Pedullà: “Melchiorri ok, ma non avrei venduto Di Carmine”

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Pedullà: “Melchiorri ok, ma non avrei venduto Di Carmine”. L’esperto giornalista sportivo: “Se ci sarà il rispetto dei ruoli il Grifo ne trarrà vantaggio. Con Breda toccato il livello umano più basso degli ultimi 20 anni di B”

 

La pausa per gli impegni della nazionale è servita per fare alcuni approfondimenti sulla serie B.

A parlare, in un’intervista esclusiva per SportPerugia, è il noto giornalista sportivo Alfredo Pedullà, esperto di serie B e di calciomercato.

Commentando il campionato cadetto in generale, Pedullà è partito dal “caos” estivo, non risparmiando critiche alla situazione che si è creata.

“Quella di questo anno, è la stagione più assurda della storia – ha subito sentenziato il giornalista – Siamo arrivati al 16 di ottobre e stiamo ancora parlando e discutendo di “format”. Quindi, la situazione anche psicologica di alcune società rispetto ad altre, ha reso il campionato abbastanza falsato. Per non parlare poi del mercato da agosto in poi, anche questo fortemente condizionato da tutta questa incertezza”.

Pedullà è poi passato subito al suo “cavallo di battaglia”, ovvero il mercato, valutando così l’operato delle varie compagini di B.

“Come sempre sarà un campionato bello, il cui livello tecnico e qualitativo è decisamente buono. Ci sono 3-4 società che hanno agito egregiamente sul mercato, mettendo a segno alcuni colpi comparabili a quelli di una serie A medio-bassa. Su tutte, Verona e Benevento mi sembrano avere qualcosa in più rispetto alle altre. Attenzione anche al Pescara che non è da considerarsi una sorpresa: hanno un allenatore profondo conoscitore della categoria e hanno allestito un organico molto equilibrato. Inoltre, troviamo squadre come Brescia, Lecce e Salernitana che hanno compiuto ingenti investimenti. Tutto ciò porta, inevitabilmente, ad un grandissimo equilibrio, anche per quanto riguarda la lotta per la promozione diretta. La stagione, però – ripeto – rimane profondamente massacrata. Hanno calpestato ciò che rimaneva dell’autorevolezza della serie B”.

E il Perugia ?

“La dirigenza biancorossa si è mossa bene, allestendo una buona rosa. Tuttavia, c’è un equivoco di fondo sulla questione Nesta. Il presidente non ha mai pensato di esonerarlo ma è normale poiché se lo avesse fatto dopo un paio di partite, avrebbe dovuto esonerare se stesso. Ha preferito evitare una brutta figura. Il colpo migliore? Sicuramente Melchiorri. Tuttavia, mi sento di fare un appunto: una squadra ambiziosa come il Perugia non può privarsi di un giocatore come Di Carmine, centravanti che ha dimostrato di poterti dare certezze. È una perdita davvero pesante e avrei cercato in ogni modo di trattenerlo nel capoluogo umbro, muovendomi per un rinnovo del contratto, cosa che il Perugia non ha fatto, visto che aveva già deciso di cederlo. Ottimi gli acquisti di Melchiorri, Vido e di tutti gli altri, ma Di Carmine sarebbe dovuto essere la base da cui ripartire. Questa cessione è come se l’Inter decidesse di privarsi di Icardi”.

Dopo gli acquisti, inevitabile una parentesi sugli obiettivi stagionali del Perugia.

“Alla luce di quanto appena detto, il Perugia può raggiungere i play off. Mi viene da sorridere quando sento il presidente Santopadre parlare di salvezza. Quando formi una squadra investendo sull’aspetto gestionale, non puoi puntare alla salvezza. Se il Perugia lottasse per non retrocedere sarebbe un fallimento. Potrebbe esserlo anche se non andasse agli spareggi promozione, figuriamoci. 9 esperti di serie B su 10 chiamati a dare un giudizio sull’organico allestito dai biancorossi, risponderebbero che quello del Grifo è in grado di centrare gli spareggi promozione. Poi, le variabili sono molteplici, ma per quanto riguarda la qualità, questa è una rosa da 7. Tuttavia, il perseguimento di un tale obiettivo è subordinato a un fattore secondo me fondamentale: occorre dare fiducia a Nesta. Una fiducia, però, che non deve dipendere da uno scrupolo del presidente, cioè che lo deve confermare a tutti i costi solamente perché è stato lui a sceglierlo”.

Riagganciandosi a questo ultimo argomento, Pedullà si è soffermato proprio su Alessandro Nesta.

“Nesta merita di essere incoraggiato perché è giovane ed è molto intelligente. Non ha esperienza poiché il campionato in America non può essere considerato un giusto termine di paragone. Non è nemmeno uno scienziato che, in breve tempo, trova la soluzione a tutti i problemi. Nonostante ciò, è un allenatore che ha idee ben chiare e precise. Ecco perché, in precedenza, parlavo di fiducia incondizionata, simile a quella che ha avuto Inzaghi a Venezia. Inzaghi ha potuto lavorare senza mai essere messo in discussione e i risultati si sono visti ampiamente. Penso che se Nesta allenerà, se Goretti farà mercato e se il presidente Santopadre si occuperà del resto, allora il Perugia ne trarrà vantaggio. Se, invece, qualcuno si intrometterà nell’operato degli altri, purtroppo, succederà come in passato, come ad esempio nella gestione Breda, che ritengo uno dei punti più bassi a livello umano degli ultimi 20 anni di serie B. Non ho mai visto un atteggiamento così poco riconoscente e poco sensibile nei riguardi, non di un allenatore, ma di una persona che ha dato tanto al Perugia. Solamente in questo modo la squadra e Nesta potranno esprimersi al meglio e centrare tranquillamente i play off”.

Intervista di Michele Mencaroni