No alla crocifissione di Gnahorè: adesso cont”A” sostenere il Grifo

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Io sono uno strenuo sostenitore della libertà di stampa e d’opinione, anche di chi è in totale disaccordo con le mie idee.

Come diceva Voltaire: «Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo».

Ma com’è incontestabile diritto di alcuni criticare il Perugia per la partita di Benevento, è mio diritto – altrettanto incontestabile – evidenziare perché criticare ora è inutile e dannoso. É chiaro: aver perso la partita di Benevento in quel modo, dopo averla dominata, per un macroscopico errore di Gnahorè e per non essere riusciti ad essere pericolosi nemmeno una volta per raddrizzarla mi fa essere furioso.

Ma pur essendo furioso, come peraltro tutti i tifosi, ciò non significa che devo iniziare anch’io – come tanti che ho letto sui social, sulla stampa ed ho ascoltato in TV – il gioco al massacro del povero Gnahorè e della squadra, del modulo, dell’attacco, ecc. È, infatti, inutile prendersela con Gnahorè; è inutile continuare ad evidenziare ORA le ormai stranote carenze in attacco e le amnesie in difesa; è inutile sottolineare che si invoca il modello d’organizzazione della Juventus e poi si obbligano gli abbonati (quelli che all’inizio dell’anno firmano un “assegno in bianco” sulla stagione) a farsi un’ora di fila – se va bene – con gli “occasionali”, riservando loro solo la prelazione sul posto assegnato in abbonamento, quando in tutte le maggiori società gli abbonati hanno la prelazione assoluta e solo dopo il periodo di prelazione riservata agli abbonati, vengono messi in vendita libera i biglietti.

In questo momento tutte queste discussioni, questi commenti sono dannosi, ma soprattutto I-NU-TI-LI. Avremo tutta l’estate per sviscerare tutti questi aspetti e molti altri ad iniziare dal calcio-mercato. Ora la squadra deve mettersi dietro le spalle la trasferta campana ed avere un solo obiettivo: i 90’ di domani al Curi in cui deve fare un gol in più del Benevento. E tutti noi tifosi dobbiamo fare lo stesso: essere compatti, dimenticare il passato – anche quello più prossimo – e sostenere incondizionatamente il Grifo spingendolo in finale.

Non criticare. Se ci sarà qualcosa da criticare (ma spero proprio di no…), ci sarà modo e tempo, ma non ora, non adesso. Invece di “crocifiggere” il povero Gnahorè – ironizzando sulla sua somiglianza a Pogba – anche i suoi detrattori avrebbero dovuto sostenerlo, come è stato fatto con Brignoli con la Salernitana. Lì – certo – è stato più facile, perché alla fine abbiamo riportato il risultato pieno e la “papera” di Brignoli non ci è costata la sconfitta, ma il principio non cambia. Invece di criticare l’errore di Gnahorè si sarebbe dovuto avere più comprensione nei confronti di un ragazzo, dotato, promettente, ma pur sempre un giovane che dopo aver inanellato poche comparsate nel girone di andata si è trovato proiettato da titolare in una squadra di prima fascia che si sta giocando la serie A. Se da una parte ciò è un’occasione irrinunciabile per un giovane che vuole costruirsi una carriera, dall’altra è un fardello gravosissimo.

Caro Gnahorè, sappiamo benissimo che la maglia che indossi è pesantissima, che ti “brucia” sulle spalle, pensando che è stata indossata da campioni del mondo; sappiamo che la responsabilità di queste partite secche “o la va o la spacca” ti toglie il fiato; sappiamo che quando guardi quella meravigliosa Curva biancorossa, senti la responsabilità che ti schiaccia, ma devi capire che è questa la vita che ti sei scelto e che l’occasione che ti sta dando il Perugia è unica per la tua carriera. Ma devi anche capire un concetto fondamentale per lo sport, ma anche per la vita: non sarà l’assenza di errori a farti essere un campione ed un Uomo. Ti faccio una rivelazione: l’errore di Benevento non sarà l’ultimo della tua carriera di calciatore, né della tua vita di uomo…ne farai sicuramente altri! Quello che ti farà essere un campione ed un Uomo sarà la capacità che avrai di rialzarti ogni volta che cadrai in ginocchio; la capacità che avrai di reagire, di guardare avanti, di trovare in te stesso e negli errori che farai la forza di andare avanti. Come dice Rocky Balboa la vita picchia duro, caro Gnahorè, ti metterà più volte al tappeto ed è impossibile resistere, ma la differenza la fa la capacità, la volontà di rialzarti quando sei giù. Ieri abbiamo visto – con grande commozione – concludersi la luminosa carriera calcistica di Francesco Totti, uno dei più grandi Campioni che l’Italia abbia avuto: pensi che Totti non abbia mai commesso errori nella sua fantastica carriera o non abbia mai avuto problemi? Pensi che Buffon, Del Piero, Maldini, Gattuso, Paolo Rossi, Rivera, Baresi (e potrei continuare all’infinito) nella loro carriera non abbiano mai commesso errori, anche gravi come il tuo di Benevento?

Pensi che questi non abbiano mai avuto problemi anche gravi che hanno messo a rischio le rispettive carriere? Se pensi questo ti sbagli: tutti loro hanno commesso errori ed hanno avuto gravi problemi fisici e personali. E non sono diventati quei campioni che tutti ricordiamo per l’assenza di errori e problemi: lo sono diventati per la capacità che hanno avuto di rialzarsi da ogni caduta, di dimenticare il passato ed andare avanti con forza di volontà, rabbia e determinazione. Quindi nessuno dei veri tifosi ti colpevolizza, nessuno ti metterà alla gogna, stai tranquillo: dimentica da subito, cancella Benevento e guarda avanti. E se non riesci a dimenticare l’errore di Benevento, usalo per trarre da esso la forza, la determinazione, la rabbia per rialzarti subito: mettici impegno e vada come vada. Sii “cazzuto” e gioca per il Grifo.E ciò che oggi ho detto a te, vale per tutti i tuoi compagni. Andiamo tutti insieme in finale a giocarci la serie A!

Avv. Gian Luca Laurenzi