Perugia grintoso ma “leggerino”

1341
Iemmello:

Perugia grintoso ma “leggerino”. Dopo le uscite in Coppa e la prima di campionato, il Grifo c’è. Ma il centrocampo necessita di maggiore fisicità

 

In questo umido e piovoso fine agosto finalmente è tornato il campionato di cui eravamo orfani fin dalla disgraziata (ed altrettanto piovosa) trasferta di Verona di metà maggio.

E finalmente il mondo sembra tornato al proprio posto, con un torneo a 20 squadre e senza scellerati riposi ogni turno.

Per essere proprio perfetto, però, si dovrebbero limitare al massimo anticipi e posticipi e giocare il sabato alle 15.

Ma prima di parlare della gara col Chievo, voglio proporre un ideale applauso ad un vero e genuino guerriero.

A noi Perugini, infatti, piacciono i guerrieri indomabili.

E Mihajlović è un vero guerriero che sta combattendo con un nemico implacabile, il peggiore di tutti quelli che ha incontrato nella sua luminosa carriera.

Vederlo ieri in panchina a Verona con addosso i segni della guerra che sta combattendo per la sua Vita, da una parte ci ha commosso e dall’altra ci ha dato forza.

Siamo tutti con te: FORZA SINISA, VINCI ANCHE STAVOLTA!!!

Tornando al Perugia, io non credo nelle coincidenze, né nel caso.

Se, quindi, il Grifo ha vinto 3 partite ufficiali su 3 ed in 2 di queste in rimonta non penso proprio che sia un caso o una coincidenza.

Ma sia frutto del lavoro di Oddo e del Gruppo.

Tenendo anche conto di tutto quello che di buono ci aveva fatto vedere il Perugia a fine Luglio nell’amichevole – seppur persa – contro la Roma.

E soprattutto strapazzare – ancorché tra le mura amiche – il Brescia neopromosso ed attrezzato per la A ed il Chievo neoretrocessa in B, ma tra le possibili candidate alla promozione, non è niente male.

E ci fa vedere che Oddo ha un progetto ben determinato e condiviso dai suoi calciatori.

Certo i veneti fin dal calcio d’inizio ci hanno fatto capire come sarà la B di quest’anno: dura, impietosa ed implacabile, con pressing asfissiante e marcatura alta.

Ma anche i Grifoni – dopo un comprensibile inizio in difficoltà – hanno dato il “benvenuto” alla neoretrocessa, fatto sentire l’aria che si respira in B e cosa si dovranno aspettare dal torneo cadetto.

Cinismo, cattiveria agonistica e nessuna pietà fino al 96mo.

Ed è questo – se andiamo ad analizzare gli aspetti positivi – la prima, principale positività del Grifo 2019/20.

Meno spettacolari degli anni passati, ma molto più concreti, “cattivi” e, soprattutto, indomabili.

E l’essere mai domi, il non arrendersi mai, è quello che a noi tifosi piace di più.

Altro aspetto positivo è che sembra che – finalmente – quest’anno abbiamo la difesa.

La presenza di Angella sembra aver dato più sicurezza all’altro centrale Gyömbér, mentre (vivaddio!) abbiamo due forti terzini di ruolo come Capitan Rosi e Di Chiara (bentornato Gianluca!).

Anche se il momentaneo vantaggio del Chievo è arrivato, grazie ad una “papera” di Vicario, doppiata dopo alcuni minuti da un’uscita scellerata, non ribadita in gol solo grazie all’errore di Pucciarelli, che ha tirato alto.

E sarebbe stata tutt’altra partita sul 2-0 per i veneti…

Ma non voglio dare ancora giudizi conclusivi sull’estremo difensore biancorosso, il quale sono sicuro che può fare molto, ma molto meglio di quanto abbiamo visto ieri sera.

Anche l’attacco sembra a posto con Melchiorri (che conosciamo bene) e l’autore della doppietta di ieri Iemmello, ben supportati subito dietro sia da Fernandes e poi da Capone.

Ed anche Bianchimano – subentrato ad un esausto Iemmello – ha fatto il suo, cercando di rompere la pressione del Chievo alla spasmodica ricerca del pareggio.

Il modulo, poi, (4-3-1-2) – interpretato così – mi è piaciuto molto.

Ulteriore aspetto positivo che, dopo interi campionati con pochissimi penalty, finalmente sembra che – quando ci sono – ci danno i rigori.

I due falli di domenica sera sono stati netti, indubbiamente da rigore, che – a differenza di tante altre occasioni in passato – ci sono stati concessi entrambi.

E non bisogna sottovalutare nemmeno le due ottime trasformazioni di Iemmello.

Già non è facile tirare un rigore, figuriamoci due, con il primo che vale il pareggio ed il secondo i 3 punti.

E soprattutto spiazzando entrambe le volte il portiere.

Se vi sono tante positività, però, v’è anche quale aspetto negativo.

Su tutti il centrocampo.

Falzerano è stato il migliore in campo – soprattutto nella ripresa – e personalmente ritengo che cederlo sia una follia, se non venisse sostituito da un “top player”, ma veramente “top”.

E di veri top player disponibili ne vedo ben pochi…

Anche Dragomir ha giocato una buona partita.

Ed anche Carraro – seppur al di sotto dei compagni di reparto – ha fatto la sua onesta partita, ma senza acuti e con qualche incertezza.

Il problema è che in una gara come quella di domenica sera il nostro centrocampo è apparso abbastanza “leggerino”, soffrendo molto il pressing avversario e di pochissimo supporto alla difesa.

Difesa apparsa troppe volte da sola, come ultimo baluardo alle folate offensive avversarie che attraversavano il nostro centrocampo come burro.

Un centrocampo molto più forte in impostazione che in copertura.

Se, quindi, come dicono dalla Società, la rosa debba essere ancora completata, sicuramente da quanto visto ieri sera, la priorità è un centrocampista potente di copertura.

Uno che riconquisti palla e permetta ripartenze.

Il classico mediano di vecchia scuola, ma veloce come impone il calcio moderno.

Vedremo.

Altro aspetto negativo – che, però, non riguarda la squadra – è lo stato del terreno di gioco.

Una vera vergogna per il Curi – che ha visto giocare la serie A e partite internazionali – e per Perugia le immagini del “campo di patate” trasmesse ieri sera nel mondo.

Oltre che un ostacolo per la squadra di casa (che deve fare la partita) un terreno in quelle condizioni è anche pericoloso per le gambe dei nostri Grifoni.

Spero che si corra quanto prima ai ripari.

Ora – prima della pausa per le Nazionali – andiamo a Livorno dall’ex Breda, sperando che vada come l’ultima volta.

Avv. Gian Luca Laurenzi