Sconfitta sonante ed indecorosa: per i play-off serve un miracolo

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“Game Over”. E’ questa la dura sentenza uscita dal “Braglia” di Modena al termine di  una delle partite più vergognose dei grifoni degli ultimi anni. La “sonante” ed indecorosa sconfitta rimediata contro una squadra che, nelle ultime sei gare, aveva rimediato solo un pari e ben cinque sconfitte, spegne infatti definitivamente le esigue speranze di poter agganciare in extremis la zona play-off, sempre distante sette punti ma con una gara in meno da disputare, a causa della peggior classifica avulsa con Entella e Novara, le due ottave, che, tanto per  aumentare il rammarico, proprio in questo turno sono state entrambe sconfitte. Con una proiezione finale della quota play-off che sfiora , a cinque giornate dal termine, i sessantacinque punti, al Perugia, infatti, non basterebbero quattro successi ed un pari, già di per sé una mezza impresa, perché, sempre ammesso che la quota possa scendere a quota sessantaquattro, i grifoni sarebbero fuori per la classifica avulsa. L’unica possibilità, invero remotissima, quasi utopica, a giudicare dal deludente campionato fin qui disputato e dalla sconcertante prova di ieri sera a Modena, sarebbe quella di vincere tutte e cinque le gare che rimangono e toccare quota sessantasei, la stessa brillantemente raggiunta dal Perugia di mister Camplone lo scorso anno col sesto posto finale. Ma torniamo allo scempio del “Braglia”, dove il Perugia è sceso in campo con una formazione condizionata negativamente dalle scelte sbagliate di Bisoli, che ha preferito un Bianchi sempre più oggetto misterioso (ma era proprio necessario il suo ingaggio a Gennaio?) al posto dell’unico giocatore del Perugia che ha confidenza col gol, undici anche in questa tribolata stagione, Matteo Ardemagni, per di più un ex della gara. L’inserimento di un Drolè non ancora pronto e di un sempre più deludente Della Rocca, nella linea offensiva di un 4-2-3-1, che in questo campionato ha procurato poche gioie e molti dolori, hanno fatto il resto. La spaccatura in mezzo al campo è stata evidente con il povero  Zebli , lasciato solo a dover tamponare visto che il compito di Prcic era, come sempre, quello di provare a costruire il gioco. Di questa voragine in mezzo al campo ne ha risentito chiaramente la difesa, crollata per ben tre volte, di fronte allo scatenato Granoche, con Rosati che in un paio di occasioni ci ha messo una pezza provvidenziale. Quando Bisoli ha provato a tornare sui suoi passi , dopo che nel primo tempo il Perugia è stato letteralmente preso a pallonate dalla terzultima in classifica, inserendo durante la ripresa Ardemagni e Fabinho si era già sul due a zero, la squadra era ormai in “bambola” e la frittata era fatta, anche perché un Della Rocca inguardabile è stato colpevolmente lasciato in campo dal tecnico di Porretta Terme fino a tredici minuti dal termine, quando è stato tardivamente sostituito da Molina. D’altro canto per noi non sono una novità gli errori di Bisoli, aggrappatosi per più di metà stagione al debole alibi delle assenze per giustificare un campionato che se non è fallimentare è senza alcun dubbio più che deludente. Non sono state le assenze a condizionare il rendimento del Grifo in questo campionato, altrimenti non si sarebbe vinto, in piena emergenza, a Cagliari e a Crotone e non si sarebbe perso, oltre che a Modena, anche a Como e ad Ascoli, con quasi tutti gli uomini a disposizione. La verità, almeno a nostro parere, è che la squadra non ha mai avuto un gioco offensivo all’altezza, limitandosi al solo difendersi e ripartire in trasferta dove a volte il giochino è riuscito e in altre meno, ma evidenziando evidenti lacune in casa quando era il Perugia ad essere chiamato a fare la partita. Chi si era illuso per la vittoria contro l’Avellino aveva colpevolmente dimenticato di sottolineare come gli irpini si fossero presentati a Perugia, con un pesante trend negativo come quello del Modena ma soprattutto, al contrario dei canarini, con un lacerante scollamento esistente all’interno della squadra, lievitato da quando  Marcolin ha sostituito Tesser in panchina e, se ce ne fosse bisogno,  ampiamente dimostrato ieri sera dal quinto pesante rovescio in sei gare; l’altro è stato un pari interno, rimediato contro il fantastico, piccolo grande Trapani di Cosmi, alla SETTIMA vittoria consecutiva, e dell’altro indimenticato ex Scognamiglio, al SETTIMO gol stagionale! Se la società, lo ripeteremo sempre, invece di difendere l’indifendibile, avesse esonerato Bisoli nel girone di andata dopo la sconfitta di Ascoli o al massimo dopo quella di Bari, quando ci sarebbe stato tempo e spazio per rimediare, molto probabilmente adesso staremmo parlando concretamente di play-off e chissà, anche di qualcosa di più prestigioso.

Danilo Tedeschini