Una bella vittoria che non “riavvicina” ai play-off

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Al termine della vittoriosa gara con l’Avellino la soddisfazione per la bella vittoria meritatamente ottenuta contro i “lupi” irpini, apparsi al “Curi” decisamente “spelacchiati” e malridotti, alla luce del loro fallimentare “score” dell‘ultimo mese di un solo pari e ben quattro sconfitte, è stata in parte attenuata dall’ascoltare il bravo Francesco Bircolotti, speacker dello stadio, che recitava dagli altoparlanti i risultati delle squadre che si trovano da tempo all’interno della griglia play-off, purtroppo tutte vittoriose in questo trentaseiesimo turno. Con il risultato che il pesante distacco dalle due settime, questa settimana il Novara e l’Entella, è rimasto di sei punti effettivi, sette, se si considera la negativa classifica avulsa dei grifoni, a sole sei giornate dalla fine, non solo dalle due settime ma anche dalle altre cinque formazioni in lotta per i sei posti al sole. Gara, quella contro gli irpini, subito in discesa per i grifoni, scesi finalmente in campo con il piglio giusto, grazie al bel gol confezionato e regalato dalla premiata ditta Ardemagni-Aguirre, coppia di attaccanti ben assortita, assistita dal prezioso lavoro sulla fasce di Guberti, poi uscito per infortunio e di Fabinho. A centrocampo molto positivo Zebli mentre appare ancora lontano dalla migliore condizione Rizzo. In difesa, ottima la prova di Belmonte, autore del bel colpo di testa del raddoppio e di Rosati, riscattatosi dalle ultime incertezze con un paio di grandi interventi salva risultato sull’uno a zero. Insomma uno dei Perugia migliori, tutto sommato, visti quest’anno al “Curi”, anche se l’avversario non era certo dei più tosti, con una difesa già poco impenetrabile di suo, diventata un’autentica banda del buco, otto reti subite in quattro partite, dopo l’inspiegabile esonero di Tesser da parte del presidente irpino Taccone e l’avvento di Marcolin sulla panchina biancoverde. Ora Il Perugia, da qui alla fine, dovrà affrontare due partite casalinghe e ben quattro trasferte e, per tenere in vita le residue speranze di agganciare per il rotto della cuffia l’ottavo posto e i play-off, occorrerà vincere almeno cinque delle sei gare rimaste, visto che quota sessantacinque, raggiungibile con quattro vittorie e due pareggi, sembrerebbe non essere al momento sufficiente. E allora la prossima doppia trasferta consecutiva, quella di Modena tra due giorni e quella di Novara nel prossimo “Monday Night” del giorno della Liberazione, saranno decisive. Infatti, solo riuscendo a fare bottino pieno in queste due gare esterne, fondamentale soprattutto lo scontro diretto di Novara, il distacco potrebbe scendere a due, tre lunghezze e, con quattro partite da giocare, si potrebbero concretamente riaprire i giochi. Martedì sera si comincia con quella di Modena, una gara non facile come la terzultima posizione, in condominio con la Salernitana, occupata al momento dai canarini, potrebbe far pensare. La squadra di Bergodi, che da qualche giornata ha sostituito Crespo sulla panchina, non subisce molte reti e, molto probabilmente potrebbe aspettare il Perugia, accontentandosi anche di un solo punto che muoverebbe, comunque, la classifica, pronta magari a colpire con qualche ripartenza, atteggiamento che la squadra di Bisoli, in genere, soffre più del dovuto. Ma ai grifoni servono obbligatoriamente i tre punti perché, in caso contrario, la bella vittoria conquistata con l’Avellino avrebbe quasi il sapore di una vittoria di Pirro e i rimpianti per una stagione troppo altalenante sarebbero decisamente tanti.

Danilo Tedeschini