Il rendimento casalingo è la forza del Verona di Pecchia

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    Dopo aver sfiorato l’impresa giovedì sera a “Marassi” contro il Genoa, domenica il Perugia sarà impegnato in un altro stadio tanto importante, quanto difficile: il “Marcantonio Bentegodi”, casa dell’Hellas Verona. Il Grifo, quindi, forte della bella prestazione in Coppa Italia, lancerà la sfida all’attuale prima della classe, in una gara che rimane molto complicata. I veneti, infatti, guidano la classifica con 33 punti in 16 partite, di cui 19 ottenuti tra le mura amiche (frutto di 6 vittorie, 1 pareggio e una sola sconfitta). Altro dato significativo e che aiuta a comprendere ancora meglio la difficoltà dell’incontro, è quello relativo ai gol fatti e subiti dal Verona in casa: in 8 sfide, i gialloblù hanno realizzato 17 reti, subendone 8, ma possiamo anche aggiungere che, di questi, 4 ne ha subiti nell’unica sconfitta interna –finora – contro il Novara (0-4). La forza dell’Hellas si capisce anche e soprattutto guardando l’organico dei veneti. Dopo la retrocessione dalla A alla B della scorsa stagione, la dirigenza ha, sin da subito, reso noto l’obiettivo: vincere il campionato e tornare immediatamente nella massima serie, e il mercato estivo è perfettamente in linea con l’intento della società. Acquisti – e prestiti – importanti in ogni reparto ma, soprattutto, tante conferme di spessore. L’unica incognita, tuttavia, potrebbe essere l’allenatore, ruolo per il quale è stato scelto Fabio Pecchia. L’ex giocatore di Napoli e Bologna, dopo le esperienze come vice di Rafa Benitez sulle panchine di Napoli, Real Madrid e Newcastle, si appresta a vivere una stagione da protagonista (da tecnico, prima di Verona, solo una stagione a Gubbio e una a Latina). Passando alla rosa, in porta, dopo il prestito al Trapani, è tornato il brasiliano Nicolas, chiamato a sostituire il connazionale Rafael, trasferitosi a Cagliari, mentre come secondo è stato scelto l’esperto Ferdinando Coppola (ex Milan e Bologna). In difesa, due perdite importanti. La prima è quella del centrale greco Vaggelis Moras che ha lasciato Verona dopo 4 stagioni e 131 presenze, la seconda è, invece, quella del messicano Rafael Marquez che ha deciso di concludere la carriera nel suo paese natale (ora gioca nell’Atlas). Insieme a loro, hanno lasciato la provincia veneta anche Helander, Gilberto e Samir. Queste partenze sono state, comunque, “mitigate” e attenuate dalle conferme di elementi fondamentali quali i terzini Romulo (brasiliano ex Juventus) e Samuel Souprayen (lo scorso anno 36 presenze in serie A), ma anche quella di Eros Pisano (102 presenze nella massima serie e 94 in serie B) e del giovane scuola Inter, Matteo Bianchetti. Completano il reparto arretrato Nicolò Cherubin, Dejan Boldor (entrambi in prestito dal Bologna) e Antonio Caracciolo (acquistato a titolo definitivo dal Brescia). A centrocampo, la dirigenza veronese non è riuscita a trattenere mediani del calibro di Artur Ionita, Bosko Jankovic, Federico Viviani, Jacopo Sala e Emil Halfredsson, ma ha anche messo a segno colpi importanti. Insieme all’unico confermato Leandro Greco, sono arrivati in Veneto l’ex grifone Marco Ezio Fossati, l’argentino Franco Zuculini e anche il promettente giovane scuola Inter, Daniel Bessa (già autore di 4 reti in questo avvio di campionato). A questi si aggiungono i ritorni dai prestiti di Mattia Zaccagni e Mattia Valoti. Tuttavia, l’acquisto più importante e di qualità è, senza dubbio, quello di Enzo Maresca: l’ex regista di Juventus, Palermo e Siviglia, nonostante l’età (36 anni), rimane sempre un lusso per la categoria. Infine, l’attacco. Questo reparto è la vera forza della squadra e, finora, ha fatto la differenza (miglior attacco della B con 33 reti realizzate) e se guardiamo i centravanti che lo compongono, è facile capire il perché. Su tutti spicca il nome di Giampaolo Pazzini, punta che in carriera ha totalizzato ben 361 presenze e 107 gol in serie A (oltre a 25 presenze e 4 reti con la maglia della nazionale italiana) e, in questo avvio di stagione, ha già preso per mano la squadra con 13 marcature in altrettante gare. Oltre che su Pazzini, l’attacco gialloblù può contare anche su Juanito Gomez, Luca Siligardi e sui due nuovi innesti Simone Ganz e Davide Luppi. Completano l’organico Fares, Cappelluzzo e Troianello.

    MODULO TATTICO

    Pecchia si affida al 4-3-3, con una difesa granitica, un centrocampo di grande qualità e un attacco fisico.

    PROBABILE FORMAZIONE

    Mancano ancora alcune sedute di allenamento, pertanto, da qui a domenica, potrebbero cambiare molte cose. Tentando di abbozzare un undici titolare anti Grifo, la porta dovrebbe essere difesa da Nicolas. Davanti a lui, probabili conferme per la coppia centrale Caracciolo-Bianchetti, anche se quest’ultimo potrebbe essere sostituito da Cherubin o Boldor. Sulle fasce Souprayen non ha rivali sulla sinistra, mentre a destra è ballottaggio tra Pisano e Romulo. Tuttavia, i due potrebbero entrambi trovare una maglia da titolare, con il primo schierato terzino e il secondo avanzato a terzo di centrocampo. In mediana, quindi, insieme a Romulo, agiranno due tra Fossati, Bessa e Maresca (i primi due sono leggermente in vantaggio), ma attenzione anche a Valoti e Zaccagni che potrebbero trovare spazio. In avanti, Pazzini confermato al centro dell’attacco, mentre, ai lati, probabile chance per Luppi e Siligardi, con Ganz e Juanito Gomez o Troianello, pronti a subentrare nella ripresa.

    Verona: (4-3-3) Nicolas; Pisano (Romulo), Bianchetti (Cherubin), Caracciolo, Souprayen; Romulo, Fossati (Maresca), Bessa; Luppi, Pazzini, Siligardi.

    Michele Mencaroni