La Reggina brilla con Stellone, Grifo in Purgatorio nonostante il k.o.

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Contro il Vicenza quinto successo in sette gare per il tecnico romano sulla panchina dei calabresi. L'arbitro Miele all'inferno al posto del Perugia

Contro il Vicenza quinto successo in sette gare per il tecnico romano sulla panchina dei calabresi. L’arbitro Miele all’inferno al posto del Perugia

 

Paradiso

10 – Roberto Stellone

Cinque vittorie, due sconfitte, una all’esordio, zero pareggi, quindici punti in sette gare, oltre due punti a partita di media, uno “score” da primato quello della Reggina da quando mister Stellone guida la squadra amaranto. I calabresi battono largamente tre a uno al “Granillo” il Vicenza e volano all’undicesimo posto a quota trentotto, a quattro lunghezze dalla zona nobile. Peccato per la penalizzazione in arrivo ma se continuerà su questi ritmi la formazione reggina potrebbe anche riuscire nel miracolo. Lo Stellone ritrovato!

9 – Lecce

Il Lecce capitalizza il turno casalingo battendo tre a uno un coriaceo Ascoli che, nel finale, sfiora ripetutamente il due a due fino al rigore nel recupero di Coda, autore di una doppietta, che chiude la gara, confermando la squadra di mister Baroni in testa alla classifica da sola, con cinquantadue punti.

8 – Brescia

Il Brescia sfrutta al meglio la “serataccia” del signor Miele, protagonista di alcune decisioni errate favorevoli alla rondinelle e batte il Perugia in rimonta per due a uno, grazie anche all’estro e al gol della vittoria del “giovane” quarantenne Palacio. Il prezioso successo consente alla squadra di mister Inzaghi di riprendersi la piazza d’onore a quota cinquantuno, ad una sola lunghezza dalla vetta.

7 – Frosinone, Ternana e Pisa

Vittoria casalinga per uno a zero del Frosinone sul Cosenza. A rompere l’equilibrio della contesa a favore dei ciociari è il rigore trasformato da Charpentier ad una manciata di minuti dalla fine. Frosinone settimo con quarantaquattro punti.

Vittoria per uno a zero anche quella della Ternana sulla cenerentola Pordenone, gara decisa da un gran gol di Pettinari in apertura di ripresa dopo un primo tempo soffertissimo dei rossoverdi, salvati almeno tre volte dalle grandi parate di Iannarilli. Fere adesso tredicesime con trentaquattro punti.

L’ultima vittoria casalinga di misura di giornata, ma per tre a due, è quella del Pisa sul Crotone, con i nerazzurri, in vantaggio per tre a zero alla fine del primo tempo, che stavano per gettare alle ortiche, nella ripresa, una gara già vinta. Pisa sempre quarto ma adesso con quarantanove punti.

Purgatorio

6 – Cremonese, Como, Parma e Cittadella 

Tre pareggi esterni, con l’identico punteggio di uno a uno, per la Cremonese, in rimonta, sul terreno del Benevento, per il Como, raggiunto nel finale ad Alessandria dopo essere stato a lungo in vantaggio in inferiorità numerica, per il Parma, che vede sfumare la vittoria a Monza a due minuti dalla fine. Cremonese che retrocede al terzo posto con cinquanta punti, Como che scivola al dodicesimo posto a quota trentasei e Parma adesso quattordicesimo con i suoi trentatré punti.

Il Cittadella dell’allievo Gorini impone lo zero a zero al “Mazza” alla Spal del suo ex maestro Venturato. Con il punto, meritatamente conquistato al termine di una gara molto combattuta, il Cittadella conserva l’ottavo posto, anche se solo per la migliore differenza reti nei confronti dell’Ascoli, con il quale condivide quota quarantadue.

5 – Benevento, Alessandria, Monza, Spal e Perugia

Il big-match del “”Vigorito” tra Benevento e Cremonese termina in parità, uno a uno, con le reti di Improta e Baez entrambe nel primo tempo. La squadra di mister Caserta non riesce ad agganciare i grigiorossi in classifica, rimanendo al quinto posto con quarantasette punti.

L’Alessandria acciuffa nel finale un più che meritato pareggio nella gara del “Moccagatta” contro il Como, giocata per un tempo e mezzo a senso unico, dopo che i lariani erano rimasti in dieci. La squadra di mister Moreno Longo è di nuovo quintultima da sola con i suoi ventiquattro punti.

Una rete di Gytkjaer a due minuti dalla fine evita al Monza la seconda sconfitta casalinga in tre giorni, stavolta contro il Parma, dopo quella di sabato contro il Lecce. L’“U-Power Stadium” non è più il fortino del girone d’andata e la classifica dei brianzoli, adesso sesti con quarantacinque punti, ne risente.

Finisce in parità, zero a zero, anche la sfida del “Mazza” tra la Spal e il Cittadella.  Risultato giusto, anche se i veneti, specie nella prima frazione di gara, si sono resi più pericolosi. Estensi che rimangono sestultimi con i loro ventotto punti, sempre quattro lunghezze sopra la zona playout.

Sconfitta assolutamente ingiusta quella subita a Brescia per due a uno dal Perugia, con   l’arbitraggio del signor Miele che ha pesantemente condizionato l’esito della gara, giocata dai grifoni per un’ora in inferiorità numerica dopo essere andati in vantaggio con De Luca, prima di subire, negli ultimi dieci minuti, la rimonta bresciana. La dignitosa prestazione del Grifo, scivolato in decima posizione a quota quarantuno, gli fa guadagnare il Purgatorio nonostante la sconfitta.

Inferno

4 – Ascoli e Cosenza

Niente da fare per un pur volenteroso Ascoli, sconfitto tre a uno sul terreno della capolista Lecce. La squadra di mister Sottil, dopo l’iniziale zero-due ha accorciato le distanze con Ricci e sfiorato anche il pari, prima di subire nel recupero il terzo gol su rigore che fa uscire dalla zona nobile i bianconeri.

Un rigore, a nove minuti dalla fine, condanna alla sconfitta per uno a zero il Cosenza nel match dello “Stirpe” contro il Frosinone. La battuta d’arresto lascia al quartultimo posto solitario, a quota ventitré, la formazione di mister Bisoli, sempre con cinque lunghezze di margine sulla terzultima.

3 – Crotone

Il Crotone non riesce nella clamorosa rimonta ed esce a mani vuote dall’“Arena Garibaldi-Anconetani”, battuto di misuta, tre a due dal Pisa. In svantaggio tre a zero dopo un primo tempo orribile, i calabresi disputano una grande ripresa, segnando due gol e arrivando ad un passo dal pari. Purtroppo la classifica rimane pessima, con il penultimo posto a quota quindici degli squali, ad anni luce, tredici punti, dalla salvezza diretta e a ben otto dal playout con lo svantaggio.

2 – Pordenone

Sesta sconfitta consecutiva per il Pordenone, rimediata stavolta a Terni per uno a zero. Al “Liberati”, però, i ramarri meritavano di più dopo il gran primo tempo disputato, nel quale hanno più volte sfiorato il vantaggio. Pordenone sempre più ultimo da solo con i suoi miseri dodici punti.

1 – Vicenza

Vicenza mai in partita al “Granillo” dove perde meritatamente tre a uno con la Reggina. Prestazione da dimenticare quella del primo tempo, poco meglio nella ripresa quando i lanieri erano già sotto di tre gol. La formazione di mister Brocchi rimane pericolosamente ancorata al terzultimo posto con i suoi diciotto punti, a cinque lunghezze dal playout con lo svantaggio.

0 – Gianpiero Miele

Non siamo soliti mettere gli arbitri nella nostra classifica, ma la direzione di gara del Signor Miele di Nola in Brescia-Perugia è stata così scadente e determinante per il risultato da far meritare al fischietto campano la posizione più bassa dell’Inferno. Troppi gli errori marchiani di Miele, che sventola troppo fiscalmente, dopo neanche mezzora, il secondo giallo a Ferrarini, dopo una prima ammonizione inesistente. Non sanziona poi, almeno con un giallo, un intervento con piede a martello, da rosso diretto, di Bisoli su Olivieri, a cavallo della limite dell’area di rigore del Brescia, probabilmente da rigore, con la “perla” finale del netto fallo di mano di Bertagnoli, attribuito invece a Matos, con l’evidentissimo rigore del meritato due a due negato ai grifoni, con il varista Mazzoleni  mai intervenuto in nessun episodio. Il tutto sotto gli occhi del designatore Rocchi presente nella tribuna del “Rigamonti”. Arbitraggio scandaloso!

Dan.Te.