Per il Perugia un calo di difficile interpretazione

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Per il Perugia un calo di difficile interpretazione. Tra responsabilità di squadra, Giunti e società, serve una sterzata per evitare guai peggiori

Per il Perugia un calo di difficile interpretazione. Tra responsabilità di squadra, Giunti e società, serve una sterzata per evitare guai peggiori

 

“Chi troppo in alto sale cade sovente precipitevolissimevolmente”. Questo antico proverbio calza a pennello per descrivere quanto successo finora al Perugia, meritatamente battuto anche a Foggia, alla quarta sconfitta nelle ultime cinque partite, terza consecutiva, dopo uno straordinario, illusorio inizio, infarcito di roboanti vittorie, con dieci punti conquistati in quattro partite di campionato, susseguenti allo straordinario zero a quattro in Coppa Italia sul campo del Benevento, formazione, anche se modestissima, di Serie A.

Non è facile spiegare come sia potuta succedere una così radicale mutazione di rendimento in così poco tempo. La settimana scorsa avevamo puntato l’indice sulla condizione atletica della squadra, calata sensibilmente dopo le prime quattro gare, ma allo “Zaccheria”, sotto questo aspetto, si è notato qualche miglioramento, anche se nei primi quarantacinque minuti la differenza di velocità tra satanelli e grifoni era palpabile.

Meglio è andata nella ripresa quando il Foggia è calato sul piano fisico e il Perugia è venuto fuori alla distanza, anche se in modo confusionario, non riuscendo però quasi mai, ad eccezione di un tiro da lontano e del palo, ad opera entrambi di Bandinelli, l’unico a salvarsi insieme a Colombatto, ad impensierire la retroguardia foggiana, nettamente la peggiore del lotto come dimostrano le ventuno reti subite, apparsa anche ieri sera molto incerta e perforabilissima.

E qui entra in gioco, allora, anche il fattore mentale. I giocatori hanno perso la serenità delle prime giornate, soprattutto dopo lo scivolone di Brescia, allorquando sembrerebbe ci sia stato un pesante faccia a faccia tra Santopadre e la squadra che, invece di portare alla sperata reazione, parrebbe aver determinato l’effetto contrario.

Ci sono poi stati gli errori del reparto difensivo, compreso quello di Rosati sul primo gol. Questa squadra, lo avevamo sottolineato un mese e mezzo fa è orfana di un vero terzino sinistro di ruolo e anche l’adattato Pajac, assente per squalifica ieri sera, pur impegnandosi al massimo, soffre in fase difensiva. Dall’altra parte le continue assenze di Del Prete danno spazio ad uno Zanon, anche lui discreto ad offendere ma assolutamente precario nel difendere, soprattutto contro avversari guizzanti come quelli rossoneri di ieri.

Ma in sede di presentazione del campionato avevamo anche sottolineato come la coppia centrale, lenta ma affidabilissima quando la linea difensiva è schierata bassa, vedi l’anno di Bisoli, soffra terribilmente le ripartenze avversarie quando è schierata quindici, venti metri più avanti. E nelle incertezze della nostra retroguardia è andato a nozze l’ex Fabio Mazzeo, autore del secondo gol, con tanto di “sombrero” a Rosati, che si è preso sportivamente sul campo la sua personale rivincita, dopo essere stato inopinatamente e immeritatamente messo alla porta tre anni fa, all’indomani della trionfale promozione in B dei grifoni, della quale era stato uno degli artefici principali.

Non abbiamo parlato di Giunti, anche lui sicuramente responsabile di questo crollo verticale della sua squadra, perchè riteniamo che un allenatore non possa passare dall’essere definito l’autentica rivelazione del campionato a brocco nel giro di poche settimane. Evidentemente deve anche lui ritrovare serenità e lucidità.

Tra oggi, domani e lunedì sera si svolgeranno gli altri incontri di questa nona giornata e prevedibilmente il Perugia sarà risucchiato all’indietro in classifica, nelle posizioni meno nobili della zona play-off, se non addirittura fuori dalla stessa, per cui già dalla prossima trasferta di La Spezia, in un campo che è sempre stato tabù per il Perugia, occorrerà trovare la sterzata repentina.

In un campionato così equilibrato, continuare ulteriormente con l’andazzo delle ultime gare, rinviando l’appuntamento con i tre punti, potrebbe aprire scenari pericolosi, impensabili fino a poco tempo fa, ai quali i grifoni non sono abituati.

Danilo Tedeschini