Lavagna tattica: i paradossi del calcio

1073
Lavagna tattica: i paradossi del calcio. Il match contro la Vis Pesaro ribalta molti giudizi. E Caserta compatta il gruppo

Lavagna tattica: i paradossi del calcio. Il match contro la Vis Pesaro ribalta molti giudizi. E Caserta compatta il gruppo

 

Chi mastica di calcio sa che nel mondo pallonaro il “tutto e il contrario di tutto” è all’ordine del giorno.

Succede così che Murano, peggiore in campo per distacco del primo tempo, si inventa di tacco un uno-due con Melchiorri e realizza una rete di pregevolissima fattura.

Succede che Bianchimano, impalpabile fino alla rete di Legnago, riacquista autostima e fiducia ed è il migliore in campo della partita di ieri, per condizione fisica, difesa della palla, assist.

Succede che Dragomir, oggetto misterioso della scorsa stagione, dopo la terza gara consecutiva positiva,  confeziona una rete che difficilmente si può ammirare in questa categoria.

Succede che Rosi, considerato in grado da mister Caserta di giocare da difensore di parte della difesa a tre non più tardi di due giorni fa, dimostra invece di essere fuori ruolo essendo responsabile (con Fulignati) nella rete della Vis Pesaro ed impacciato nel ruolo di marcatore.

Succede complessivamente che il Perugia, deriso e preso a schiaffi da Cesena e Mantova non più tardi di 15 giorni fa, incastona un filotto di tre successi consecutivi che danno un significato completamente diverso alla classifica e avvicinano la piazza a questa squadra che merita di essere supportata.

Basta sentire l’esultanza della tribuna alla rete del rumeno Dragomir per sentire palpabile e concreto questo riavvicinamento.

Per quanto riguarda la gara, in realtà una conferma c’è: i grifoni sono un’ottima squadra per la categoria, ma non sono uno schiacciasassi. La vittoria del campionato, o la ricerca della stessa, passerà inevitabilmente per gare sulla falsa riga di quelle con Legnano e Vis Pesaro.

Il primo tempo è stato decisamente brutto: squadra sotto ritmo, quindi impossibile creare grattacapi alla difesa avversaria. Chiara la superficialità dei giocatori del Perugia, dopo due successi consecutivi: il gol prima o poi arriverà.

Puntuale è arrivato nella ripresa, e quando sembrava che il più fosse fatto, con un rigore solare negato e una rete divorata da Melchiorri, alla prima occasione la Vis Pesaro ha fatto centro.

Fortunatamente Dragomir e il sorprendente Bianchimano hanno rimesso a posto le cose, grazie anche a Fulignati che nel recupero ha compiuto un ottimo intervento riscattando il mezzo errore precedente.

Caserta aveva studiato la gara (moduli a specchio… 3-5-2 anche per “Nanu” Galderisi), facendo uscire Sounas sul centrale della difesa ed allargando i due attaccanti per non consentire alla Vis Pesaro di costruire in superiorità numerica.

Ma la buona verve dei marchigiani e le giocate a marcia ridotta dei grifoni hanno reso il primo tempo noioso e soporifero. Come spesso accade nella ripresa succede di più ed anche questa volta la gara si è decisa nei secondi 45 minuti.

Gli abbracci finali sono un ottimo segnale di come mister Caserta sia riuscito a compattare il gruppo…

…ma non solo: la crescita di Bianchimano, di Dragomir e l’utilizzo del redivivo Monaco portano la sua firma e testimoniano come l’aspetto psicologico-mentale sia al primo posto anche in uno sport da contatto come il calcio.

Fabio Orlandi