Un punto dolce con un sottile retrogusto amarognolo

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Un punto dolce con un sottile retrogusto amarognolo. Buona prestazione del Perugia in casa del ‘temibile’ Cittadella, ma al di là del pareggio resta qualche neo

 

Il terzo pareggio consecutivo, conquistato sul campo del quotato Cittadella, squadra formata da giocatori dal valore non eccelso, ma da anni ambasciatrice del bel gioco e stabilmente presente nelle zone alte della classifica grazie alla bravura del suo allenatore Roberto Venturato, è il tipico punto dal sapore dolce ma con un sottile retrogusto amarognolo.

E’ indubbio, infatti, che anche al “Tombolato” i grifoni abbiano sfoderato un’altra bella prova sul piano del gioco, sagacemente guidati da mister Nesta che, partita dopo partita, si sta dimostrando un allenatore vero. Il tecnico romano ha studiato molto bene l’avversario in settimana e ha saputo cogliere i pochi punti deboli della squadra veneta, come la difesa molto alta, impostando la partita su rapide ripartenze che hanno permesso ai grifoni di andare in gol due volte e di andarci molto vicino in almeno altre due circostanze.

Ha riproposto in mezzo al campo il trio “ye-ye”, reinserendo il bravo Bordin a fianco dello scatenato Kingsley e del sempre più emergente Dragomir e il giovanissimo reparto centrale ha dimostato di essere attualmente uno dei più forti della categoria.

Il sapore amarognolo del pareggio di Cittadella scaturisce invece dal non essere stati in grado, ancora una volta, di mantenere per due volte il vantaggio e portare a casa un successo che avrebbe lanciato in orbita i grifoni.

E qui, sul banco degli imputati è chiamato il reparto difensivo che, quando le squadre avversarie aumentano i ritmi, soffre terribilmente e, nonostante anche a Cittadella Gabriel abbia sfoderato un paio di grandi interventi, finisce per subire le reti avversarie.

E il nostro concetto è inesorabilmente confermato dai numeri che, se da una parte vedono il Perugia nella classifica dei gol subiti al dodicesimo posto, con ventidue reti al passivo, lo vedono purtroppo occupare il penultimo posto, davanti solo al colabrodo Padova, in quella delle gare esterne, dove il Grifo ha subito ben sedici reti in nove gare, quasi due gol a partita. In trasferta infatti, dove le squadre avversarie attaccano di più, il Perugia ha colto solo una vittoria, a Livorno, contro l’allora ultima in classifica allenata da Lucarelli (con Breda i labronici hanno sistemato la difesa e chissà come sarebbe andata a finire se li avessimo incontrati ora), avendo dovuto segnare ben tre gol per portare a casa il risultato pieno. Poi solo quattro pareggi nelle altre otto trasferte, un bottino che contrasta decisamente con il buon ruolino di marcia casalingo e che mette a nudo le difficoltà della difesa quando viene attaccata.

Anche in casa, d’altronde, il Perugia non riesce spesso a mantenere il vantaggio, è successo con lo Spezia, con il Crotone e con il Pescara, e due volte col Padova, cinque volte in sette gare. Inizialmente sembrava la scarsa prolificità degli attaccanti il punto debole della squadra ma la crescita esponenziale di Verre come trequartista col vizio del gol, a Cittadella è arrivato il suo sesto sigillo, sembra avere per il momento decisamente sopperito a questa lacuna mentre in corso d’opera è emerso che è  proprio il rendimento difensivo a penalizzare più del dovuto la classifica dei grifoni, al momento usciti, a causa dello scontro diretto perso con la coinquilina Salenitana, dalla griglia playoff.

C’è il tempo (e il mercato) per migliorare, in una stagione che vede un campionato cadetto sempre più equilibrato in basso, con i pareggi che la fanno da padrone e con nessuna squadra che sembra staccarsi dalle altre. Sarebbe un peccato non approfittarne per cui un po’ più di attenzione, meno frenesia e un mercato di spessore potrebbero far decollare il Perugia. Chiudiamo con Vido. Il ragazzo è tecnicamente forte, ha dei piedi educati ma non può mangiarsi per troppa sicurezza gol fatti come a Cittadella, non è la prima volta, per poi sparire letteralmente dalla partita.

Prenda esempio dal suo più esperto compagno di reparto Melchiorri che, anche se non segna molto, in campo è generosissimo e che anche ieri ha provocato l’autorete del secondo gol pressando molto bene il difensore del Cittadella sul cross di Kingsley. Giovedì si torna in campo al “Curi” contro il Foggia, la vittoria, dopo tre pareggi, è d’obbligo ma non sarà certo una passeggiata.

I satanelli avrebbero solo tre punti in meno dei grifoni, al netto della penalizzazione e se dietro subiscono molto, davanti, al contrario, segnano tanto per cui vietato sottovalutarli. Per vincere occorrerà, come predica Nesta, molta più attenzione e meno frenesia. Nel frattempo, Buon Natale a tutti!

Danilo Tedeschini