Una sconfitta con tante attenuanti

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Il calcio non è una scienza esatta ma ha delle regole non scritte, ben precise e due in particolare sono fondamentali. La prima recita che per vincere le partite occorre buttare dentro le palle gol create, molte, come a Cesena, o  come col Bari, che siano. La seconda è una diretta conseguenza della prima: quasi sempre a gol sbagliato corrisponde un gol subito. E’ quello che, come accennato, si è ripetuto a soli cinque giorni di distanza dalla splendida gara di Cesena, anche se, a differenza della sfida dell’“Orogel Stadium” quando i grifoni hanno dettato legge per quasi tutta la gara, contro il Bari il bel gioco si è spento dopo trentacinque minuti, quando Brighi ha cominciato a calare, salvo poi rinfocolarsi con qualche sparuta fiammata a inizio ripresa e dopo l’innesto di Zeblì. Il Perugia, insomma, ha confermato anche contro i galletti di avere un buon impianto di gioco, basato su di un rapido possesso palla e su un baricentro alto che pone la squadra in fase offensiva ma ha evidenziato ancora una volta la mancanza di stoccatori, di attaccanti da quindici sedici gol che in B fanno la differenza. Nessun allarmismo, per carità, la bravura di Bucchi non si discute e per almeno trentacinque minuti il Perugia ha divertito il suo numeroso pubblico e non è certo colpa del tecnico se al Bucchi allenatore manca un clone del Bucchi calciatore. La rosa di questa squadra sembra abbondare in esterni e seconde punte ma, con il nuovo arrivato Nicastro ancora al palo e al quale non si potrà chiedere la luna, perché  non è mai andato in carriera oltre le dieci reti, raggiunte solo in C2 con il Bellaria e l’anno scorso con la Juve Stabia in Lega Pro, all’ex tecnico della Maceratese resta il solo Bianchi come centravanti puro ma Rolando sono alcuni anni, dai tempi del Torino, che segna poco. C’è poi da mettere sul piatto la grave assenza dell’ultimo momento di Guberti che, a parte che è l’unico ad averla buttata dentro in queste due gare, sarebbe stato anche l’unico in grado di saltare l’uomo e scardinare una difesa forte ma lenta come quella barese. Bonaiuto, il suo sostituto, si è impegnato tanto, ha sfiorato il gol in un paio di occasioni nel primo tempo ma ha anche sbagliato molto, intestardendosi alcune volte nel tenere troppo palla. Un punto in due partite è sinceramente un bottino troppo esiguo per quello che il Perugia ha fatto vedere in queste due gare ma, lo ripetiamo il calcio è questo e la Serie B è l’essenza di questo concetto, alla luce del grande equilibrio esistente.  Un punto in due partite, anche se siamo solo alla seconda giornata e la classifica non bisognerebbe guardarla, è un bottino esiguo anche per la graduatoria che attualmente vede i grifoni nella parte bassa, per cui a Brescia sarà d’obbligo un riscatto non tanto sul piano del gioco quanto su quello del risultato. Una vittoria contro le rondinelle, cosa tutt’altro che facile perché il Brescia di mister Brocchi dopo aver portato a casa un buon pareggio da Avellino si è permesso il lusso di battere a Mompiano il Frosinone, una delle favorite del campionato, permetterebbe ai grifoni di rifiatare e di caricarsi a puntino per il derby casalingo contro la Ternana del sabato successivo.

Danilo Tedeschini