Perugia: un passettino avanti e due passi indietro

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Perugia: un passettino avanti e due passi indietro. La squadra di Breda non ha convinto a Terni: da salvare c’è solo il risultato, strappato nel finale

 

Un passettino in avanti in classifica, due passi indietro sul piano del gioco.

E’ questo lo specchio del fortunatissimo, quanto immeritato pareggio conquistato su rigore dai grifoni nei minuti di recupero del derby d Terni.

Un Perugia assolutamente fuori partita per quarantacinque minuti, durante i quali è stato preso a pallonate da una modesta, sul piano tecnico, Ternana.

Il rigore realizzato nel finale da Di Carmine, se da un lato permette ai grifoni di non perdere un derby dopo oltre dieci anni ed evita alla squadra di Breda di precipitare nuovamente in zona playout, non riesce a cancellare le gravi magagne del gioco della squadra, ricaduta nei soliti errori dopo il bel successo interno contro il Carpi, così come era avvenuto con il brutto pari casalingo contro l’Avellino, anche allora fu un rigore, inesistente, a salvare i grifoni dalla sconfitta, e con l’incolore sconfitta di Venezia, successive alla bella prestazione di Cremona, la prima col nuovo tecnico in panchina.

Una specie di passo del gambero impazzito che non conforta di certo le aspettative dei tifosi, contenti sì per aver rovinato la festa  ai ternani ma sempre pèiù preoccupati per il gioco a “stolzi” della loro squadra del cuore.

Sì perchè senza il regalo del tecnico dell’Unicusano Pochesci, che nella ripresa ha tolto i due uomini offensivi, Tiscione e Montalto, per inserire un centrocampista di contenimento come Angiulli ed un difensore come Vitiello, autore, tra l’altro del fallo da rigore su Terrani, arretrando sensibilmente il baricentro delle Fere e rianimando le velleità dei grifoni, che inferiorità numerica non avevano più niente da perdere, saremmo qui a leccarci le ferite.

Ma se è vero che Pochesci ha sbagliato i cambi, Breda ha sicuramente sbagliato la formazione iniziale, ripresentando, complice la febbre di  Monaco, un Del Prete lontano dalla miglior condizione e autore del fallo da rigore del vantaggio ternano,  rimettendo titolare anche un inguardabile Zanon e preferendo tenere in panchina Pajac, che in settimana aveva avuto anche lui qualche linea di febbre.

Ma non sarebbe stato meglio allora far giocare Pajac, uno dei migliori del Grifo una volta subentrato, dall’inizio, per poi sostituirlo nella ripresa, tenendo Del Prete nella sua abituale posizione di destra? O non sarebbe stato meglio provare, viste le assenze, il 3-5-2, con Del Prete e Pajac sulle fasce che, una volta esaurite le batterie, potevano essere sostituiti da Mustacchio a destra e Bandinelli a sinistra, inserendo Bianco in mezzo?

Alla fine il risultato ha dato in qualche modo ragione a Breda ma rimangono forti i dubbi sul non gioco della squadra. A questo punto battere il fanalino di coda Ascoli nel posticipo di lunedì sera diventa obbligatorio, anche perchè nelle ultime quattro gare il Perugia è atteso da partite insidiose e difficili come la trasferta di Salerno, la gara casalinga con la capolista Bari, la trasferta di Novara e l’ultima gara casalinga dell’anno con l’Empoli a chiusura del girone d’andata..

Se non ci saranno sensibili miglioramenti sul piano del gioco si rischia di chiudere l’anno in ambasce, perchè non sempre la dea Eupalla ti può dare una mano come accaduto in casa con l’Avellino e ieri pomeriggio al “Liberati”.

Intanto giovedì si va a Udine per i sedicesimi di Coppa Italia sognando lo scontro col Napoli di Sarri al San Paolo a metà Gennaio. Pronostico scontato, visto anche il Perugia degli ultimi due mesi, ma nel calcio, si sa,  mai dire mai e allora proviamo a sognare!

Danilo Tedeschini