questo pari rimangono dentro la griglia playoff ma con l’ottava piazza a quota quaranta. L’Ascoli impone il pari al Verona al “Bentegodi”, passando addirittura in vantaggio e riamane dodicesimo, ma con trentadue punti. La Cremonese torna da Venezia con un buon punto che puntella il prorprio tredicesimo posto a quota trentuno.

5 – Crotone, Pescara, Foggia e Venezia

Il Crotone non va oltre il pari casalingo contro il Lecce e rimane impelagato a cavallo tra la zona playout e la retrocessione diretta col suo quartultimo posto, ma solo grazie allo scontro diretto vinto col Foggia, con cui divide quota ventisette. Mezzo passo falso interno del Pescara che col Cosenza evita la sconfitta solo grazie alla solita “testata” vincente di Scognamiglio. Abruzzesi sempre quarti a quota quarantacinque. Un rigore procurato e trasformato da Fabio Mazzeo permette al Foggia di agguantare, nel finale dello “Zaccheria”, il Cittadella. Satanelli, comunque, sempre terzultimi, anche se con ventisette punti. Secondo pari casalingo consecutivo in altrettante gare sulla panchina del Venezia per Serse Cosmi. La squadra lagunare, anche se leggermente migliorata, non sembra possedere ancora quel passo per poter uscire dalla zona playout dove staziona al quintultimo posto con ventotto punti.

Inferno

4 – Verona

Brutta prestazione casalinga del Verona, in svantaggio per una buona porzione di gara contro l’Ascoli. Il pareggio finale è decisamente un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni, con gli scaligeri che si allontanano dalla possibilità della promozione diretta con il loro terzo posto a quota quarantasei, a tre lunghezze dal Palermo e a cinque dal Brescia, squadre che però, al contrario del Verona, hanno già osservato il loro turno di riposo.

3 – Carpi

Un nervosissimo Carpi termina la gara di Palermo in nove uomini, collezionando la quindicesima sconfitta stagionale. L’ennesima battuta d’arresto lascia la squadra di Castori all’ultimo posto della graduatoria con ventidue punti, a ben sei dal playout e addirittura a nove dalla salvezza diretta, viste le differenze reti e gli scontri diretti negativi con Crotone, Foggia e Carpi.

2 – Salernitana

Terza sconfitta consecutiva, quarta nelle ultime cinque gare per la Salernitana, battuta di misura a Livorno e adesso, a meno di clamorosi ribaltoni, quasi definitivamente fuori dalla lotta per entrare nella griglia playoff, distante sette punti, anche a causa dei negativi scontri diretti col Cittadella, ottavo. Campani decimi a quota trentaquattro.

1 – Pierpaolo Bisoli

La bruttissima prestazione di un Padova inguardabile, sconfitto all “Euganeo” dal Perugia senza che i veneti abbiano mai tirato nello specchio della porta di Gabriel, provoca il secondo, meritato esonero stagionale del tecnico Pierpaolo Bisoli, sostituito sulla panchina patavina dal tecnico della “Primavera” Centurioni. Il Padova rimane pericolosamente al penultimo posto con ventitre punti, con la salvezza diretta diventata ormai una chimera e il playout molto difficile.

0 – Benevento

Terzo stop consecutivo delle streghe che stavolta cadono addirittura al “Ciro Vigorito”, subendo tre reti dallo Spezia. La formazione di mister Bucchi, contestato dai tifosi a fine gara ma per il monmento rimasto sulla panchina sannita, scivola al sesto posto della classifica con i suoi quarantatre punti, con tre soli di margine sulla nona, lo stesso Spezia. Cosa stia succedendo allo squadrone che il presidente Oreste Vigorito, spendendo molto, aveva allestito in estate e rinforzato a Gennaio è difficile capirlo e, se non arriverà al più presto una brusca inversione di tendenza, il futuro del Benevento potrebbe rivelarsi tutt’altro che roseo.

Dan.Te.