La vittoria col Genoa dimostra il valore dei tre punti

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Lesione al legamento crociato anteriore per il difensore del Grifo che andrà subito sotto i ferri

I pareggi solo una foglia di fico per giustificare mancati successi. Bello il gesto tecnico di Olivieri, ma brava tutta la squadra

 

Uno dei più epocali cambiamenti fatti al regolamento del calcio fu, allorquando, quasi trent’anni or sono, vennero introdotti i tre punti per la vittoria, svilendo il valore del pareggio che, invece, con i due punti a vittoria, possedeva una valenza notevole.

La dimostrazione a questa mia tesi si è avuta con la bella, quanto insperata vittoria casalinga di misura del Perugia sul quotatissimo Genoa.

Tre punti di platino che permettono ai grifoni di limare il distacco dalla salvezza diretta e dalla zona playout, adesso posizionate entrambe quattro punti sopra, ma che non evitano che la squadra di mister Castori si tolga dalla scomodissima posizione di fanalino di coda, complice la poco pronosticabile vittoria del Venezia al “Barbera” di Palermo.

Ecco, provate ad immaginare se, invece della vittoria, contro la squadra di mister Blessin, adesso a forte rischio esonero, fosse arrivato un pari. Complici anche altri risultati positivi delle dirette concorrenti, il Perugia sarebbe rimasto a ben sei punti dalla zona playout con una giornata in meno da giocare, oltre ad accumulare altro ritardo dalla penultima, il Venezia e rimanere a quattro lunghezze dalla terzultima, il Como.

E’ evidente, quindi, come le vittorie e solo quelle consentano quel salto in classifica fondamentale per il Perugia per poter inseguire l’obiettivo salvezza e come i pareggi siano ormai solo una sorta di foglia di fico per giustificare mancati successi e poter dire da parte dei protagonisti la solita scontatissima e obsoleta frase “non abbiamo perso e abbiamo mosso la classifica”. E col Genoa la vittoria, meritatissima è arrivata!

Ed è arrivata grazie ad una prestazione tutto cuore da parte della squadra biancorossa, finalmente atleticamente pronta e che sembra aver recepito in pieno il credo calcistico del suo allenatore che vuole una squadra corta e raccolta pronta a sfruttare le ripartenze in velocità attaccando la profondità. Proprio in quest’ottica Castori ha optato per Olivieri accanto a Di Carmine in attacco lasciando in panchina uno Strizzolo che a Modena era stato sicuramente tra i migliori.

Scelte, come quella di Paz in luogo di Beghetto, che ci avevano lasciati un po’ perplessi e che, invece, si sono rivelate azzeccate, soprattutto quella di Olivieri, autore di una prestazione decisamente sopra le righe, in particolare nella ripresa, impreziosita dal bellissimo gol segnato, con un gesto tecnico da rimarcare, che ha regalato tre punti vitali a Dell’Orco e compagni.

Oltre ad Olivieri, sugli scudi anche Gori, autore di due interventi decisivi, la difesa in toto, che ha concesso le briciole a gente del calibro di Coda e Puscas, con capitan Dell’Orco un gradino sopra i compagni di reparto, Kouan, motorino a tutto campo e autore del decisivo lancio per Olivieri, Casasola, fondamentale in un paio di chiusure difensive. Ma tutta la squadra ha dato il massimo, sia sotto il profilo dell’impegno sia per concentrazione e abnegazione.

E’ stato un bel pomeriggio, con tanta gente presente allo stadio, quasi ottomila spettatori, dei quali circa duemila genoani e i seimila perugini, dopo circa due mesi e mezzo, sono  potuti tornare a casa avendo in bocca il dolce sapore della vittoria.

Da domani, però, si dovrà resettare tutto e pensare subito alla prossima gara del “San Vito-Marulla” contro il Cosenza, una delle quattro squadre a quota quindici.

Un delicatissimo scontro diretto per la salvezza da provare a vincere perché le vittorie sono come le ciliegie, una tira l’altra e tutti sappiamo quanto sarebbe necessario bissare per la prima volta una vittoria, soprattutto per l’importanza dello scontro diretto, anche se in Calabria sarà una battaglia e non troveremo una squadra a pezzi in evidente frattura tra giocatori e tecnico come il Genoa, le dure parole a fine gara di Blessin, ormai sulla via dell’esonero, che ha definito i suoi giocatori dei dilettanti, ne sono l’esempio lampante, ma una squadra viva, anche se meno forte tecnicamente.

Il Cosenza con Viali, il nuovo allenatore, in tre gare, una in casa e due in trasferta, ha totalizzato quattro punti. Dopo la sconfitta di Pisa all’esordio, contro la squadra più in forma del campionato, ha battuto il Palermo in casa e pareggiato a Cittadella.

Viali è un buon tecnico, basta rammentare che, nell’anno della cavalcata vincente del Perugia di mister Caserta in Serie C, la sua squadra, il Cesena, fu l’unica capace di togliere ben quattro punti ai grifoni e, soprattutto, l’unica capace di espugnare il “Curi”.

Ci vorrà lo stesso Perugia ammirato ieri per poter  uscire con una vittoria dalla tana dei lupi silani.

Un pari sarebbe certamente un risultato positivo, ma fino ad un certo punto perché, ricordiamo, siamo sempre ultimi in classifica da soli e, in questo campionato, anche le squadre in lotta per la salvezza sono ben attrezzate e spesso riescono a fare bottino pieno come dimostra l’attuale quota playout, necessaria per evitare la retrocessione diretta, posizionata dalla proiezione degli attuali quindici  punti delle quartultime, intorno ai quarantadue punti finali, una quota decisamente alta.

Danilo Tedeschini