Lavagna tattica: il fallimento del mercato di Gennaio

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Lavagna tattica: il fallimento del (non) mercato di Gennaio. Fermo conferma ancora che Minelli, Di Noia e Vano non potevano bastare per il primo posto. Ora mentalizzarsi sui play-off

Lavagna tattica: il fallimento del mercato di Gennaio. Fermo conferma ancora che Minelli, Di Noia e Vano non potevano bastare per il primo posto. Ora mentalizzarsi sui play-off

 

Ci sono diverse espressioni popolari per identificare la situazione del Perugia nella stagione corrente, ma anche in quelle precedenti sotto la gestione Santopadre.

“Senza lilleri non si lallera”, ma anche “fare le nozze con i funghi” sono detti comuni che sottolineano come alle volte nel calcio chi cerca di spendere meno, di risparmiare, non ottiene quanto sperato, deludendo sovente e ripetutamente una piazza e una tifoseria.

Entrando nel dettaglio della stagione corrente, se a giugno/luglio la squadra poteva anche andare bene, in quanto si erano tenuti gran parte dei giocatori della stagione precedente, a gennaio doveva essere fatto qualcosa di diverso.

La parola “riparazione”, intesa al mercato di gennaio, assume un connotato ben chiaro: sistemare quello che non va, migliorare quello che si ha, aumentare il livello della squadra.

I dirigenti del Perugia hanno ritenuto, sbagliando, che gli acquisti di Minelli, Di Noia e Vano fossero sufficienti per centrare il principale obiettivo: il primo posto.

Supposizione errata, in quanto ormai appare purtroppo difficile per non dire impossibile arrivare primi.

Analizzando i tre innesti nello specifico si può dire che Minelli ha giocato in queste ultime 3 gare principalmente per demeriti di Fulignati, reo di errori a iosa.

Di Noia ha giocato poco e il pareggio della Fermana ha testimoniato come lui sia un centrocampista e non un difensore laterale, ma non va certo crocifisso per questo.

Su Vano c’è poco da aggiungere se non sottolineare come sia stato un acquisto sbagliato.

Ora si può filosofeggiare se sia colpa di Vano, l’espulsione appare netta, sia colpa di Caserta che lo ha messo dentro o della società che l’abbia acquistato.

Un ragionamento inutile: quello che si può dire è che a gennaio si è ancora sbagliato il mercato, ancora una volta.

La partita è stata condizionata dall’infortunio di Elia, ancora una volta il migliore in campo. Il Perugia stava dominando la scena, meritando ampiamente il vantaggio e il raddoppio: in 11 contro 11 i grifoni avrebbero vinto sicuramente la gara.

Purtroppo l’espulsione di Vano ha cambiato tutto, rinvigorendo una Fermana che si era vista solo per una disattenzione di Angella: la ripresa ha testimoniato un calo del Perugia ed una buona Fermana ispirata da un ottimo Neglia.

Ora bisogna resettare immediatamente: pensare che se non si va direttamente in serie B i playoff devono essere presi dal verso giusto, con determinazione e non con la delusione di non centrare il primo posto.

Il campionato non è finito: fare di tutto per centrare almeno il secondo posto e prepararsi mentalmente e fisicamente alla lotta dei playoff qualora il primo posto sia come sembra lontano anni luce.

Per tirare le somme ci sarà tempo, ma una riga nera sul primo posto sembra già tirata.

Fabio Orlandi