“Pareggiopoli cadetta”: tanti allenatori dietro la lavagna

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Il Frosinone punta sulla 'freschezza' di Longo. L'ex tecnico della Pro Vercelli, con i suoi ragazzi, ha già ingranato la quinta

“Pareggiopoli cadetta”: tanti allenatori dietro la lavagna. Nel trentacinquesimo turno per otto le partite finite con il segno X. Si salvano solo De Canio, Stroppa e Andreazzoli

Paradiso, Purgatorio ed Inferno di Dan.Te

Paradiso

 

10 Mirko Carretta – Ancora un attaccante rossoverde nell’Olimpo del Paradiso. La scorsa settimana Tremolada, stavolta l’esterno d’attacco Mirko Carretta, autore di due dei tre gol con i quali la Ternana sbanca il “Piola” di Novara tornando a sperare almeno nel playout visto che le fere non sono più ultime.

9 Foggia – “Stroppalandia” colpisce ancora. A farne le spese l’Ascoli, arrivato in salute allo “Zaccheria” ma ripartito con tre gol sul groppone. Gli scatenati Mazzeo, arrivato al quindicesimo gol personale e Kragl, autore ancora una volta di un’eccellente prestazione, trascinano nuovamente il Foggia a soli due punti dal sogno play-off, in nona posizione.

8 Empoli – Nel giorno dei pareggi l’Empoli continua la sua trionfale marcia di avvicinamento alla Serie A battendo di misura la Pro Vercelli al “Castellani”. E adesso, gli undici punti di vantaggio sulle due seconde a sette turni dalla fine, fanno veramente pensare che i toscani siano ad un passo dal trionfo.                                             

7 Cremonese e Spezia – Pareggi esterni che valgono oro quelli trovati, nel finale, dalla Cremonese a Palermo e dallo Spezia a Frosinone, in casa delle due seconde in classifica. Il punto conquistato permette, alla Cremonese di rimanere a distanza di sicurezza, quattro punti, dalla zona playout e allo Spezia, undicesimo con quarantasette punti, di poter ancora puntare ai playoff, sempre a tre lunghezze.

Purgatorio

6 Carpi, Venezia, Cesena,  Avellino e Cittadella – Pareggi esterni importanti, tutti per uno a uno, per il Carpi a Brescia, con gli emiliani che rimangono noni, a due lunghezze dai playoff, per il Venezia a Perugia, con la squadra di mister Inzaghi, raggiunta nel finale, sempre settima, per il Cesena a Salerno, con i romagnoli raggiunti nella ripresa, sempre quintultimi ad una lunghezza dalla salvezza diretta e per l’Avellino, imbattuto a Chiavari, che sale a quota quaranta, sempre al quindicesimo posto. Pareggio a reti bianche, invece, per il Cittadella a Parma, pari che mantiene i veneti al settimo posto in coabitazione con il Venezia, anche se per il momento i lagunari sono davanti per la migliore differenza reti globale.

5 Brescia, Perugia, Salernitana, Pescara e Parma – Brescia, Perugia e Salernitana rimontano nella ripresa lo svantaggio iniziale nelle partite casalinghe contro, rispettivamente, il Carpi le rondinelle, il Venezia il Perugia e il Cesena la Salenitana. Pareggi che però impediscono di fare il salto di qualità alla squadra di mister Boscaglia, rimasta con quatto lunghezze di vantaggio sulla zona a rischio, a quella di mister Breda, rimasta al sesto posto a quota cinquantaquattro e a quella di mister Colantuono che, con i tre punti, si sarebbe avvicinata a cinque lunghezze dalla griglia playoff. La miracolosa rimonta del Pescara in casa col Bari, doppio svantaggio pareggiato all’ultimo tuffo, addirittura in inferiorità numerica, evita ai biancazzurri di precipitare in zona playoff ma le otto gare senza vittoria lasciano comunque la squadra di Pillon solo una lunghezza sopra la zona a rischio. Frenata del Parma dopo le roboanti  vittorie contro Palermo e Frosinone. Il Cittadella, grazie alle grandi parate di Paleari, impedisce ai ducali di raggiungere il secondo posto, imponendo lo zero a zero al “Tardini” alla squadra di mister D’Aversa, sempre quarta in classifica.

Inferno

4 Frosinone Palermo, Bari ed Entella – I pareggi casalinghi, rispettivamente contro la Spezia per il Frosinone e contro la Cremonese per il Palermo, equivalgono moralmente a due sconfitte per le due squadre, ancora appaiate al secondo posto in classifica solo grazie al pareggio interno della diretta inseguitrice Parma. La flessione delle due favorite è evidente e in questo sprint finale le squadre di mister Longo e di mister Tedino, quest’ultimo addirittura a rischio esonero, debbono assolutamente cambiare marcia per non gettare alle ortiche quanto di buono fatto per trequarti di torneo. Anche il pareggio esterno del Bari a Pescara equivale ad una sconfitta perchè i pugliesi si fanno rimontare due gol nella ripresa, il secondo, in pieno recupero, addirittura in superiorità numerica. Galletti sempre quinti a quota cinquantacinque. L’Entella fallisce la grande occasione di uscire dalla zona calda impattando in casa nello scontro diretto con l’Avellino, vissuto, tra l’altro, in svantaggio per buona parte della gara. Liguri quartultimi a due punti dalla salvezza diretta.

3 Pro Vercelli – La sconfitta  in casa della capolista Empoli, se pur limitata nel punteggio, potrebbe aver ipotecato  la retrocessione della Pro Vercelli, tornata fanalino di coda del torneo, vista la distanza di sei punti dal  playout e di ben otto dalla salvezza diretta, ormai una chimera per i piemontesi, a soli sette turni dalla fine.                                      

2 Ascoli – Pesante tonfo per l’Ascoli, travolto allo “Zaccheria” dal Foggia nell’anticipo del venerdì sera. La sconfitta interrompe la rimonta dei bianconeri di Serse Cosmi, scivolati nuovamente al terzultimo posto in solitaria, ad un punto dal playout  e a tre dalla salvezza diretta.

1 Novara – Il Novara ricade nel grande difetto delle sconfitte casalinghe, ben otto, con cinque pareggi, sulle diciotto disputate, solo i cugini della Pro Vercelli, ultimi in classifica, hanno fatto peggio tra le mura amiche. Il tonfo contro la Ternana fa pericolosamente scivolare la squadra di Mister Di Carlo al sestultimo posto, insieme al Pescara, una sola lunghezza sopra la zona a rischio.

0 Pareggi – Il trentacinquesimo turno ci porta in dote il brutto regalo di ben otto pareggi in undici gare, segno tangibile, ma lo si era notato da alcune giornate, della paura di perdere degli allenatori a questo punto del torneo, con il vecchio detto di Agroppi “meglio due feriti che un morto” tornato nuovamente in auge, a tutto discapito dello spettacolo. E non è un caso che due delle tre sole vittorie siano arrivate da due squadre che fanno del calcio offensivo il loro credo, il Foggia di Stroppa e l’Empoli capolista di Andreazzoli. Gli altri allenatori, escluso il ternano De Canio, tutti dietro la lavagna.

Dan.Te.