Serse Cosmi “best moments”

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Serse Cosmi “best moments”. Viaggio nel tempo alla ricerca delle frasi e delle gesta che hanno reso l’uomo del fiume tecnico stimato e personaggio nazionale

 

Serse Cosmi al Perugia non ha lasciato un segno tangibile solo attraverso i risultati ed il gioco praticato dalla sua squadra, ma anche attraverso dichiarazioni e gesta che lo hanno reso un personaggio nazional-popolare tra il 2000 ed il 2004. Attraverso più punti andiamo a rispolverare tante sfaccettature del tecnico ponteggiano tornato al Grifo dopo 16 anni. Emergeranno così tutti i lati del suo carattere e del suo modo di essere, sanguigno, passionale, profondo, riflessivo e talvolta anche un po’ eccessivo.

1 – IL COSMI “CAPO-POPOLO”

Il tecnico ponteggiano non trascura affatto il rapporto e l’umore della tifoseria. Lo dimostrò da subito all’esordio in Serie A sulla panchina biancorossa nel tribolato 1-1 casalingo contro il Lecce in un clima di diffidenza generale e pessimismo verso la squadra costruita dalla famiglia Gaucci dopo l’annata “mazzoniana”.

“Questo clima non va bene – dichiara Cosmi nel post-gara – Bisogna fare qualcosa. Io e la squadra ci troviamo tra due fuochi: da una parte la società che mi ha concesso grande fiducia e che mi ha allungato il contratto, dall’altra ci sono i tifosi, e sapete cosa ci lega da sempre, conoscete i miei sentimenti, vorrei pubblico e dirigenza insieme, non posso essere di quà e di là. Nel grande Perugia tutti remavano dalla stessa parte. Ditemi voi se devo avere un impatto così difficile con la mia prima serie A nella mia città”.

2 – IL COSMI IRONICO

L’immagine di Cosmi è nota anche per la sua ironia che viene fuori al momento opportuno per stemperare situazioni tese o emotivamente molto cariche. Prima della storica vittoria di San Siro per 1-2 contro il Milan (alla prima stagione al capezzale del Grifo), Cosmi dichiarò:

“Beh, il panettone, quando cominciai, sembrava lontano. Allora ero più preoccupato ad arrivare alle ‘fave dei morti’. Diciamo che ora, il panettone, l’ho mangiato e digerito”.

3 – IL COSMI GENUINO

In una delle tante epiche sfide al “Tardini” contro il Parma, Serse Cosmi ebbe la “colpa” di aver oscurato con una mano, in un momento di trance agonistica, una delle tante telecamere. La sua risposta non si fece attendere:

“Ho avuto la colpa di profanare un oggetto sacro. Se avessi spinto una vecchietta fuori dallo stadio nessuno avrebbe detto niente, ma se si tocca la telecamere si che è grave”.

4  – IL CUORE DI SERSE

In occasione di un’opera di beneficenza verso il comitato per la vita “Daniele Chianelli” arrivò una profonda e condivisibilissima considerazione dell’allenatore perugino:

“Sarebbe importante che i calciatori, che sono dei privilegiati e non solo economicamente, partecipassero ad iniziative di solidarietà. Prima delle passerelle di moda dovrebbero visitare le corsie degli ospedali. Da quando ho avuto l’occasione di allenare in A, mi rendo conto che la mia presenza e quella dei miei calciatori può aiutare chi soffre o vive situazioni di disagio”.

Frasi forse retoriche ma mai troppo scontate che fotografano molto bene l’umanità del tecnico.

5 – IL COSMI SCRITTORE

Come tutti forse ben sanno, Serse Cosmi, durante la sua militanza a Perugia, scrisse una sorta di autobiografia con la collaborazione del giornalista Enzo Bucchioni. Il titolo di tale libro? Facile, “L’uomo del fiume”.

6 – IL COSMI TIFOSO

Nei suoi momenti di rabbia per una sconfitta magari favorita, a suo pensiero, da qualche torto arbitrale, arrivavano sfoghi singolari forse più confacenti ad un tifoso medio che ad un tecnico di A. Ma tant’è, anche perchè hanno strappato più di un sorriso e vengono ricordati ancora oggi non solo dai tifosi perugini. Due episodi su tutti. In un Perugia-Juventus terminato 0-1 per i bianconeri arrivò un bonario “ladri!” all’indirizzo della formazione avversaria. Gesto del quale il tecnico si pentì immediatamente chiedendo scusa nel post-gara. Poi il più celebre “Forza Roma!” (non sono certo un mistero le sue simpatie giallorosse), proferito energicamente durante l’uscita dal terreno di gioco per espulsione all’indirizzo dei gradoni di fede laziale nel Lazio-Perugia 3-1 della stagione 2003-2004.  Il motivo dell’allontanamento dalla panchina? Un mezzo parapiglia con alcuni giocatori avversari in cui forse è volata qualche parola di troppo in un match dall’alto contenuto nervoso e agonistico.

7 – IL COSMI TRIONFANTE

Rimarrano alla storia le sue dichiarazioni dopo la conquista dell’Intertoto nel 2003 ai danni dei tedeschi del Wolfsburg. Dichiarazioni arrivate in un’intervista ai microfoni di Umbria TV durante la quale si guadagnò anche un bel gavettone dai propri giocatori.

“Vorrei che tutti provassero quello che sto provando io, e forse non mi rendo ancora pienamente conto di quello che abbiamo fatto. Entriamo in Coppa Uefa a testa alta, basta guardare i numeri. Per questo confesso che per me, che sono nato col mito del Perugia dei Miracoli, questa è la vittoria della vita”.

8 – “CROZZACOSMI”

A rendere ancora più celebre la figura di Serse Cosmi in tutta Italia fu anche l’imitazione del comico Maurizio Crozza, andata in scena a più riprese all’interno del celebre programma “Mai dire gol”. L’accento perugino improvvisato dal genovese Crozza è forse rivedibile, ma le risate sono assicurate con alcune frasi diventate cult (“Magari non ironizzerei…”, “…ti spezzo una gamba…”). Ad uno di questi sketch partecipò lo stesso Serse Cosmi (quello vero) che si concesse con grande senso di autoironia alle battute del comico ligure e della Gialappa’s. Per i più giovani riproponiamo il simpatico “siparietto”.

Nicolò Brillo