Lavagna tattica: tre aspetti su cui ragionare

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I neroverdi provano una mezza rivoluzione di mercato per togliersi dal pantano delle ultime posizioni. Al

Lavagna tattica: tre aspetti su cui ragionare. Difesa ok, Murano alla Inzaghi e centrocampo non proprio all’altezza. Ad ogni modo Alvini merita rinforzi

 

Durante il lockdown Massimiliano Alvini è stato ospite di Renzo Ulivieri in un webinar sulla metodologia di allenamento del tecnico toscano.

Il presidente dell’Assoallenatori da un lato ha esaltato il fatto che Alvini sia arrivato in serie B dalla gavetta, dall’altro giocava sulle origini di Alvini, che è di Fucecchio in provincia di Firenze, mentre Ulivieri è di San Miniato in provincia di Pisa.

Si può tranquillamente dire che la gavetta ha pagato anche questa volta: la vittoria di ieri con il Pordenone porta la firma chiara di Alvini, bravissimo a mettere la squadra in campo ed ancora più bravo nella lettura della stessa a gara in corso; dote questa fondamentale per un allenatore come sovente ripetuto in questa rubrica.

La gara con il Pordenone non è stata spettacolare dal punto di vista tecnico, anzi abbastanza povera di emozioni e di giocate, ma molto intensa dal punto di vista agonistico e dinamico.

I grifoni, dopo un buon inizio, hanno subito una leggera supremazia dei friulani fino ai minuti finali del primo tempo, dove il Perugia ha avuto due occasioni: la traversa di Burrai e la rete di rapina di Murano, dove rapina equivale a scrivere intelligenza calcistica in quanto sapere in anticipo dove andrà il pallone è una dote cognitiva di altissimo livello in questo giochino (Filippo Inzaghi docet).

Il secondo tempo è scivolato senza grossi sussulti a parte il palo dei locali, mentre il grifo poteva raddoppiare un paio di volte ed evitare il solito patema finale.

Analizzando a livello globale la gara si possono evincere 3 aspetti centrali:

  1. Ottimo rendimento della difesa, guidata da capitan Angella, nettamente il migliore in campo ieri (dove sono quelli che ne volevano la dipartita dopo la retrocessione accusandolo di scarso impegno….), ma ben supportato da Dell’Orco e Rosi: sebbene l’attacco del Pordenone sia sembrato modesto, non si può non sottolineare l’ottima organizzazione difensiva che ha concesso poco o nulla agli avversari,
  2. Murano ha sostanzialmente toccato un pallone e fatto una rete: la prestazione del ragazzo conferma quello che scrivevo l’anno scorso; se non segna il suo rendimento è quasi sempre insufficiente.
  3. Il centrocampo non ha convinto al 100%: le posizioni di Falzerano e Kouan lasciano qualche dubbio, da sciogliere nelle gare successive, e la prestazione di Santoro non giustifica la presenza in panchina di Sounas.

Dicevo dei meriti di Alvini: ha azzeccato tutti i cambi, forse fatta eccezione per Gyabuaa, apparso molto acerbo; eccezionale la mossa Lisi in avanti per dare gamba all’attacco (sua la palla per il legnoso Bianchimano: gamba rigida e palla fuori), ed ha fatto bene a sostituire Falzerano appena ammonito in difficoltà in fase difensiva. Il 3-4-1-2 si è trasformato nella ripresa in 3-4-2-1 e poi in 5-3-1 dopo l’espulsione di Kouan.

E’ evidente che la squadra va completata: se da un lato vanno fatti i complimenti alla società per gli acquisti di Dell’Orco e Lisi (come ha fatto il Pisa a lasciare questo giocatore), dall’altro c’è delusione per avere una squadra incompleta dopo aver vinto il campionato il 2 maggio.

La solita attesa della società che stavolta non ha fatto danni, ma le cose da fare sono semplici e chiare: un difensore per completare il reparto, un centrocampista di qualità superiore a quelli in rosa, l’esterno destro è arrivato (vediamo se sarà all’altezza), e un attaccante (almeno uno) di valore superiore a quelli in rosa.

Non c’è da perdere altro tempo: il tecnico merita una rosa adeguata. I primi tre punti sono per gran parte merito suo e dei giocatori che lo stanno seguendo nel migliore dei modi.

Fabio Orlandi