Lavagna tattica: questione di equilibrio

771
Lavagna tattica: questione di equilibrio. Il 3-5-2 del Grifo è votato maggiormente alla difesa. Anche da questo le difficoltà ad andare a rete, ancora evidenziate nel match di Carpi

Lavagna tattica: questione di equilibrio. Il 3-5-2 del Grifo è votato maggiormente alla difesa. Anche da questo le difficoltà ad andare a rete, ancora evidenziate nel match di Carpi

 

Nell’ultima trasmissione di SportPerugiaTV del direttore Andrea Sonaglia e condotta dal valente Nicolò Brillo, avevo sottolineato come la gara con il Carpi sarebbe stata molto più difficile di quella con il Padova, alla stregua della trasferta di San Benedetto.

Lo stesso Caserta, nella consueta conferenza stampa del sabato, aveva esortato la squadra a dimenticare Padova e a concentrarsi sulla partita del Cabassi, partita irta di difficoltà e di ostacoli.

Puntuale è arrivata la riprova: il Carpi ha dimostrato di essere una buona squadra, con alcuni ottimi elementi per la categoria, come l’esperto difensore Gozzi, il centrocampista Fofana e il ragazzo assai promettente Giovannini.

Anche se le occasioni migliori sono state dei grifoni, il pareggio può considerarsi giusto, in virtù di un secondo tempo ove la squadra di Pochesci, ottimo il suo lavoro per organizzazione e compattezza, ha avuto una discreta supremazia territoriale.

Come al solito la difesa del Perugia ha concesso poco o nulla agli avversari, in virtù anche del sostegno del centrocampo, dai quinti agli interni, anche se le prove di Moscati e Burrai non sono state eccelse, al contrario del sette polmoni Sounas, sempre molto bravo a recuperare i palloni e fare densità dentro l’area in fase offensiva. Sono sembrati spesso isolati i due attaccanti, con pochi palloni giocabili e mal supportati dal resto della squadra.

Proprio su questo aspetto si apre una riflessione importante: senza voler discutere minimamente l’eccellente ruolino di marcia dei grifoni (5 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 7 gare), questo campionato non è la serie B, ove se non arrivi primo puoi arrivare secondo e se arrivi terzo hai ottime chance nei playoff: in serie C, con questo regolamento, devi arrivare solo al primo posto e quindi i grifoni non possono permettersi di pareggiare tante partite, anzi ne devono pareggiare il meno possibile, anche perché il Padova, come prevedibile, ha ripreso subito a correre.

La sottolineatura è sull’assetto della squadra ed in particolare sull’equilibrio.

Se la fase difensiva sembra impeccabile, anche grazie al lavoro dei centrocampisti e degli attaccanti, la fase offensiva non sempre è all’altezza della situazione.

Manca la manovra avvolgente, manca il dominio costante della palla e dell’avversario, indispensabile per una squadra che voglia vincere il campionato.

La causa è a mio avviso semplice: le caratteristiche dei cinque centrocampisti sono più difensive che offensive (i quinti nascono difensori laterali di una difesa a 4) ed anche i movimenti del modulo spesso lasciano gli attaccanti a battagliare da soli.

Quindi l’equilibrio complessivo della squadra è più verso la fase difensiva che verso quella offensiva.

Questo se da un lato rende la difesa quasi impenetrabile, dall’altro probabilmente fa perdere qualcosa nella fase di possesso palla e si fatica a sbloccare o a risolvere certe gare.

Spetta a Caserta e a Giannitti capire e valutare se a gennaio serva di più un attaccante forte, esperto, che non alteri gli equilibri dello spogliatoio o una mezzala di spessore assoluto, per qualità e personalità, che consenta alla squadra di dominare le gare in mezzo al campo. O addirittura di prendere entrambi i giocatori.

Sarebbe davvero un peccato non provare a vincere fino in fondo questo campionato ora che si è trovato un allenatore umile e concreto, una squadra che si vuole bene e soprattutto ora che la tifoseria si sta riavvicinando ai grifoni.

Quel “forza freghi” è assolutamente emblematico e fa ben sperare per una ritrovata unità d’intenti.

Fabio Orlandi