Un Grifo di carattere che “vede” il quarto posto

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Nel magico sabato di fine Aprile, nel quale la squadra di volley della nostra città, la Sir, ha conquistato l’ambita finalissima di Champions League, battendo al “PalaLottomatica” dell’Eur la favorita Lube Civitanova, trascinata dal tifo degli oltre cinquemila “Sirmaniaci” perugini presenti (oggi per la finalissima contro i “mostri” del Kazan se ne attendono addirittura ottomila, un vero esodo biblico che a Perugia non si verificava dallo spareggio promozione in A, vinto dal Perugia di Gaucci a Reggio Emilia col Torino di ben diciannove anni fa), anche il Perugia Calcio ha fatto in pieno la sua parte, andando ad espugnare Il “Silvio Piola” di Vercelli. Evidentemente il nome di uno dei più grandi attaccanti italiani della storia, appunto Piola, porta bene al Perugia che, soltanto otto giorni prima, aveva violato anche l’altro stadio che porta il suo nome, quello di Novara, con l’identico punteggio di uno a zero. E, come quella colta nella vicina Novara, anche la vittoria di Vercelli è arrivata al termine di una gara tirata e ancor più sofferta, visto che i grifoni hanno dovuto difendere il gol del vantaggio, colto da un impeccabile Mancini, sempre più autoritario a dispetto della giovane età, in dieci contro undici per quasi tutta la ripresa a causa del “rosso” diretto rimediato da Dezi.  Una gara nella quale i grifoni hanno tirato fuori quel carattere, che a volte era sembrato mancare, necessario per ambire a traguardi importantissimi, con il solito Brignoli che ancora una volta ha dimostrato tutta la sua bravura dentro e fuori dai suoi pali. I tre punti di Vercelli, anche grazie alla concomitante sconfitta casalinga del Cittadella col  Cesena, lanciano i grifoni al quarto posto assoluto del torneo, con tre punti di vantaggio sulla quinta (due se il Benevento vincerà il derby casalingo di domani con l’Avellino), un vantaggio importante a tre giornate dalla fine del campionato. Ma quel che più conta è che il Perugia è rimasto l’unico baluardo a difesa della disputa dei play-off perché, al momento, in caso di successo di Frosinone e Verona domani sera, sarebbe l’unica squadra a rimanere dentro il perimetro di nove punti (sarebbero otto), utile ad evitare la terza promozione diretta. Se poi scaligeri e ciocari non dovessero fare bottino pieno domani, tanto meglio. Mercoledì avevamo scritto che, per blindare il quarto posto e la disputa dei play-off, ai grifoni occorrevano tre vittorie nelle ultime quattro gare, a meno di un improbabile “pieno” di Verona e Frosinone, in quel caso ne servirebbero quattro. Bene, la prima è andata felicemente in porto e ora ne occorrono altre due, a cominciare dal delicato scontro diretto casalingo con lo Spezia di venerdì sera. Delicato per almeno tre motivi: il primo è che il rendimento casalingo del Perugia non è brillante come quello esterno, fin qui condizionato dai troppi pareggi, dieci, oltre a due sconfitte, in diciannove gare. Il secondo è che lo Spezia ha assolutamente bisogno di punti perché un’eventuale sconfitta, unita alle eventuali vittorie del Frosinone, spedirebbe i liguri fuori da quel perimetro di quattordici punti di differenza tra la terza e l’ottava, escludendoli automaticamente dagli spareggi che, in quel caso, se si facessero, si disputerebbero a cinque, se non a quattro (anche il Carpi è nelle medesime condizioni dello Spezia). Il terzo, infine, è che il bravissimo mister Bucchi dovrà fare a meno degli squalificati  Brighi, Di Chiara e Dezi e, quasi certamente anche di Belmonte, uscito anzitempo dal sintetico di  Vercelli per un infortunio muscolare, mentre saranno da valutare le condizioni fisiche dei cinque infortunati che non hanno partecipato alla trasferta piemontese, Fazzi, Volta, Monaco, Nicastro e Di Carmine. Una vera e propria emergenza, insomma!

Danilo Tedeschini