Da Parma un “brodino” benefico per il Grifo

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Da Parma un “brodino” benefico per il Grifo. Il punto del “Tardini” salva la panchina di Breda e mantiene invariata la distanza dai playout

 

Un antico detto dei nostri nonni recita “O mangi questa minestra o ti butti dalla finestra”.

E questa minestra, diciamo un brodino, il Perugia a Parma se l’è mangiata anche se per una ventina di minuti aveva assaporato l’idea di potersi gustare un bel piatto di prelibati tortelloni locali.

Il punto con il quale il Grifo torna da Parma ha due effetti immediati importanti. Salva la panchina a mister Breda e, al momento, mantiene le distanze dai playout che, comunque, rimangono solo quattro punti sotto.

Breda, anche perchè costretto dalle assenze difensive, ha finalmente giocato con un tre-cinque-uno-uno meno difensivo del cinque-tre-uno-uno delle ultime gare, inserendo sulla fascia destra un ispirato Mustacchio, autore dell’assist per il gol di Cerri, al posto di Del Prete, dirottato con successo nell’inedito ruolo di centrale difensivo.

Quello che non è piaciuta, invece, è stata la gestione degli ultimi venticinque minuti della gara del Tardini, quando, dopo il mancato raddoppio di Buonaiuto, si è permesso al Parma di chiudere i grifoni nella propria trequarti, tattica troppo rinunciataria che ha aiutato i ducali a raggiungere il giusto pareggio con il rigore di Ceravolo.

Se è vero, infatti, che D’Aversa, dopo il gol di Cerri, aveva schierato una sbilanciatissima  formazione con ben cinque attaccanti è anche vero che Breda non ha sfruttato l’evidente superiorità numerica a centrocampo, favorendo, con le sostituzioni di Di Carmine, rilevato da Bonaiuto e, soprattutto, di  Mustacchio, forse il migliore in campo, in favore di Kouan, dopo aver sostituito anche Bandinelli con Germoni (un terzino adattato a mezzala) un minuto prima del gol del vantaggio, l’atteggiamento estremamente offensivo del Parma.

Nel primo tempo, invece, nonostante il grande temperamento e anche l’aggressività profusa, è mancata in pieno la fase conclusiva, come dimostra lo ampiamente lo zero nelle conclusioni in porta della prima frazione di gioco. Passando all’esame dei singoli Mustacchio ha dimostrato che quello, l’esterno di fascia nel centrocampo a cinque, è il suo ruolo naturale mentre il debutto di Magnani, più che discreto, è sceso a sufficiente a causa dell’ingenuo fallo da rigore che ha provocato il pareggio.

Da rivedere Bianco, timoroso e lento nella prima frazione, meglio nella ripresa quando c’era da usare la sciabola più che il fioretto, mentre Leali ha confermato a pieno la nostra valutazione che lo ha definito, in tempi non sospetti, portiere capace di parate decisive, come quella nel primo tempo su Gazzola, ma anche di errori clamorosi, due le uscite a vuoto che potevano costare carissimo, soprattutto la prima, quando Lucarelli, di testa ha, fortunatamente mandato la palla fuori a porta vuota.

Parlavamo di risultato giusto perchè se il Perugia recrimina per l’autopalo di Lucarelli che ha negato il colpo del ko ai grifoni, sempre il palo ha poi negato la rete della vittoria a Ceravolo a pochi minuti dal termine. Insomma, il brodino di Parma fa muovere leggermente la classifica in funzione salvezza nel giorno in cui il campionato, però, sembra spezzarsi in tre tronconi, con le prime tre che,  in caso di vittoria del Palermo contro il Foggia nel posticipo del “Barbera”, salirebbero a più otto rispetto alla quarta, il Cittadella, chiudendo anticipatamente al resto della griglia il discorso promozione diretta.

Le altre otto squadre in lizza per i restanti cinque posti nei playoff, dal Cittadella al Pescara hanno, a loro volta scavato un piccolo solco (sono tre infatti i punti che separano gli abruzzesi, undicesimi dal Perugia, dodicesimo) con l’attuale capolista della classifica di destra.

E proprio le formazioni dal Perugia in giù sembrerebbero, al momento, quelle coinvolte nella lotta per evitare i playout e,  per quelle più in ritardo, anche quella per non retrocedere direttamente.

Il tutto alla vigilia della coppia di difficilissime partite che il Grifo giocherà contro due delle prime tre in classifica, sabato contro il Palermo al “Curi” e il sabato successivo al “Benito Stirpe” di Frosinone, attualmente ancora l’unico stadio imbattuto della Serie B. Sulla carta sembrerebbe arduo conquistarli ma serviranno almeno tre punti in queste due gare per non rischiare di nuovo di ritrovarsi seriamente impelagati nelle sabbie mobili della zona a rischio.

Danilo Tedeschini