Pordenone: è lui la matricola “terribile”?

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foto: messaggeroveneto.gelocal.it

Pordenone: è lui la matricola “terribile”? I ramarri in casa vantano numeri molto importanti. Il collettivo e Tesser i punti di forza

 

Scopriamo l’avversario di turno, il Pordenone

Avversario inedito, quello di sabato prossimo, per il Perugia che affronterà il Pordenone, società mai incontrata dai grifoni in passato, sul terreno del “Friuli” di Udine, stadio dove la formazione allenata da mister Attilio Tesser gioca da quest’anno le sue partite casalinghe in quanto il vecchio “Ottavio Bottecchia” di Pordenone non risulta a norma per potervi disputare le gare di Serie B. Il Pordenone ha avuto un sorprendente impatto con la cadetteria e in questo primo terzo di campionato veleggia al quinto posto della graduatoria, dietro al Pescara e davanti proprio al Perugia per la differenza reti, formazioni con cui condivide quota diciannove. Delle cinque formazioni promosse dalla Serie C è quella piazzata meglio e, continundo di questo passo, potrebbe recitare fino alla fine il ruolo della matricola terribile che ogni anno prova e spesso riesce a fare il doppio salto di categoria (Carpi, Benevento, Frosinone e Lecce docet).

Rosa

I ramarri, anzi, i ramarri del Nocello, come vengono chiamati i giocatori per il colore delle maglie uguale a quello dei sauri che popolano il fiume che attraversa la città, sono una formazione molto compatta, che fa del collettivo il suo punto di forza. La società friulana, dopo la cavalcata vincente dello scorso anno, ha confermato molti dei protagonisti della promozione, i vari Burrai, De Agostini, Gavazzi Vogliacco e Barison, un ex del Grifo, integrando però la rosa con l’arrivo di molti giocatori esperti della categoria come i difensori Almici e Camporese, il trequartista Chiaretti e gli attaccanti Strizzolo e Monachello. Mister Tesser, da buon tecnico qual’è, è riuscito a miscelare bene vecchi e nuovi potendo usufruire anche del gioiellino Pobega, prodotto della Primavera del Milan e centrocampista col vizio del gol, sono già tre quest’anno.

Punto di forza

Ma il vero punto di forza del Pordenone, anche se gioca le sue gare in un “Friuli” semivuoto dove i tremila supportes abituali si perdono dentro ad uno stadio da oltre venticinquemila posti, è proprio il fattore campo. Ben quattordici dei diciannove punti il Pordenone li ha infatti conquistati nelle sei gare disputate tra le mura amiche, frutto di ben quattro successi, due soli pareggi e nessuna sconfitta. Un ruolino di marcia che pone i ramarri al secondo posto della particolare classifica delle gare interne, subito dietro al Benevento e in compagnia del Frosinone che, con il Chievo e il Pordenone, sono le uniche squadre ad avere ancora imbattuto il proprio terreno di gioco. Tra l’altro i ramarri in casa hanno subito soltanto due reti nelle sei partite disputate, una sola su azione, quella del beneventano Kragl, l’altra dal Trapani su rigore, a fronte delle nove reti all’attivo, due più del Perugia.

Punto debole

Se si fosse giocato in trasferta avremmo detto che il vero punto debole dei ramarri sono le partite esterne, dove hanno rimediato fin qui solo quattro punti ma sicccome si gioca al “Friuli” per noi il vero punto debole del Pordenone nella gara di sabato sarà l’assenza di Burrai, perno principale dello scacchiere di centrocampo di mister Tesser. L’ex Latina, sempre presente dal primo minuto nelle gare di quest’anno e in trentacinque delle trentotto della trionfale stagione della scorsa stagione (una delle tre saltate fu l’ultima a promozione già raggiunta) ha rimediato due gialli a Chiavari e rimarrà quindi fermo ai box. Un’assenza pesantissima visto che Tesser da un anno e mezzo lo ha praticamente sempre fatto giocare titolare e di difficile sostituzione (è Burrai che tira tutti i calci piazzati), anche se potrebbe essere l’ex Cittadella Emanuele Pasa, giocatore esperto ma dalle caratteristiche un po’ diverse rispetto al sardo, a prenderne il posto in mezzo al campo.

Modulo e probabile formazione

Tesser, che predilige una difesa a quattro, davanti al giovane portiere scuola Inter De Gregorio, potrebbe schierare Almici e De Agostini sulle fasce con Vogliacco o Barison e Camporese (attenzione ai loro colpi di testa sulle palle inattive) centrali, con Pasa in cabina di regia affiancato probabilmente da Misuraca e uno tra Gavazzi e Pobega, con davanti Strizzolo e l’ex eugubino Candellone assistiti alle loro spalle da un trequartista (Chiaretti o Ciurria). Ma un vecchio marpione come Tesser potrebbe anche riservarci qualche sorpresa.

Pordenone: (4-3-1-2) Di Gregorio; Almici, Vogliacco (Barison), Camporese, De Agostini; Misuraca (Pobega), Pasa (Misuraca), Gavazzi; Chiaretti (Ciurria); Strizzolo, Candellone.

Danilo Tedeschini