Scrutini di fine anno: Verre alunno modello, Moscati la delusione. In generale la “classe” si comporta bene ed è laboriosa. Nota positiva anche per il “maestro” Nesta
Come accaduto negli scorsi anni, vi proponiamo gli “scrutini” di metà anno con le valutazioni giocatore per giocatore del girone d’andata.
La premessa è però questa: abbiamo cercato di farci influenzare il meno possibile dall’ultima sconcertante sconfitta di Cremona.
In fondo all’articolo ci sono poi anche i giudizi per allenatore e società.
PORTIERI
GABRIEL 6+: I 4/5 errori gravi compiuti in questo girone d’andata non sono ignorabili. Ma la colpa non è solo sua e sarebbe da ricercare in un reparto difensivo troppo fragile e, forse, in un “preparazione” non proprio all’altezza. Il Perugia, che nel nuovo millennio aveva sempre avuto una buona tradizione per quanto riguarda i portieri (Mazzantini, Kalac, Puggioni, Benassi…), ha registrato quasi costantemente delle difficoltà da quando la società ha scelto di congedarsi dall’ottimo preparatore dei numeri uno Marco Bonaiuti. Casualità? A nostro avviso no. Perché non si passa dall’essere eletti miglior portiere della B a portiere in totale difficoltà come ha dimostrato di essere Gabriel nell’ultima gara di Cremona. Ma va detto che il brasiliano ex Milan ha sfornato anche tante ottime parate e gesti tecnici degni della sua fama. Inutile andare alla ricerca di altre soluzioni nel mercato, lui rimane il portiere su cui puntare anche per il futuro. OBRIGADO
LEALI sv
PERILLI sv
DIFENSORI
GYOMBER 6+: Arrivato negli ultimi giorni di mercato, è costretto ad esordire solamente alla quarta giornata nello sfortunato match di Palermo a causa di una squalifica che si è portato dietro dalla passata stagione. Col passare delle gare prende fiducia e dimostra di essere un buon centrale per la cadetteria. Certo, le distrazioni e le difficoltà di comunicazione con i compagni di reparto non sono mancate. Ma se si esclude l’ultima sciagurata partita di Cremona, lo slovacco aveva lanciato segnali di grande crescita sotto il profilo della sicurezza e della solidità. Per lui pure un prezioso e decisivo gol valido per la vittoria casalinga col Pescara. LUCI E OMBRE
EL YAMIQ 6,5: Anche lui arrivato negli ultimissimi istanti di mercato estivo. Nell’immaginario collettivo doveva essere la classica pedina presa per completare il reparto. Poi, prima con scampoli di partite, poi con l’acquisizione della titolarità ai danni di Cremonesi, dimostra di essere un centrale roccioso, disciplinato e “tignoso” (per dirla alla perugina). Se in patria è considerato quasi alla stregua di un eroe nazionale, un motivo doveva pur esserci. LEADER
CREMONESI 6: All’inizio, quando le certezze erano ben poche, si prende sulle spalle il peso della retroguardia e la guida in una prima parte di campionato davvero difficile con un Grifo nuovo al 90% e con un tecnico tutto fuorché esperto. Mette in serie delle buone prestazioni, poi da Verona in poi arrivano degli errori di troppo e soprattutto arriva un infortunio che lo tiene fuori giusto il tempo di perdere la maglia da titolare. Rimane comunque il centrale con più esperienza in B della rosa perugina. VETERANO
MAZZOCCHI 6: Inizia a saggiare l’erba del campo con gradualità. Lentamente. Poi col passare dei mesi viene sempre più preso in considerazione da Nesta. Molto bravo nel proporsi e nell’andare al cross dal fondo, più sofferente quando c’è indietreggiare e difendere negli uno contro uno. Ma la sufficienza c’è. PENDOLINO
FALASCO 6+: Di certo non un campione nel suo ruolo. I piedi poco raffinati e la scarsa velocità lo testimoniano. Ma ogni volta che viene schierato da Nesta, lui cerca di sopperire alle sue carenze con agonismo e trucchi del mestiere, risultando anche un insidioso battitore nei calci piazzati (Padova e Crotone ne sanno qualcosa). MESTIERANTE
NGAWA 5,5: Partiamo col dire che il ragazzo è dotato di un senso di sacrificio e di generosità enorme. Non è facile essere spostati tra le due fasce ogni due per tre quando il tuo ruolo non è di certo quello di terzino. Nei momenti di difficoltà prova a mettere toppe come può, ma alcune reti sono però riconducibili alla sua responsabilità. Tra i pochi a non raggiungere la sufficienza. ADATTABILE
FELICIOLI 5,5: Nelle poche presenze collezionate fa intravedere delle buone qualità. Poi i troppi infortuni muscolari e non lo mettono k.o. per più volte. E finisce fuori dal radar di Nesta. DESAPARECIDO
SGARBI sv
CENTROCAMPISTI
BIANCO 6: Ok. Non è quel tipo di giocatore che pensavamo essere al momento del suo arrivo nell’estate 2017. Poco tecnico, bada più al sodo e a far legna. Alterna prestazioni discrete ad altre così così. Ma si comporta da vero capitano. A partire dall’ammissione di colpe nel piovoso giorno del 22 agosto durante la presentazione della squadra ai tifosi (“Abbiamo tanto da farci perdonare”). CONDOTTIERO
BORDIN 6: Spolverato solamente ad inizio dicembre per il match col Pescara causa assenza di Bianco. Sforna una prestazione di tutto rispetto per un giovanotto di 20 anni all’esordio stagionale. Riproposto da Nesta anche a Lecce, Cittadella e Cremona. Dimostra di possedere una buona tecnica di base e personalità. Forse poco incisivo quando ha avuto delle buone possibilità per andare al tiro. ALTERNATIVA
DRAGOMIR 7: Preso in estate a costo zero. Comincia da perfetto sconosciuto, ma Nesta ripone in lui da subito gran fiducia. E il classe ’99, da mezz’ala di qualità, corre, suda, lotta e fa intravedere numeri da giocatore di grande prospettiva. Va un po’ calando nelle ultime gare del 2018, ma nel complesso rappresenta una scommessa vinta. Un solo, inutile, gol messo a segno nel 4-1 di Palermo. SORPRESA
KINGSLEY 7,5: Vero piatto forte della rosa perugina. Col passare delle gare abbiamo capito perché in estate il Bologna ci ha pensato 100 volte prima di girarlo in prestito al Grifo. Ringhia su tutti gli avversari e strappa un numero incredibile di palloni. Sempre nel vivo della manovra, dà il “la” a tante azioni vincenti dei biancorossi. A tratti sembra quasi imprendibile tant’è la sua velocità di corsa palla al piede. Dimostra di essere un ottimo contropiedista. Unico neo, forse, la poca lucidità sottoporta. Un solo prezioso gol per lui in quel di Cosenza. MOTORINO
MOSCATI 5,5: Tornato a Perugia a fine giugno per la gioia di tutti. Tifosi, società e addetti ai lavori. Nella mente avevamo ancora il ragazzo in grado di fare la differenza in C e trascinare il Grifo in cadetteria. Ma la realtà ora è tutt’altra. Parte titolare, ma soprattutto causa la contemporanea esplosione di Dragomir e Kingsley, finisce per mettere le radici in panchina. Un peccato, soprattutto per chi crede alle favole con lieto fine. La sua seconda esperienza in biancorosso potrebbe terminare già a gennaio. L’errore dal dischetto col Carpi rappresenta in pieno la sua parabola. DELUSIONE
KOUAN 6,5: Chiamato in causa in poche occasioni, risponde sempre con prestazioni positive. Condisce il suo 2018 da sogno con una fantastica doppietta ai danni del Foggia. Mai domo, sembra possedere più di due polmoni. Disciplinandosi maggiormente dal punto di vista tattico, potrà diventare un giocatore di tutto rispetto. SEMPRE PRESENTE
RANOCCHIA sv
VERRE 8,5: Che dire? I 6 gol ed i 2 assist parlano da sé. Trova la sua dimensione quando viene spostato dalla regia alla trequarti. Dotato di una progressione e di una tecnica che in pochissimi possono vantare in B. Devastante quando si inserisce partendo alle spalle delle punte. Più che un centrocampista sembra esser diventato ormai un attaccante aggiunto. Un po’ come lo era un certo Giovanni Tedesco. SUPERIORE
ATTACCANTI
TERRANI sv
MUSTACCHIO 5,5: Chiamato ad interpretare un ruolo da gregario, fa quel che può come punta quando c’è da sostituire Melchiorri. Troppo macchinoso per il gioco predicato da Nesta. Quando va in campo mette sempre tanto cuore, ma non può bastare. GENEROSO
VIDO 6,5: La partenza a razzo con tre reti ai danni di Brescia e Ascoli, lo aveva identificato come punto di riferimento del Perugia. Poi, causa anche la sua giovane età, dimostra di avere ancora bisogno di crescere sotto il profilo della continuità e della personalità. A volte sembra quasi abbattersi e giocare con poca “verve”. Si prende le sue responsabilità presentandosi dal dischetto contro Brescia, Salernitana, Verona, Livorno (3 centri ed un errore). DIAMANTE GREZZO
MELCHIORRI 7: Pur non essendo una punta vecchio stampo, senza di lui il Grifo fatica oltremodo. Dialoga molto con i compagni e crea tanti spazi per gli inserimenti dei centrocampisti. Stringe i denti in più di un’occasione a causa di un ginocchio malconcio ed infiammato. Chiude questa prima parte di stagione con uno score di 3 marcature e 4 assist. FARO
HAN 5,5: Parte titolare alla prima col Brescia, ma denota una condizione fisica ed atletica tutto fuorché eccezionale. Poi subisce un pesante infortunio al ginocchio e si rivede solo l’8 dicembre contro il Lecce. Nelle ultime apparizioni del 2018, tuttavia, sembra essere un altro Han. Lento, impacciato e spesso fuori gara. Sembra la controfigura dell’attaccante ammirato nella prima metà della scorsa stagione. Il 2019 deve necessariamente essere l’anno del suo riscatto. CHI L’HA VISTO
BIANCHIMANO sv
NESTA 7: Autore di un percorso di crescita molto rapido. Impara in fretta a comportarsi da vero allenatore dando un’identità ad una squadra totalmente rinnovata. Il suo 4-3-1-2 sembra funzionare soprattutto in casa. Al Curi, infatti, il Grifo ha un ritmo da promozione diretta, mentre in trasferta ha uno score da play-out. La squadra, pur presentando alcune lacune anche per l’assenza di certe pedine, diverte e se la gioca ad armi pari con tutti. Ma soprattutto i suoi ragazzi danno l’anima in tutte le gare. E questo non può che essere lodevole. Il tecnico romano è molto apprezzato dalla società che ha puntato fortemente su di lui. Ma allora perché tarda ad arrivare questo benedetto rinnovo? Nesta aspetta di misurare le reali ambizioni del club attraverso il mercato invernale? Oppure, come sostengono i più “maligni”, avrebbe già ricevuto le rassicurazioni di una squadra di categoria superiore? Staremo a vedere. Per ora, chapeau! AMMIRAGLIO
SOCIETÀ 6,5: In estate polverizza il gruppo della passata stagione prendendosi grossi rischi in sede di mercato. La squadra viene completata solo a ridosso della partenza del campionato e, complice un “carneade” come allenatore, nelle prime gare si sono presentate delle difficoltà importanti. Complimenti a Goretti per le intuizioni Dragomir e Kingsley, ottimo il ritorno di Verre. Male invece soprattutto come è stata gestita la cessione di Di Carmine. Per il resto possiamo dire che la strategia comunicativa di Santopadre sembra non esser cambiata. E, come ribadito negli scorsi anni, a nostro avviso non è delle migliori. Ora le ambizioni del club, che velatamente o meno punta sempre ad un traguardo molto ambizioso, saranno testate dal mercato invernale. Il presidente ha promesso tre acquisti di spessore. Staremo a vedere. Va anche detto che, nonostante la sconfitta di Cremona, questo girone d’andata è stato il migliore di tutti gli anni di B dell’era Santopadre. E anche per questo sarebbe un peccato non migliorare una squadra che presenta già delle eccellenze. IL MOMENTO DELLA VERITA’
Nicolò Brillo