Sabato al Curi due squadre forti

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Il Perugia lavora per Capradossi. Il difensore della Roma è un obiettivo di mercato dei biancorossi. Ma c'è la concorrenza dello Spezia

Sabato al Curi due squadre forti. Perugia e Spezia saranno grandi protagoniste in questo campionato, ma il pareggio ha dato anche altre indicazioni su condizione atletica e mercato

 

Scrivevo la scorsa settimana che ormai il Grifo non è più l’oggetto misterioso, ma una realtà temuta da tutti e che sarà ormai difficile sorprendere qualcuno.

Ciò che paventavo si è puntualmente verificato alla 16ma giornata, nel turno casalingo con lo Spezia.

Che la giornata sarebbe stata dura, si poteva intuire da diversi fattori.

Dura per noi (pochi) intirizziti sugli spalti, spazzati dalla consueta gelida tramontana perugina.

Poi c’era proprio lo Spezia che – seppur stavolta al Curi – l’anno scorso aveva sancito la definitiva spaccatura tra squadra-Società da una parte e tifoseria dall’altra, con la durissima contestazione al rientro dei Grifoni.

Spaccatura faticosamente, ma virtuosamente rinsaldata quest’anno da tutte le parti.

Ma soprattutto dura per l’atteggiamento dei liguri disposti magistralmente in campo da Mister Marino, proprio per cercare di disinnescare i punti di forza del Grifo.

E quindi costante pressione sul portatore di palla, raddoppi e spezzini costantemente proiettati in avanti per cercare di tenere il più possibile schiacciati i Grifoni nella propria metà campo.

Per i primi minuti la tattica ligure sembrava aver neutralizzato il Perugia.

Poi una nostra fiammata al 17mo – la consueta azione in velocità – ha permesso a Vido di tornare al gol, con una marcatura di ottima fattura.

É evidente che il Grifo non era lo stesso delle ultime partite e non so se ciò sia tutto merito degli avversari.

Capiamoci bene: c’è stato lo stesso encomiabilissimo impegno di sempre.

I ragazzi ci hanno messo – come ormai ci hanno abituato – il cuore, ma temo che le gambe dei nostri inizino ad avere qualche problema.

Era evidente che gli spezzini – seppur disposti magistralmente in campo, come i nostri – hanno uno stato di forma migliore, dato che arrivavano sempre primi su ogni palla, vincendo la maggior parte dei contrasti.

Ed alla luce della gara di sabato, capisco perfettamente le dichiarazioni di Nesta che ha detto di stringere i denti, non mollare per arrivare alla pausa senza crolli.

Evidentemente il nostro Mister si sta rendendo conto che lo stato generale di forma della squadra, non è più quello di qualche settimana fa.

Ma ciò dopo 16 giornate, a 3 giornate dalla fine del girone di andata ci può anche stare.

Eppure io adoro questo Gruppo, perché quella che l’anno scorso si sarebbe trasformata sicuramente in una disfatta, quest’anno è stata una partita che avremmo potuto anche vincere.

E ci ha dimostrato che questi ragazzi sanno stringere i denti, soffrire, non mollare anche quando le gambe – o più in generale le cose – non girano come dovrebbero.

E la sensazione avuta assistendo alla gara, emerge anche dalle statistiche che vedono una leggerissima supremazia dello Spezia.

Ma le statistiche parlano di “tiri” e “possesso palla” non ci dicono quanti di questi “tiri” siano stati pericolosi e delle occasioni reali di segnare abbiano avuto i due contendenti.

Lì la statistica premia indubbiamente il Grifo, molto più pericoloso sotto porta dei liguri.

Poi Bianco che ha dato una palla ingestibile a Ngawa che l’ha persa, ha dato il via alla ripartenza ed al pareggio ligure.

E sono sicuro che se non vi fosse stato quell’errore, gli spezzini non avrebbero mai pareggiato.

In ogni caso alla 16ma giornata (prima partita al Curi di sabato pomeriggio dall’inizio del torneo) si sono affrontate due squadre molto forti, le quali – continuando così – saranno indubbie protagoniste di questa serie B.

Ed il pareggio – al netto di alcuni rimpianti che possiamo avere – è il risultato più giusto.

I rimpianti, infatti, sono alcune ripartenze devastanti al principio, ma non gestite al meglio nella fase di finalizzazione.

Ripartenze che avrebbero potuto chiudere la partita.

Ed è questo l’unico addebito che si può fare alla magnifica brigata del “maggico” Nesta: non chiudere le partite con cattiveria (agonistica) e cinismo quando ne hanno l’occasione.

Sprecare ogni partita troppe occasioni.

Ed aver lasciato – in queste 16 giornate –  tanti punti, che potremmo rimpiangere a Maggio.

Le spiegazioni di questo possono essere diverse.

Dalla gioventù ed inesperienza di tanti titolari, a carenze nella rosa.

Qualcuno ha evidenziato l’assenza di uno stoccatore d’area che finalizzi al meglio la quantità di gioco prodotta dal Grifo.

Potrebbe anche essere giusto, ma non riesco a capire chi – tra gli attuali titolari e con il modulo 4-3-1-2 – potrebbe far posto allo “stoccatore”.

Con il modulo adottato da Mister Nesta, infatti, gli attuali attaccanti titolari – Vido e Melchiorri – non solo svolgono i compiti propri del ruolo, ma hanno un’importantissima funzione (molto dispendiosa sotto l’aspetto fisico) di supporto al centrocampo.

Sabato scorso questa funzione di supporto è stata svolta al meglio dal solo Vido.

Han, infatti – seppur avendoci messo tanta buona volontà e sacrificio – è evidente che (vuoi per le sue caratteristiche, vuoi per la ridotta stazza fisica) non sia efficace come Melchiorri nella fase interdittiva.

E ciò si è visto anche nella vittoriosa gara con il Pescara, quando – sempre assente Melchiorri – Vido ha svolto praticamente da solo il supporto al centrocampo, finendo la partita quasi senza forze.

Con uno stoccatore d’area, quindi, deve necessariamente essere rinforzato il centrocampo con maggiore peso.

E tale rinforzo passa obbligatoriamente per Capitan Bianco.

Sicuramente è un gran Capitano che parla da leader, elemento molto importante nello spogliatoio biancorosso.

Ma – spesso – in campo è lento, farraginoso, più bravo a far ripartire la manovra, che ad interdire quella avversaria.

Ed il disimpegno sbagliato di sabato su Ngawa ne è l’esempio.

Goretti e Pizzimenti sono già al lavoro: vediamo chi arriverà.

In maniera del tutto “sentimentale” spero solo che vi saranno solo innesti mirati e di qualità e non vi sarà quella “rivoluzione” a cui la Dirigenza biancorossa ci ha abituato gli anni passati.

Perché ci siamo ormai affezionati a questo Gruppo e non vorremmo vederlo smantellato.

Al di là dei sentimenti, però, è innegabile che siano necessari degli innesti di qualità e sono sicuro che i dirigenti svolgeranno al meglio i loro compiti.

Intanto sabato prossimo abbiamo l’ennesimo impegno gravoso a casa di quel Cittadella saldamente ancorato al quinto posto, 3 punti sopra di noi.

E non bisogna mollare.

Mai!!

Avv. Gian Luca Laurenzi