Un Perugia sugli scudi nell’uscita amichevole contro il Carpi

1238
 

Terza amichevole del pre-campionato e prima gara da allenatore al “Renato Curi” per Bucchi. Difficile tracciare un primo bilancio ben definito dopo la sfida a reti bianche contro il Carpi di Castori, ma qualche indicazione si è vista. Il modulo di riferimento, o quantomeno di partenza, rimane il 4-2-3-1: la prima differenza rispetto al Grifo della scorsa stagione è lo schieramento dei quattro di difesa, molto più alti e spesso quasi a ridosso della linea di metà campo. Rosati, Belmonte e Volta rimangono delle garanzie nonostante qualche piccola sbavatura che ci può stare. Sulla corsia di destra, nel giorno del suo addio al calcio, Comotto ha dimostrato di saperci ancora fare, evidenziando una condizione fisica davvero invidiabile. Chapeau. Sulla corsia opposta Chiosa si è limitato a contenere le scorribande degli emiliani senza riuscire a proporsi in fase offensiva: prestazione sufficiente ma da rivedere. Nel secondo tempo, a causa dell’assenza di Del Prete, Raffaele Imparato ha dato subito la sensazione di essere più che un buon rincalzo: tanta spinta e propulsione sulla fascia senza dimenticare i compiti difensivi. Brighi ha fatto subito capire di che pasta è fatto, con scambi e giocate da centrocampista di grande esperienza qual’è; anche il giovane Ricci è sembrato già in forma campionato e da lui è lecito aspettarsi qualche giocata di qualità visto l’estro del quale è dotato. La nota più positiva in assoluto è Bonaiuto, esterno d’attacco che ha dato prova di grande personalità (passa per i suoi piedi l’occasione più nitida per portarsi in vantaggio, ma il palo gli dice di no). Anche Guberti pare aver ritrovato una condizione fisica e mentale davvero ottimale. Non convince invece la posizione da trequartista di Di Carmine: l’attaccante fatica a posizionarsi alle spalle di Rolando Bianchi e non riesce mai a trovare le giuste misure. Sporadicamente, nel corso del primo tempo, grazie ai movimenti di Bianchi, Samuel di Carmine è riuscito ad avanzare di qualche metro e ad avvicinarsi alla porta avversaria: che quaesto 4-2-3-1 possa trasformarsi in un 4-4-2 ben collaudato? Tra i più giovani da segnalare le buone prove del secondo portiere Elezaj (che ha evitato il patatrack) e quelle di Di Nolfo  e Zebli. Il clima afoso e i carichi della preparazione si sono fatti sentire eccome, sia da una parte che dall’altra; ancora difficile notare la mano di Bucchi dopo solo due settimane di lavoro, ma le condizioni per far bene, magari con un paio di innesti a centrocampo ed un giocatore che possa garantire maggiore “pesantezza” in attacco, ci sono tutte. Già nella prossima amichevole contro la Spal si potranno trarre conclusioni più approfondite ed avere maggiori spunti sui quali riflettere. Per il momento va bene così: si riparte dalla grande solidità difensiva che ha contraddistinto il Perugia nella scorsa stagione.

Fonte foto: www.carpifc.com

Nicolò Brillo