A Terni un brutto Grifo, ma che goduria!

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A Terni un brutto Grifo, ma che goduria! L’analisi del derby fatta dal punto di vista del tifoso. Sgarbo al Comune di Perugia

 

Ho il grosso dilemma di come affrontare la disamina della straregionale.

Se affrontarla d’istinto con la pancia; ovvero razionalmente con il cervello.

Dato che prima di tutto sono un tifoso del Grifo, inizio dall’istinto.

E l’istinto mi dice che anche solo un pareggio, ma a Terni e soprattutto così maturato è una vera GODURIA.

I Ternani ci avevano fatto la bocca.

Ormai sentivano la “storica” vittoria con il Grifo – dopo più di un decennio – già saldamente in pugno.

Non solo il Grifo non riusciva ad essere incisivo per pareggiare, ma soprattutto dopo l’espulsione di Volta, la partita per loro era già finita ed assaporavano le feste, cortei, cori per la città, il dileggio dei “Peruggini”.

Ed invece nisba!

Hanno provato sulla loro pelle l’intramontabile aforisma di Boskov che la partita finisce solo “quando arbitro fischia”.

Sicuramente il compianto Santilli avrebbe utilizzato la stessa frase che utilizzò per la Fiorentina (“se l’è presa nel…”) anche per l’Unicusano T., per questo pareggio su rigore al 93mo che li ha privati di una vittoria che si sentivano già in tasca.

Pareggio che ha ammutolito il Liberati e strozzato i cori nelle gole dei tifosi ternani.

Ed il “mai ‘na ggioja” continuerà ad essere l’inno non ufficiale dei rossoverdi, mentre noi continuiamo a godercela.

Passando al raziocinio, mi pare che stavolta il miracolo di S. Rita non sia stato nel resuscitare il gioco del Grifo – come la settimana scorsa – ma solo nel pareggio insperatamente raggiunto.

Un punto in ogni caso prezioso.

La partita non è stata bella, ma difficilmente un derby – se di derby ancora si può parlare – è una bella partita, essendo alta la posta in gioco: ben più dei 3 punti in palio.

Il Perugia sceso in campo al Liberati, però, sembrava tornato quello di Venezia e non si può negare che l’Unicusano T. abbia fatto di più dei Grifoni e meritasse i 3 punti.

La maggiore responsabile della scialba prova del Perugia a Terni ritengo essere la formazione schierata da Breda.

Nonostante egli abbia confermato il modulo 4-3-1-2 stravincente col Carpi, quando ho visto che la formazione presentava sulle fasce Zanon e Del Prete, con l’ottimo Belmonte tornato al centro della difesa al posto di Monaco e l’altrettanto ottimo Pajac in panchina, per poco non cado dalla sedia.

Ed ho sospettato – come tanti, suppongo – che Breda avesse scelto proprio la trasferta a Terni per altri arditi esperimenti.

Zanon, infatti, ritengo che sia uno di quei giocatori che – come ho scritto la settimana scorsa – debbano essere impiegati poco e solo in caso di emergenza (sicuramente da sostituire nel mercato di Gennaio).

Mentre schierare titolare Del Prete al rientro da un lungo infortunio, l’ho trovato ardito, al limite dell’incoscienza.

Ed infatti tutte le azioni più pericolose dei rossoverdi sono passate dalla fascia di Zanon, mentre Del Prete si è notato essere in campo solo per il fallo da rigore, su cui – però – ritengo non abbia responsabilità.

Ma poi come si fa a tenere fuori Pajac, attualmente il miglior esterno del Grifo?

Anche le scelte in attacco non mi hanno convinto, tant’è che in 95 minuti abbiamo fatto solo un paio di tiri in porta e solo nel finale, quando dovevamo rimontare.

Se questo Di Carmine è giustamente inamovibile, con quel campo pesante al posto di Breda avrei valutato di affiancargli un giocatore potente come Cerri (cosa fatta solo nel secondo tempo).

E se proprio non si voleva rinunciare ad Han, magari arretrarlo dietro le punte (anche se Han lontano dalla porta ritengo abbia poco senso).

Ovvero sostituirlo con un centrocampista offensivo, come è stato fatto nel secondo tempo con l’innesto di Terrani che si è procurato il rigore del pareggio.

Poi, però, le scelte di Breda – quantomeno in difesa – hanno acquistato un senso, quando abbiamo scoperto che Monaco e Dossena erano malati, Pajac non al 100% e che la difesa schierata dal Mister era stata imposta dall’infermeria.

Sicuramente, però, Goretti e Pizzimenti ne dovranno tener conto nel mercato di Gennaio.

La nota positiva è stato lo spirito messo in campo dal Grifo, soprattutto dopo l’espulsione di Volta.

Nonostante gli evidenti limiti – acuiti dall’inferiorità numerica – i biancorossi hanno provato in tutti i modi a pareggiare ed addirittura a vincere, invece di limitarsi a mantenere il pareggio faticosamente raggiunto.

Voglio concludere con due fatti.

Innanzitutto, voglio tornare sull’assenza dei ns. tifosi organizzati.

Non certo per le motivazioni, che ho già sviscerato e condiviso fin dal comunicato di settembre.

Ma perché – forse – ora qualcuno ha finalmente capito quant’è difficile, complicato e di grande responsabilità organizzare una trasferta.

E magari qualcuno capirà che forse i “freghi” – anche per questo – non sono da criticare, ma da ringraziare.

Non solo per il tifo sempre incessante per il Grifo, ma anche per tutte le responsabilità che si assumono – che spesso pagano care – per organizzare le trasferte e permettere a tutti di aggregarsi e seguire la squadra.

Mi piacerebbe vedere – tra tutti quelli che in questi giorni hanno fortemente criticato la posizione dei Gruppi – quanti andranno a Udine o a Salerno…

Infine voglio segnalare lo “sgarbo” che hanno subito i rappresentanti istituzionali di Perugia: l’Assessore Fioroni ed il Presidente del Consiglio Comunale Varasano.

Essi, infatti, sono stati “confinati” da soli in Tribuna laterale e non in quella centrale dov’erano i loro omologhi di Terni.

Il fatto si commenta da solo.

Il Presidente Santopadre ed il Comune di Perugia – che sanno come si sta al mondo – non l’avrebbero mai fatto.

Sono sicuro che nella partita di ritorno al Curi, i rappresentati istituzionali di Terni saranno ospitati con tutti gli onori e come sempre in Tribuna VIP, perché noi – anche in questo – siamo diversi da loro.

Al di là della soddisfazione per la delusione procurata ai Ternani, ora rimangono 36 punti da fare.

E speriamo che lunedì sera i punti rimanenti siano 33.

Forza Grifo.

Avv. Gian Luca Laurenzi