Scrutini di fine anno: Brignoli il migliore

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Dopo gli scrutini di metà stagione, per il Perugia è arrivato ora il momento di decretare definitivamente i promossi, i bocciati e i rimandati di una stagione nel complesso più che buona ma che non è stata coronata con la ciliegina finale. Migliore fra tutti il portiere Brignoli, che scavalca Dezi per mezzo voto.

BRIGNOLI 8: Il miglior acquisto del mercato invernale del Perugia e forse anche di tutta la cadetteria alla pari di quello messo a segno dalla Spal con Floccari. Salva il Grifo in tantissime occasioni  e permette alla banda di Bucchi di portare in cascina punti preziosi per l’obiettivo play-off. Portiere affidabile sia tra i pali che nelle uscite. L’errore con la Salernitana e qualche incertezza negli spareggi gli possono essere sicuramente perdonati. Il migliore in assoluto di tutta la rosa.

ROSATI 6: Di fatto gioca solamente metà stagione dopo il grave infortunio di La Spezia. Viene impegnato molto meno rispetto alla sua prima esperienza perugina, merito soprattutto dei suoi compagni, ma mette a nudo gravi lacune per quanto riguarda le uscite. L’arrivo di Brignoli, in questo senso, è stato importantissimo. Si ripresenta per tre occasioni nel girone di ritorno per far fronte ad un infortunio muscolare dell’ex Samp e Ternana.

ELEZAJ 5: Con il buon esordio nei quarti di Coppa Italia contro il Genoa, tutti si erano fatti un’idea abbastanza positiva sul giovane portiere albanese, ma ecco che, quando viene chiamato a sostituire in campionato contro Latina e Salernitana l’infortunato Rosati, non riesce a confermarsi. Contro i pontini sbaglia l’uscita su corner e regala l’immediato pareggio, mentre contro i campani è autore di una prova davvero deludente dove commette errori da matita blu che permettono agli avversari di andare a segno due volte. La giovane età e la poca esperienza possono influire su certe prestazioni, ma per essere un portiere di Serie B servono altre qualità. Nel girone di ritorno, con l’arrivo di Brignoli, non viene più utilizzato.

SANTOPADRE JR s.v.

VOLTA 7: La sua esperienza e le sue qualità da leader sono indispensabili per fermare i bomber presenti in Serie B. Tra partite in cui si dimostra essenziale ed altre in cui commette qualche piccolo errore, rimane una garanzia.

BELMONTE 6,5: Nel girone di ritorno non riesce a ripetersi nel ruolo di terzino destro e finisce per sbandare in quella posizione. Viene riportato al centro della difesa e si riprende. Apprezzabile la rescissione per far rientrare in lista Alhassan, dopo l’infortunio di Vercelli che lo ha messo k.o. fino a fine stagione.

MONACO 6+: La sufficienza tutto sommato è meritata. Un combattente nato che però denota qualche carenza dal punto di vista tecnico, dell’attenzione e della lucidità mentale.

MANCINI 7: La sua annata è pregiudicata da troppi infortuni ma, quando nel finale riesce finalmente a trovare continuità, dimostra di meritarsi il passaggio all’Atalanta in Serie A nella prossima stagione. Grande senso di posizione ed enormi qualità da difensore di spessore: può solamente migliorare.

DOSSENA 6: Arriva a gennaio dopo l’infortunio al ginocchio di Mancini. Esordisce alla grande in quel di Avellino e viene poi chiamato in causa altre due volte per dare una mano ad una retroguardia in difficoltà numerica. Si muove in maniera discreta.

DEL PRETE 6: Giocatore importante e fondamentale per l’economia del gioco della squadra. Ma quanti stop per problemi fisici! Gioca poco più della metà dei match stagionali. Se non fosse per il fatto che lascia più di una volta mister Bucchi senza un vero terzino di ruolo, si sarebbe meritato anche mezzo voto in più.

FAZZI 5,5: Nelle poche volte in cui viene utilizzato non mette in mostra grandi cose, anzi… Pur essendo stato preso a gennaio per un ruolo da gregario, le aspettative riposte su di lui erano sicuramente più alte anche visti i buoni trascorsi a Perugia nell’annata 2014/2015.

DI CHIARA 7: Terzino vecchio stampo, di quelli che nel calcio moderno sono sempre più merce rara. Conferma le qualità evidenziate nel girone d’andata aldilà di qualche calo fisiologico. Basta dire che è stato il Grifone più presente di tutti. Uno dei migliori del Perugia di Bucchi.

ALHASSAN 5,5: A gennaio viene messo fuori lista per la regola degli “over 18” dopo una sola presenza in Coppa Italia. Nel finale di stagione viene reintegrato dopo l’infortunio di Belmonte, ma tra i match di Spezia e Latina non dà una gran mano.

CHIOSA 6: Viene preso in estate in prestito dal Torino per essere uno dei terzini della fascia sinistra, ma dimostra di avere caratteristiche più adatte per essere schierato come centrale. L’esplosione di Di Chiara lo ha costretto alla panchina, ma si è reso utile in più di un’occasione. A gennaio avrebbe meritato la riconferma anche perchè il suo impiego sarebbe potuto risultare necessario dopo alcune mergenze (vedi le trasferte di Avellino o la partita casalinga con lo Spezia).

IMPARATO 5: Acquistato dalla Maceratese (su indicazioni di Bucchi) per essere il rincalzo di Del Prete. Il passato in Lega Pro, all’età di trenta anni, non gli permette di essere all’altezza della cadetteria. L’impegno c’è e va detto: cerca di rendersi utile come può. L’esordio con il Perugia in quel di Brescia, con annessa espulsione, non è stato però un ottimo viatico per iniziare la sua esperienza in Umbria. Se ne va al Teramo nella finestra di mercato invernale.

JOSS DIDIBA 5: Assolutamente impreparato per poter recitare anche solo un ruolo da gregario in seconda divisione. Gli errori di Salerno ne sono una prova lampante. Se ne va a Matera a farsi le ossa a metà anno, ma anche lì viene utilizzato con il contagocce.

BRIGHI 7-: Gladiatore del centrocampo. Nonostante l’età macina una quantità incredibile di kilometri. Chiaramente qualche infortunio può starci visti i suoi 37 anni, ma la sua esperienza è fondamentale per dare equilibrio alla squadra. Va a segno un paio di volte.

GNAHORE’ 6: Forse il componente della rosa più difficile da decifrare. Arrivato a gennaio per dare maggiore solidità alla mediana del Grifo, finisce per alternare prestazioni eccellenti ad altre da dimenticare (vedi l’andata dei play-off contro il Benevento). Le qualità ci sono, ma spesso si perde in un bicchier d’acqua. Sei politico.

DEZI 7,5: In calo rispetto alla prima parte di stagione, rimane però l’uomo in più della squadra di Bucchi in grado di garantire imprevedibilità e fantasia. Tanti i gol messi a segno per essere un centrocampista (ben sette). L’ingenuità di Vercelli (espulsione sciocca) e l’errore contro il Verona gli pregiudicano l’otto in pagella.

ACAMPORA 6,5: Si dimostra sin da subito un rincalzo di qualità per la formazione di Cristian Bucchi. Si adatta bene alle situazioni di emergenza, tanto che il tecnico lo promuove spesso titolare. Corridore instancabile dotato di una buona tecnica di base. Un solo gol all’attivo.

RICCI 6: Per quanto riguarda il regista di proprietà della Roma, riconfermiamo in toto il giudizio affibbiatogli a metà anno: riesce a mostrare le sue grandi doti solo ad intermittenza, steccando tempestivamente le occasioni per consacrarsi titolare. Insomma, il piedino da regista di qualità c’è, ma deve migliorare in alcune letture e nella gestione della palla. Di pregevole fattura le due reti messe a segno contro Cesena e Salernitana.

ZEBLI 7: Un voto più che positivo nonostante qualche errore di goventù in fase di impostazione. Rapidità, grande velocità d’esecuzione e tanta personalità per un ragazzo di 19 anni che ora ha fatto il grande salto nella massima serie belga. Al Grifo ha dimostrato di non possedere una grande capacità di tiro, ma per il resto è altamente affidabile.

GUBERTI 6: Il suo voto è la media tra il 6,5 del girone d’andata ed il 5,5 di quello di ritorno. Evidenzia un calo progressivo a partire da gennaio in poi. Dopo un primo scorcio di stagione più che valido, risulta essere sempre meno “in palla”, tanto che Bucchi lo relega spesso alla panchina negli ultimi mesi.

MUSTACCHIO 6,5: Visto l’importante investimento fatto su di lui nel mercato di gennaio da Santopadre e i suoi dirigenti, era lecito immaginarsi un esterno devastante per la categoria. Percarità, ha sicuramente fatto grandi cose, ma in alcune partite è risultato un assente ingiustificato. Sempre tra gli ultimi ad ammainare bandiera.

NICASTRO 7: Poco da dire: gol pesantissimi e cuore infinito. Nella seconda parte di stagione viene schierato anche quando la condizione fisica non è proprio al top. Il gol alla Ternana nel derby di febbraio lo consegna di diritto negli annali della storia biancorossa.

TERRANI 6: Ombre e luci per il classe ’94 approdato a Perugia a gennaio dopo l’esperienza con la Lucchese. Dimostra di essere dotato di una buona velocità e di un buon dribbling. Mette a segno un paio di gol anche se in certe circostanze avrebbe potuto fare meglio. Lo specchio della sua (metà) stagione con il Grifo sono le semifinali play-off: il migliore nell’andata di Benevento, tra i peggiori invece al ritorno al Curi. C’è da lavorare, ma già il prossimo anno sarà sicuramente più incisivo e decisivo.

DI NOLFO 6: Bucchi gli dà molta fiducia nella primissima parte di stagione e lui lo ripaga con buone prestazioni. Va sempre tenuto conto del fatto che siamo di fronte ad un esordiente assoluto tra i professionisti. Torna titolare nel match del Curi contro lo Spezia dove è tra i migliori. Promettente.

DI CARMINE 7: Il sette è ampiamente meritato: 13 gol, anche se alcuni incentrati in un numero ristretto di squadre, parlano da soli. Chiaramente, non essendo una vera e propria punta, va spesso in sofferenza quando i difensori avversari gli trovano le misure. Per poter scardinare i muri eretti da numerose compagini della cadetteria, servirebbero altre caratteristiche, ma a Di Carmine si può imputare poco, considerando anche che è stato costretto ai box per un lungo infortunio.

FORTE 6: Dopo le prime partite in maglia biancorossa in cui mette a segno tre marcature, ci si sarebbe aspettato un maggiore apporto in termini realizzativi, anche se va detto che viene troppo spesso relegato alla panchina anche nelle giornate ‘no’ di Di Carmine. Le potenzialità ci sono, ma il salto dalla Lega Pro alla Serie B ha pesato forse più del dovuto.

ZAPATA 5: Rimane sui livelli della stagione ‘bisoliana’ senza combinare un granché. Dimostra ancora di non saper essere incisivo e a gennaio fa ritorno in Colombia.

BUONAIUTO 5: Il suo giudizio è uguale a quello di Zapata. Il salto dalla Lega Pro alla Serie B si è fatto sentire più del dovuto. Nonostante le tante occasioni per mettersi in mostra, dà l’idea di essere ancora acerbo per poter mostrare qualcosa di realmente valido in zona d’attacco. Seconda metà di stagione in prestito al Latina dove alterna cose buone ad altre meno buone: vedremo se in estate sarà confermato nella rosa biancorossa.

DROLE’ 6,5: Ancora nel ragazzo manca un certo senso tattico e maggiore dialogo con i compagni per esprimere tutte le sue grandi potenzialità di velocista, ma mezzo voto in più gli va dato quantomeno per i problemi fisici accusati in estate e brillantemente superati. A gennaio se ne va in Turchia all’Antalyaspor con la formula del prestito oneroso: quà sigla il primo gol proprio nell’ultima di campionato. Vedremo se i turchi decideranno di far valere il diritto di riscatto.

BIANCHI 6: Appena la sufficienza per un attaccante che forse non ha avuto le chance che avrebbe meritato per la professionalità e l’impegno mostrato. Comunque quattro reti tra campionato e Coppa Italia. A gennaio si svincola dal Perugia dopo un trattamento non certo dei migliori avuto dalla società biancorossa.

DA SILVA s.v.

TRAORE’ s.v.

BUCCHI 7,5: Aldilà di alcune critiche che gli vengono mosse per quanto riguarda la lettura in corso di alcune partite, riteniamo che il tecnico ex Maceratese abbia svolto un lavoro più che apprezzabile andando ben oltre le aspettative di inizio campionato. Riesce a raggiungere il quarto posto anche per un livello più basso rispetto alla media degli scorsi anni delle pretendenti ai play-off, ma va detto anche che la rosa a sua disposizione, pur essendo dotata di elementi di qualità, era colpevolmente sprovvista di un metronomo di qualità ed esperienza e di un attaccante che facesse veramente la differenza in area di rigore. Bucchi aveva dato precise indicazioni a gennaio per colmare queste due “mancanze”, ma non è stato accontentato per come avrebbe voluto.

SOCIETA’ 6+: Ottima la scelta della guida tecnica e le mosse in sede di mercato estivo (l’annata di Bisoli ha insegnato molto). Poco chiara e criticabile la gestione di un giocatore di spessore come Rolando Bianchi. La rosa a disposizione di Bucchi è adeguata per il raggiungimento degli spareggi, ma non per l’accesso alla A. In questo senso le pressioni verso tecnico e squadra, all’indomani di alcune prestazioni poco esaltanti, appaiono un po’ ingenerose. Bucchi potrà anche aver sbagliato in alcune circostanze, ma sarebbe bastato investire qualcosa in più per una punta di categoria per poter magari ambire ad un finale di stagione più dolce.

Nicolò Brillo