Perugia, non c’è solo il fattore “c…”

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Perugia, non c’è solo il fattore “c…”. Breda non convince ancora pienamente, ma il suo Grifo ha interrotto la striscia negativa e 5 punti in 3 gare non sono poi così pochi

 

É la terza volta in tre gare che il Perugia riesce ad agguantare punti oltre il 90mo in piena “zona Cesarini”.

Ad un esame superficiale potrebbe apparire che il Grifo si sta tenendo a galla esclusivamente grazie al fattore “C”, che la volubile dea Eupalla ora stia temporaneamente dalla parte del Perugia.

E che solo grazie a lei che il Grifo abbia ottenuto 5 punti in 3 partite.

Non sono affatto d’accordo.

É vero che tentare di capire le formazioni, i moduli, le sostituzioni di Breda – come qualcuno ha sottolineato prima di me – “fa venire il mal di testa”.

Ma a tutt’oggi – al netto della sconfitta di Venezia – il Perugia di Breda è riuscito ad interrompere la striscia negativa e portare punti al bottino del Grifo, anche se con prestazioni poco entusiasmanti.

Tant’è che nella mia personale classifica, ora mancano 32 punti alla salvezza.

Ed è innegabile che nelle ultime gare la dea Eupalla sia stata decisiva.

Ma nello sport – lo sappiamo tutti – la Fortuna dà e la Fortuna toglie.

Al netto dello scarso impegno della squadra, infatti, anche alcune delle “maledette” partite dello scorso ottobre, sono state fortemente condizionate dal caso.

Penso su tutte a quella di La Spezia in cui un fortunoso rimpallo sul ginocchio di Masi, dopo appena un minuto di gioco, portò in vantaggio i padroni di casa, tagliando le gambe al Grifo e condannando la gara.

E tanti altri esempi possono essere fatti di “sliding doors” negativi che hanno indirizzato partite a danno del Perugia.

A Salerno, infatti, ben avrebbe meritato la vittoria il Grifo, che ha fatto la partita.

E più che di fortuna per il punto guadagnato, in realtà ritengo che abbiamo avuto sfortuna per i due punti persi.

Breda – come detto – non entusiasma tatticamente e fa scelte apparentemente assurde.

Una di queste è stata l’ingresso di Falco, perché appena entrato, dalla sua parte la Salernitana ha cominciato a sfondare fino ad arrivare alla marcatura del momentaneo vantaggio.

Mentre fino all’ingresso di Falco non erano stati pericolosi nemmeno una volta.

Pochi dopo il suo ingresso, poi, si è infortunato e per fortuna (sempre la Fortuna) avevamo ancora un cambio

Ma come avrebbe fatto Breda a tenere fuori il “match winner” di Ascoli, che al Curi – oltre ad essere decisivo – aveva dimostrato brillantezza e sprazzi di classe?

Se, però, da una parte ho apprezzato la grinta, la voglia di giocare che Falco ci ha manifestato nelle sue dichiarazioni post-Ascoli “obbligando” Breda a tenerlo presente per la trasferta Campana ed inserirlo in corsa; dall’altra è innegabile che il ragazzo abbia grossi problemi muscolari e che debba avere pazienza per recuperarsi appieno.

E che, quindi, non debba scalpitare e mettere in difficoltà il tecnico “bruciando” una sostituzione o rischiando di lasciare in 10 la squadra.

Ma anche l’inedito 4-4-2 e la formazione iniziale che ci hanno fatto sobbalzare, alla fine si è rivelata convincente, anche sul piano della prestazione.

Breda non è un personaggio trascinante, ma ciò non vuol dire che non sia un ottimo professionista.

É probabile che nella disastrosa situazione in cui è entrato, i suoi modi pacati si stiano dimostrando efficaci.

Sta tentando, infatti, di recuperare l’ambiente, lo spogliatoio.

E dalle reazioni, dai comportamenti dei giocatori che dimostrano una ritrovata unione d’intenti, un ritrovato entusiasmo ci sta riuscendo.

Il fatto che la squadra nelle ultime tre partite non abbia mai mollato fino al 95mo è l’esempio di un ritrovato atteggiamento psicologico positivo.

E soprattutto ha recuperato la condizione fisica.

Con un lavoro professionale e certosino lui ed il suo staff sono arrivati a ridare carica ai muscoli dei Grifoni che – era sotto gli occhi di tutti – avevano chiaramente finito la “birra”.

Ed il fatto che nelle ultime 3 partite si sia segnato dopo il 90mo è la palese conferma della ritrovata forza psicologica e fisica.

Forse la squadra di oggi a La Spezia non si sarebbe scoraggiata dal fortunoso gol di ginocchio di Masi e sarebbe stata in grado di raddrizzare la gara.

Ha, quindi, assolutamente ragione il Presidente Santopadre quando – in seguito alle numerose critiche ricevute per la scelta di Breda – ha detto che l’avrebbe valutato tra un mese.

Purtroppo – nonostante i 5 punti nelle ultime gare – non riusciamo a scrollarci di dosso la coda della classifica.

La zona play out, infatti, è sempre lì a soli 2 punti, mentre la zona play off si è allontanata di un punto.

Certo, siamo quasi alla fine del girone d’andata è la classifica è corta: tra play off e play out ci sono soli 6 punti e 9 squadre in questi pochi punti.

Ma a me ora non importa dove sia la zona play off, ma di allontanare più possibile quella play out.

Semmai – una volta arrivati a 55 punti – potremo tornare a guardare in alto e fare i calcoli di quanto siamo lontani e di dove possiamo arrivare.

Concludo – come sempre – con una annotazione sulla nostra tifoseria-

I tanto “bistrattati” Gruppi erano comunque presenti nella difficile trasferta di Salerno, con i loro striscioni, le bandiere, tifando e sostenendo il Grifo per tutta la partita.

É facile criticare chi – sempre e comunque – segue il Perugia, ci mette la faccia e ne paga le conseguenze.

D’altra parte i soli Gruppi che cantano al Curi, abbiamo visto con l’Ascoli che non bastano, che occorre tutto il resto della Curva e dello Stadio.

Per questo ritengo che sia arrivato il momento del dialogo.

Basta con le accuse reciproche.

Basta appellare i Gruppi come “despoti”, gli altri come “riempiticcio”.

Basta attacchi reciproci tra Società e tifosi.

Basta divisioni.

Nessuno è “despota”, nessuno è “riempiticcio”.

Tutti – ognuno per la propria parte – siamo importanti per il Perugia.

Società, tifosi e squadra parlatevi!!

Abbiamo una stagione da raddrizzare.

E lo si può fare solo tutti insieme.

Sempre forza Grifo.

Avv. Gian Luca Laurenzi