Vicario: “Mia stagione buona, ma pure Fulignati è garanzia”

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Vicario: “Mia stagione buona, ma pure Fulignati è garanzia”. Il portiere del Grifo: “Il mio vice potrebbe tranquillamente giocarle tutte. Taglio degli stipendi? Se ne può parlare”

 

In mezzo a tante difficoltà, è stata forse la sorpresa più bella del Perugia 2019/2020. Ci riferiamo al portiere del Grifo, il 24enne Guglielmo Vicario. Il friulano attualmente sta osservando la quarantena nella dimora perugina, da solo.

“Pensavo peggio -dice- seguo il mio programma di allenamenti quotidiani e, nella situazione in cui siamo, direi che riesco a mantenere in maniera ottimale la condizione fisica. La cucina? Faccio cose semplici, anche perché mi devo alimentare in modo corretto”.

Guglielmo auspica una rapida uscita dal tunnel:

“L’emergenza sanitaria viene prima del calcio, sia chiaro, ma se potessimo tutti tornare alle cose che amiamo e per le quali viviamo, anche il calcio, che è un grande elemento di aggregazione sociale in tutto il mondo,  sarebbe un elemento importante per tornare alla normalità”.

In questa ottica, Vicario non ha preclusioni verso l’ipotesi di riduzione degli stipendi dei giocatori di cui si parla in questi giorni a causa dello stop dei campionati.

“Non sono molto a conoscenza del problema, e certamente le rinunce da parte dei giocatori sarebbero di entità ben diversa a seconda della categoria in cui giocano. Però, se la riduzione servisse a garantire un futuro normale al sistema calcio, si potrebbe percorrere”.

E comunque per l’estremo difensore biancorosso il Coronavirus lascerà un importante bagaglio per affrontare il post emergenza.

“Non dare per scontato nulla, nella vita come nel calcio. Valutare la fortuna che abbiamo a fare questo mestiere e apprezzare il valore delle cose veramente importanti, a cominciare dalle persone care”.

È arrivato in estate in prestito dal Cagliari e ha subito percepito la grande passione del popolo del Grifo.

“L’attenzione con cui i tifosi seguono la squadra è sempre vigile, il club rappresenta quasi tutta una regione. Il contesto e la storia esistono, si sentono e van tenute in considerazione da parte di chi ci gioca”.

A livello fisico, di massa muscolare, il numero uno ammette che deve ancora crescere.

“Sono ancora in via di sviluppo, dalla D alla B c’e una differenza abissale. A livello tecnico devo acquisire un po’ più di coraggio nel ragionare e giocare il pallone senza buttarlo via per paura di rischiare. E devo fare qualche uscita più coraggiosa, anche se non sconsiderata”.

Insomma, idee chiare anche sui limiti da correggere: tra l’altro, l’unico suo mezzo errore della stagione nella partita inaugurale col Chievo, fu proprio su una palla alta. Anche per quell’episodio il portiere ha una spiegazione logica.

“Sono arrivato alla preparazione con un paio di settimane di ritardo rispetto ai compagni e ho dovuto scontare un periodo di ambientamento iniziale”.

Per il resto, però, una stagione da incorniciare nella quale Vicario ha giocato con continuità ed è stato determinante in più situazioni. Guglielmo ricorda con particolare soddisfazione due parate:

“Quella a Livorno sul colpo di testa di Bogdan e l’altra a Crotone su Simi, sempre un colpo di testa praticamente a porta vuota”.

Un gioco di squadra in questa stagione fatto di alti e bassi.

“Siamo partiti forti, poi abbiamo avuto alcune flessioni, la nostra pecca è stata la mancanza di continuità. Se ne avessimo avuta, avremmo adesso qualche punto in più e da certe situazioni di difficoltà saremmo usciti con maggior forza mentale”.

L’andamento altalenante della squadra ha portato all’esonero di Oddo e al ritorno di Serse Cosmi. Vicario lo aveva già conosciuto a Venezia.

“Conoscevo già il suo approccio, per cui ho vissuto senza traumi il cambio tecnico, anche se il fatto che è di Perugia certamente lo porta a sentire in modo particolare l’impegno e a trasmetterci il concetto dell’importanza della maglia del club per cui giochiamo”.

Il preparatore dei portieri è però rimasto sempre lo stesso, ovvero Gianfranco Gagliardi.

“Ci ha dato un gran supporto, per noi è una specie di padre anche fuori dal campo. Fulignati? Ha grandi qualità  tecniche e doti umane, è un ottimo compagno di lavoro e questo mi stimola. Potrebbe già oggi giocare in tutte le squadre della cadetteria, sul suo rendimento ci metto la mano sul fuoco”.

Per restare alla stagione in corso e alle prospettive Perugia, Vicario resta razionale e prudente e, da bravo portiere, non si sbilancia in anticipo.

“La vittoria sulla Salernitana ci ha ridato morale e ci ha fatto rivedere la luce ma, dopo lo stop, sarà  un campionato del tutto nuovo, con dinamiche incalcolabili e troppe variabili da calcolare. Il mio auspicio è di migliorare la classifica attuale”.

Si ringrazia per la preziosa collaborazione Tifogrifo.com