Tre punti che pesano tantissimo in chiave playoff

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Una vittoria immeritata quanto fondamentale quella che il Perugia ha conseguito sul sintetico di Novara ma si sa che, soprattutto in questo concitatissimo finale di campionato, i tre punti non hanno odore e pesano tantissimo. E’ innegabile, infatti, che il signor Illuzzi e il suo assistente, con le loro contestate decisioni abbiano dato una grossa mano a Brighi e compagni che, comunque, dopo settanta minuti di apatia, più che di sofferenza, sono usciti fuori bene nel finale, segnando con Dezi e sfiorando la rete in un altro paio di occasioni. Alla fine il successo del “Piola”, insieme a quello del Cittadella sul Carpi, unito al passo falso del Frosinone a Terni, scaccia forse definitivamente l’incubo di una terza promozione diretta e del conseguente annullamento dei play-off che avrebbe rappresentato un’atroce beffa, non solo per i grifoni ma per tutte le squadre in lotta per il terzo posto al sole. La vittoria di Novara fa guadagnare una posizione in classifica al Perugia, che scavalca il Benevento raggiungendo il quinto posto ad una lunghezza dal Cittadella che ora guida il gruppetto degli inseguitori, sensibilmente sgranatosi, con le sole Benevento e Spezia rimaste in scia. Si staccano invece Entella, Carpi  Bari e Novara, tutte e quattro sconfitte, che, probabilmente, si giocheranno, insieme alla rinvenuta Salernitana, l’ultimo posto a disposizione della griglia play-off, l’ottavo, nelle ultime cinque giornate.  Ma il sofferto successo del “Piola”, oltre che per la classifica, potrebbe rivelarsi fondamentale per le teste dei giocatori e, conseguentemente per il loro morale e la loro autostima. I  venti minuti finali contro il Novara hanno infatti dimostrato che gli ultimi deludenti risultati del Grifo non dipendevano da un netto calo fisico ma più probabilmente da un problema di testa. Più che il turn over quasi obbligato dalla squalifica di Belmonte, dagli infortuni dell’ultimo momento di Volta e Di Carmine e dalle non perfette condizioni fisiche di Dezi, hanno infatti sicuramente inciso sul risultato, per l’ennesima volta, gli indovinati cambi di Bucchi dopo un’ora di gioco, con gli ingressi del vivacissimo Terrani e di Dezi, rivelatosi poi il match-winner dell’incontro, in luogo degli spenti Nicastro e Acampora. Sugli scudi anche il reparto difensivo, schierato a tre dall’ex mister della Maceratese, con il giovane Mancini sugli scudi, inseme ad un ritrovato Monaco e a Di Chiara che sta ormai adattandosi al meglio in questo inedito ruolo, davanti al solito baluardo Brignoli. Insomma, al di là di tutto, una bella iniezione di fiducia per i grifoni che, tra soli tre giorni, riceveranno la visita del Verona, la squadra favorita del torneo prima del suo inizio e che, grazie alle ultime due vittorie, quella casalinga col Cittadella ma, soprattutto, quella di oggi a Bari, è tornata prepotentemente in lizza per la promozione diretta, con il suo secondo posto assoluto dietro  la capolista Spal, che grazie agli otto punti di vantaggio sul Frosinone, terzo, a cinque giornate dalla fine, può cominciare ad organizzare la meritata festa promozione. Ci vorrà il miglior Perugia per riuscire a cogliere l’intera posta contro la “corazzata” gialloblu, che al  “Curi” sarà comunque priva del difensore centrale Ferrari e dell’attaccante esterno Siligardi, il primo espulso e l’altro, in diffida, ammonito a Bari, con il tecnico Pecchia, espulso, che potrebbe, anch’egli, essere squalificato. Un Perugia che, per avere la meglio, dovrà necessariamente tornare sui livelli di gioco della vittoriosa partita contro il Benevento di un mese e mezzo fa, prima che la rinunciataria partita di Carpi e, soprattutto, i due gol inopinatamente subiti dal Pisa al “Curi”, bloccassero mentalmente la formazione di Bucchi.

Danilo Tedeschini