Perugia: da Cremona segnali di ripresa

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Accordo con la Cremonese per il ritorno della punta toscana. Ora scambio Kouan - Bartolomei?

Perugia: da Cremona segnali di ripresa. Un punto che fa classifica e morale per la squadra di Breda. Ancora diverse le amnesie che destano preoccupazione

 

Il malato grave da’ segni di vita.

E’ ciò che si evince dopo lo spettacolare tre a tre dello “Zini” tra Cremonese e Perugia.

Un Grifo che accenna concreti segnali di ripresa, se pur contornati ancora da amnesie preoccupanti.

Un Perugia, quello ammirato allo “Zini”, completamente diverso sul piano dell’impegno, dell’abnegazione e della volontà rispetto a quello abulico, sconcertante delle cinque  precedenti partite di questo pessimo mese di Ottobre.

Ora, siccome Giunti, con tutti gli errori che può aver fatto, non è certamente l’Oronzo Canà della situazione e che il nuovo tecnico Breda, arrivato da soli due giorni al capezzale del Perugia, non è né Mourinho, né il mago Houdini, è evidente come la buona prestazione del Perugia in Lombardia sia apparsa troppo differente dalle precedenti e come metta di fronte alle proprie responsabilità i giocatori in maglia biancorossa, troppo brutti per essere veri nelle precedenti gare, in particolare in quella scandalosa contro il modesto Cesena, persa tre a zero al “Curi” appena quattro giorni prima.

Breda, persona pacata e perbene, ha comunque il merito di aver riportato una certa tranquillità nel gruppo, oltre a non aver snaturato sul piano tattico quanto di buono era stato fatto dal suo predecessore, riproponendo lo stesso schema, il quattro-tre-uno-due, che tanto bene aveva fatto ad Agosto e a Settembre in Coppa Italia e in Campionato.

Sono balzate subito agli occhi dopo pochi minuti di gara la volontà e la predisposizione al sacrificio degli undici uomini in campo, subito ripagate dal primo vantaggio  del giovane Dossena, autore di una più che soddisfacente prestazione.

La partita ha poi assunto toni schizofrenici, con il primo pari dei padroni di casa, il nuovo vantaggio dei biancorossi e il secondo pareggio della Cremonese.

Ma quando Di Carmine, a dieci minuti dal termine,  ha realizzato il terzo gol, secondo personale, finalizzando al meglio una pregevole azione di squadra, era netta la sensazione che il più fosse fatto.

Ed invece i contemporanei colossali errori di Mustacchio, che “lisciava” il rinvio al volo nella propria area e del mediocre arbitro De Martino che, non vedendo l’ora di compensare l’errore di aver convalidato il primo gol di Di Carmine, in evidente fuorigioco, concedeva il rigore del pari ai padroni di casa sul fallo di mano nettamente involontario di Mustacchio, provocato dal rimbalzo della palla sul braccio dopo il clamoroso “liscio” del giocatore.

La sensazione, al termine, era quella che il Grifo fosse stato scippato di due punti e, visto che questo rigore fasullo fa il paio con quello, altrettanto inesistente, subito a Palermo, sarebbe ora che una volta per tutte Santopadre si facesse sentire come si deve, in prima persona, nel “Palazzo”.

Intanto il buon punto conquistato dovrebbe consentire ai grifoni di uscire dalla zona playout (solo le contemporanee vittorie di Foggia e Ternana nei posticipi potrebbero di nuovo coinvolgerli nelle sabbie mobili).

E ora, poiché la prossima gara, quella interna con l’Avellino, sarà il posticipo del Monday Night, Breda avrà oltre una settimana di tempo per poter conoscere meglio il gruppo ed eventualmente apportare qualche variazione tattica, visto che la squadra continua a soffrire sulle fasce in fase difensiva, Zanon più di Pajac e in avanti Cerri è impalpabile in fase realizzativa, lacuna non da poco per un centravanti.

Cominciare magari a provare un tre-cinque-due, intravisto a Cremona nel finale, con Pajac a sinistra, venti metri più avanti e a destra uno a scelta tra Mustacchio, il più adatto, Buonaiuto o Terrani, con Han riportato seconda punta vicino a Di Carmine, potrebbe risultare un’utile alternativa.

 Danilo Tedeschini