Noi perugini già sulle montagne russe

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Noi perugini già sulle montagne russe. In una settimana dalla gioia col Frosinone alla delusione di Empoli. Ma quali spiegazioni all’ampio turn-over di Oddo?

 

Certo che per il nostro umore e, soprattutto, per le nostre coronarie, l’andamento del Grifo in queste prime 6 giornate non è il massimo.

Ancora non sono arrivati i Baracconi, ma noi perugini già andiamo sulle montagne russe…

Dalla felicità per le belle vittorie delle prime giornate, allo scialbo pareggio interno con la modesta J. Stabia alla partita ripresa per i capelli di La Spezia.

Poi siamo passati in pochi giorni dall’esaltazione per la rotonda e convincente vittoria col Frosinone, alla tristezza per l’altrettanto rotonda sconfitta – la prima di questa stagione – di Empoli, contro gli ex Dezi, Bandinelli e Bucchi.

E la cosa che brucia di più che la “vera” gara in terra Toscana è durata solo 20’.

Quei primi 20’ in cui – complice un Perugia rimasto con la testa negli spogliatoi – i toscani hanno chiuso con una doppietta la gara.

I “soliti” 2 nostri grossolani errori di cui l’Empoli – giustamente cinico e spietato – ha approfittato chiudendo la gara.

È stato inutile, poi, il ritorno del Grifo, il quale – per più di un ora – ha messo alle corde gli empolesi.

Per l’ennesima volta abbiamo pagato carissimo l’errore del singolo, nonostante la prova convincente del collettivo, ma stavolta “spuntato”.

Il Perugia ha fatto vedere il bel gioco, l’intensità a cui ci ha ormai abituati, senza, però, riuscire ad essere mai veramente pericoloso.

E sappiamo bene che nel Calcio contano solo i gol.

Ma davanti non avevamo il Livorno o lo Spezia (con tutto il rispetto), ma una delle più accreditate candidate alla promozione.

E potrebbe non essere un caso il fatto che – fino a sabato – avevamo fatto punti con squadre nella parte “destra” della classifica ed abbiamo perso, appena abbiamo incontrato la prima squadra della parte “sinistra”.

E ciò in prospettiva delle prossime gare (Pisa, Benevento, Salernitana ed Ascoli), in cui incontreremo tutte squadre nella prima metà della classifica, di cui tre attualmente davanti a noi, non ci fa stare per nulla tranquilli.

Ma le risposte – come sempre – le darà il campo.

Anche le formazioni, il continuo – a volte apparentemente immotivato – turn over, con conseguenti cambi di modulo.

Quando dalle parole del “mister” biancorosso emerge che – a parte Angella infortunato – tutti stanno bene ed hanno un’ottima situazione di forma.

E, di conseguenza, avrebbe potuto giocare sempre la stessa formazione.

Ed allora perché questo (apparentemente) inspiegabile andamento ondivago?

Questi continui cambiamenti che portano a perdere punti?

Tutto ciò ci può far vedere il bicchiere “mezzo vuoto”.

Ed invece io – probabilmente con ottusa ostinazione – voglio continuare a vederlo mezzo pieno.

Per questo dobbiamo partire da due dati.

Il primo che il Grifo quest’anno indubbiamente c’è.

E che ci sia, non l’abbiamo solo visto con il Chievo, Livorno e Frosinone.

Ma anche – a tratti – con la J. Stabia, lo Spezia.

E soprattutto sabato, per quasi un’ora ad Empoli.

Al netto delle amnesie al netto degli errori dei singoli e dei risultati, il Perugia ci ha dimostrato di esserci.

Il secondo dato che Oddo è un tecnico di esperienza, che conosce il calcio e che ha grandi capacità di gestione e motivazione del Gruppo.

E non il “solito” rookie alle prese con incertezze, esperimenti, grane nello spogliatoio, ecc.

La stagione è lunga, i punti ancora in palio sono tanti e vi saranno inevitabilmente momenti in cui il turn over non sarà una libera scelta del mister, ma – tra infortuni e squalifiche – una vincolante necessità.

Per arrivare in fondo bene, quindi, non serviranno i soliti 15-16 titolari, ma ne serviranno almeno 20.

Ed Oddo non vuole lasciare indietro nessuno.

Vuole che ogni giocatore disponibile sia pronto, integrato nei suoi schemi, con il ritmo partita nelle gambe e, soprattutto, nella testa.

Vuole che nessuno della sua rosa si adagi assimilando la mentalità del “panchinaro”.

E quindi queste prime partite servono a portare tutti allo stesso livello, dimostrando loro che Oddo ha fiducia in tutti, nessuno escluso.

Chiaramente non ho la sfera di cristallo, ne capacità telepatiche.

Non prevedo, quindi, il futuro, né riesco a leggere nella mente del Mister.

Ma questa è l’unica motivazione plausibile per il turn over di Empoli, soprattutto dopo la partita con il Frosinone in cui tutti i Grifoni avevano avuto un rendimento ottimo.

E che sarebbe stato naturale confermare in blocco (“squadra che vince non si cambia”).

È l’unica motivazione possibile per l’esclusione dei vari Falasco, Fernandes, Carraro, ecc.

Seppur – come detto tante volte – i punti ora hanno lo stesso valore di quelli del girone di ritorno, la visione di Oddo sulla gestione del Gruppo deve essere per forza programmatica e sul lungo periodo.

Per utilizzare un simbolismo “gastronomico”, non puntare a mangiare il “piatto del giorno”, disinteressandosi del domani, ma pensare ai pasti futuri e garantirsi una costante nutrizione (di punti).

E soprattutto a prendere punti, quando essi saranno pesanti e vi saranno i “veri” scontri diretti, in una classifica che avrà preso una forma ben più definita di ora.

Arrivare ai momenti in cui tutte le squadre avranno difficoltà di ogni tipo (cali di forma, infortuni, squalifiche, ecc.) con un “tesoretto” di 20 possibili titolari su cui scegliere la migliore formazione ogni turno.

Ripeto: non ho alcun elemento per questa mia ipotesi, ma – forse indotta dalla speranza e dall’amore per il Grifo – penso che sia l’unica spiegazione possibile di una gestione che, in alternativa, apparrebbe inspiegabile.

Certo che – se fosse vera questa mia supposizione – è in ogni caso necessario non perdere contatto con la vetta della classifica ad oggi a soli 3 punti.

Avv. Gian Luca Laurenzi