Vittoria preziosissima, forse ‘Renato’ ci ha messo lo zampino

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Vittoria preziosissima, forse ‘Renato’ ci ha messo lo zampino. I tre punti regalano al Perugia una classifica più serena. Questione portieri: è il caso di rimpiangere nuovamente Bonaiuti

 

Quando si vince una partita, assurta a sagra degli errori o degli orrori, contro una squadra modestissima, per di più con un gol al novantaduesimo realizzato dal giocatore tecnicamente meno dotato, un difensore, che fino ad allora ne aveva azzeccate veramente poche, bisogna essere solo che contenti.

Sì, perchè ieri sera contava solo vincere e i tre punti arpionati col calcione di El Yamiq all’ultimo tuffo valgono platino perchè tirano fuori il Perugia da una posizione di classifica che, a tre minuti dalla fine, prima del gol del pari del Pescara regalato dal portiere del Cosenza e della quasi contemporanea zampata vincente del difensore marocchino del Grifo, era diventata drammatica, con i grifoni quintultimi, dentro la zona playout.

E chissà che non ci abbia messo lo zampino anche Renato Curi da lassù, nel giorno del quarantunesimo anniversario della sua scomparsa, nello spingere in rete quel pallone arroventato che regala un po’ di tranquillità a Nesta, alla squadra e ai tifosi.

Detto questo bisogna sottolineare come quella dei grifoni, soprattutto nella ripresa, non sia stata di certo una gara spumeggiante.

Dopo aver giocato bene per una buona mezzora ed essere andati in vantaggio meritatamente, hanno cominciato ad evidenziare, come al solito, le lacune di questa squadra, quelle di sciupare occasioni da gol e di commettere errori difensivi, soprattutto su palle inattive, regalando i due gol del Padova.

Ma c’è da evidenziare come anche i tre gol del Perugia siano arrivati da errori difensivi degli avversari o, come il secondo, favorito da un regalo del portiere Merelli.

Non è un caso, infatti, che proprio il Padova sia la peggiore difesa del campionato, un autentico colabrodo, con le diciotto reti subite, delle quali ben quindici nelle sei trasferte fin qui disputate. Insomma una vera e propria sagra degli errori con la Dea Eupalla che fortunatamente alla fine ha strizzato l’occhio alla squadra di Nesta.

Ma al di là della preziosissima vittoria è su questi blackout in attacco e in difesa che dovrà lavorare sodo Nesta, ben consapevole, comunque, di non avere a disposizione in rosa nè uno stoccatore, nè difensori eccelsi per la categoria.

Queste prime dieci giornate, visto che i numeri non sbagliano quasi mai, collocano attualmente il Grifo nel limbo dell’anonimato del dodicesimo posto evidenziando come il Perugia, fin adesso, abbia fatto punti quasi esclusivamente con squadre non appartenenti alla zona playoff, visto il pareggio esterno sul sabbioso terreno del Cosenza e le tre vittorie casalinghe sull’Ascoli dell’epoca, allora ancora non rinforzato dagli arrivi di Laverone, Troiano e dal recupero di Addae, su di un Venezia con ancora mister Vecchi in panchina, trasformato poi dall’arrivo di Zenga e sul modestissimo Padova di Bisoli che, con la sua assenza ingiustificata in sala stampa nel dopo gara, oltre che per la pochezza del gioco della sua squadra, ha dimostrato ancora una volta la sua mediocrità.

L’unico punto arrivato contro una squadra attualmente nella zona nobile è stato quello conquistato all’ultimo tuffo a Brescia nella prima giornata quando però le rondinelle, ancora sotto la deludente gestione Suazo, non erano certo la brillante formazione che, con Corini in panchina, nelle ultime sei giornate ha conquistato ben dodici punti.

Al contrario, tonfo casalinga col Carpi escluso che è un po’ l’eccezione che conferma la regola, sono arrivate tre sconfitte contro le uniche tra le prime nove della graduatoria affrontate oltre al Brescia, a Palermo, a Verona e a Salerno, anche se in Campania per tutta la partita e a Verona nel primo tempo la squadra aveva giocato bene.

Speriamo che a Livorno, domenica sera, contro una delle due squadre attualmente ultime in classifica, possa arrivare quindi la prima vittoria in trasferta, con la conseguente conferma di questa nostra tesi.

Tesi che però, se non verrà poi smentita nelle successive partite, condannerebbe il Perugia ad un anonimo campionato di medio-bassa classifica.

Tornando alla gara col Padova le note più positive sono finalmente arrivate dalla buonissima prova di Verre e da quella di un Dragomir apparso in grande crescita, errore davanti al portiere a parte, ma si è assistito anche ad un’altra prova non eccelsa del pacchetto difensivo, Gabriel compreso.

E allora, visto il valore indiscusso del portiere e visto che da un po’ di tempo a questa parte i numeri uno che arrivano a Perugia sembrano costantemente diminuire il loro rendimento, ci chiediamo ancora una volta se non sia stata una mossa infelice l’inspiegabile allontanamento di un preparatore dei portieri bravo come Marco Bonaiuti, dopo otto stagioni di ottimo lavoro, deciso da Santopadre due anni e mezzo fa, proprio alla fine della stagione in cui Rosati, tanto discusso a ragione successivamente, venne riconosciuto da tutti, tifosi, stampa e addetti ai lavori, come il miglior grifone di quell’anno.